Guerra, catastrofi e memorie del territorio
Gabriella Gribaudi
La memoria, le memorie
In questi anni memoria è parola diffusa, quasi abusata. Viene utilizzata per indicare fenomeni estremamente differenziati, [...] da quel fatidico settembre ’43, il ricordo si è potuto ‘fare più dolce’, ha potuto affrontarlo ed è stato allora che ha ripreso i corpi dei del tempo (BBPR), fondato da quattro architetti: Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Gian Luigi Banfi, Enrico ...
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Avventure e metamorfosi di un genio: Raffaello da Urbino a Roma
Vincenzo Farinella
La vita
Raffaello era figlio d’arte: nato ad Urbino nel 1483, probabilmente il 6 aprile, trascorse i suoi primi anni [...] , realizzato per il mercante e notaio Filippo di Lodovico Albizzini.
Non è noto con sicurezza il momento e un possibile committente per la “Madonna della Quercia”, in Il più dolce lavorare che ci sia. Mélanges en l’honneur de Mauro Natale, a cura ...
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Il Comune prima dell’Unità
Eurigio Tonetti
Scrivere la storia del Comune di Venezia dalla caduta della Repubblica all’Unità significa aprire una pagina di storia nuova, quella di un’istituzione che [...] nel 1800 per l’appartenenza al circolo giacobino di Pietro Dolce(39), ma la pena gli era stata condonata dal
38. L’interpretazione è stata avanzata in una corrispondenza privata da Lodovico Carcano Volpe, cognato di Barbaro, cf. E. Tonetti, Governo ...
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SANTI, Raffaello
Francesco Paolo Di Teodoro
Vincenzo Farinella
SANTI (Sanzio), Raffaello. – Nacque a Urbino il 28 marzo o il 6 aprile 1483: la prima data si basa sulla testimonianza vasariana («Nacque [...] di Brera), realizzato, su commissione di Filippo di Lodovico Albizzini, per la cappella di S. Giuseppe nella un possibile committente per la “Madonna della Quercia”, in Il più dolce lavorare che sia. Mélanges en l’honneur de Mario Natale, a cura ...
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L'umanesimo
Vittore Branca
La stella polare dell'impegno unitariamente politico-religioso-civile sembra guidare a Venezia anche le scelte culturali: e particolarmente quella umanistica, in senso [...] Lorenzo Giustiniani, e la grandiosa riforma benedettina di Lodovico Barbo avvertiranno di avere nella cultura umanistica un alleato lungimirante fino alla morte nel 1553, quando già operano il Dolce e il Doni e lo stesso Aretino). Aveva voluto, ...
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La musica sacra come luogo di trasmissione della fede
Mauro Casadei Turroni Monti
Introduzione
Fin nelle più disparate direzioni musicali, l’ecclesia è sempre stata comodo piedistallo antropologico [...] 10, 15.
22 Ibidem, p. 41.
23 Si tratta del film di Lodovico Gasparini, con Flavio Insinna nella parte di don Giovanni, prodotto nel 2004 per .
38 A. Fagioli, Fellini, i cattolici e la «Vita non dolce», «Avvenire», 7 luglio 2010, p. 31.
39 A. Bocci, ...
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La circolazione del libro. Biblioteche private e pubbliche
Marino Zorzi
Venezia nel Cinquecento è colma di opere d'arte. Una profusione di sculture, intagli, affreschi anima le facciate di chiese, [...] suo elogio (1532), opere dell'Aretino, del Pino, del Dolce, del Vasari, e qualche classico: Catullo, Ovidio. Il Tintoretto i cardinali Cervini e Sirleto, o il nunzio apostolico Lodovico Beccadelli), gli eruditi italiani e stranieri, come lo storico ...
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Rime
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Vincenzo Pernicone
Tradizione del testo. - La qualità della trasmissione del testo delle R., così come si è andata effettuando nel corso dei secoli, e proprio per la circostanza di partenza [...] dalla raccolta Bartoliniana, dal codice (perduto) di Lodovico Beccadelli. Più tarda, e fonte di numerosissima ntendendo il terzo ciel movete, Amor che ne la mente mi ragiona, Le dolci rime d'amor ch'i' solia, Amor, che movi tua vertù dal cielo ...
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Le accademie e l'istruzione
Gino Benzoni
Fattore indispensabile dell'umana convivenza e sua precipua espressione la conversazione. "Conversare, per praticare insieme". Così, ne La fabrica del mondo [...] Fantino Dandolo, di Zaccaria Trevisan e del figlio omonimo, di Lodovico Foscarini, d'Andrea Zulian, di Paolo Barbo, di Francesco Barbaro si può convenire con Fracastoro quando addita quale "dolce e gentil accademia ramusiana" la "villa Ramusia" ...
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LANDO, Ortensio
Simonetta Adorni Braccesi
Simone Ragagli
Nacque a Milano da Domenico, originario di Piacenza e forse appartenente alla nobile famiglia Landi, e da Caterina Castelletta, milanese. L'anno [...] , che accoglieva anche lettori e traduttori di Agrippa come Lodovico Domenichi, Giuseppe Betussi e Anton Francesco Doni, il quale Rovello). Alla fine del libro, Aretino, Ludovico Dolce, Girolamo Parabosco e Francesco Sansovino aggiunsero sonetti in ...
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