SVIZZERA (A. T., 20-21)
Mario SALFI
Anna Maria RATTI
Claudia MERLO
Fabrizio CORTESI
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Delio CANTIMORI
Luigi CHATRIAN
Otto TSCHUMI
Ernesto GAGLIARDI
Arthur HABERLANDT
Paul GEIGER
Rudolf KAUFMANN
Giuseppe [...] con i Grigioni, sino all'Aar, toccò al nipote di Carlo, Lodovico il Germanico; la Borgogna, insieme con il Ticino, passò invece alla I, 1807); e l'amico del Manzoni, editore del Tasso e dell'Ariosto, biografo di Lelio Socino - J. K. von Orelli (v.) - ...
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L'arma è uno dei più antichi strumenti dell'uomo; si può teoricamente concepire che essa sia stata preceduta da utensili che non servivano per la lotta, quali sarebbero bastoni per abbattere la frutta, [...] compaiono questi strani ornamenti; come pure nella medaglia di Lodovico III Gonzaga, del Pisanello, e in quella di ", Pietro III, du Terrail, il prode Bajardo; le armi che l'Ariosto (Orl. Fur., XI, 25) maledisse per cantare poi sconsolato:
Rendi, ...
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VENEZIA (A. T., 22-23)
Piero LANDINI
Mario NANI MOCENIGO
Filippo SANTUCCI
Roberto CESSI
Gino FOGOLARI
Giuseppe ORTOLANI
Gastone ROSSI-DORIA
M. T. D.
Città del Veneto, capoluogo della provincia [...] creano sotto al suo riso; mediocri i ditirambi alla Redi di Lodovico Pastò su Fl vin friularo de Bagnoli e su La polenta, piazza, "ottave balzane", e inedite naturalmente, di L. Ariosto, dove è vivacissima la descrizione dell'agitarsi della folla; ...
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GIUOCO
Antonio BANFI
Federico *RAFFAELE
Raffaele CORSO
Ugo Enrico PAOLI
Giulio BERTONI
Giulio LAZZERI
Ernesto BATTAGLINI
J. Ge.
*
Camillo Viterbo
(lat. iocus; fr. jeu; sp. juego; ted. Spiel; [...] , e la risposta invano; e a un giuoco analogo allude l'Ariosto nel Furioso (VII, 21).
Storiografia. - Non si può dire che XIII al XVII, Bologna 1900; F. Malaguzzi-Valeri, La Corte di Lodovico il Moro, I (La vita privata), Milano 1913; G. Bertoni, ...
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Fu già definita (Aristot., Poet., 21; Cicer., Orat, 94; Quintil., IX, 2, 46) una metafora continuata; e veramente, a considerarla nei termini stretti, ha una fondamentale attinenza con l'espressione metaforica [...] . XVIII alcune forti allegorie del principe della letteratura danese, Lodovico Holberg (1684-1754). Sarebbe, a questo punto, da modo quel po' di moralità allegorica che l'Ariosto aveva circondato di tanta sensualità, divenne artifiziosamente tutta ...
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Regione dell'Italia settentrionale che nelle varie epoche ha assunto limiti diversi, tanto che di essa si hanno definizioni ora più ampie, ora più ristrette, risultandone un significato di "Romagna" con [...] Tanto questo poema (che risente molto l'influsso dell'Ariosto), quanto la commedia faentina furono pubblicati da G. condizioni di quelle del regno), con le diete tenute a Ravenna (Lodovico II nell'871), con le donazioni dei suoi beni demaniali, come ...
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Città dell'Emilia, capoluogo di provincia; è d'incerta origine, e il suo nome non è stato identificato con sicurezza con alcuna città esistente al tempo di Roma.
Il nome Ferrara pare, fuor d'ogni dubbio, [...] Luteri detto Dosso Dossi (morto il 1542), detto l'Ariosto della pittura per il suo vago immaginare e Benvenuto Tisi questi maestri d'alta statura si raggruppano i minori: Lodovico Mazzolino, Michele Coltellini, Battista Dossi, fratello di Giovanni, ...
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(ἐλεγεία, elegīa).
L'elegia greco-romana. - Concezione generale dell'ellenismo più tardo è che in origine l'elegia fosse una querimonia in onore dei defunti, un ϑρῆνος: di essa si vedeva, insomma, un tipo [...] 'ultimo chiamò "elegie" le sue, certi capitoli amorosi dell'Ariosto furono chiamati "elegie" solo dal 1716, quando Paolo Rolli alla terzina per l'elegia d'imitazione classica: Lodovico Savioli tradusse gli Amori di Ovidio in strofette tetrastiche ...
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Nato a Rouen il 6 giugno 1606 e morto a Parigi il 30 settembre 1684. Studiò nel collegio dei gesuiti dal 1615 al 1622: furono studî sereni e serî da cui il C. derivò forse quella singolare predilezione [...] Crispe, cioè del Costantino (1653); conobbe la Medea di Lodovico Dolce, probabilmente l'Orazia dell'Aretino, e non può corneliano, in Saggi di letteratura francese, Bari 1920; B. Croce, Ariosto, Shakespeare e C., Bari 1920; R. Bray, La formation de ...
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Nato il 2 marzo 1817 a Nagyszalonta, oggi Salonta-Mare (Romenia), morto il 22 ottobre 1882 a Budapest. Insieme col romanziere Jókai e col Petöfi è il maggior poeta classico della letteratura ungherese. [...] , i tragici greci, e numerosi frammenti del Tasso, dell'Ariosto e di Dante. Nel 1835 si trasferì a Debreczen, costretto traveste e prende parte alla guerra condotta in Italia da re Lodovico. Compie numerosi atti eroici e salvando infine la vita al re ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si debbono pensare t. cose; lo credi capace...