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stendere

Enciclopedia Dantesca (1970)

stendere [part. pass. stenduto] Alessandro Niccoli Vocabolo di uso limitato al Convivio e alla Commedia; ricorre una volta anche nel Fiore. Per If VIII 40 il Petrocchi (cfr. ad l.) accoglie la lezione [...] la mano al disegno " allungando " il braccio; la locuzione ha però valore metaforico, in quanto Stazio vuole esprimere il detto (v. DISTENDERE). Il participio passato ricorre con schietto valore verbale in Fiore CCX 9 lo [il Diletto] mise giù tutto ... Leggi Tutto

coprire

Enciclopedia Dantesca (1970)

coprire (Covrire; cuoprar, cong. pres. III plur., nel Fiore) Lucia Onder Con costrutto transitivo, in senso proprio, s'incontra in Rime CI 12 il dolce tempo che riscalda i colli / e che li fa tornar [...] perfetto), e CVI 13. Il participio passato, con valore verbale, s'incontra frequentemente: in senso proprio, in If XXI mi parean coperti; XXIII 104; Fiore CCXXIII 13. Figuratamente, nella locuzione ‛ tenere c. ', nel senso di " nascondere ", " celare ... Leggi Tutto

ecco

Enciclopedia Dantesca (1970)

ecco Vincenzo Valente Avverbio di uso ben definito e abbastanza frequente per poterne determinare alcune caratteristiche. È di uso prevalentemente poetico, quasi sempre in apertura di verso, con esatta [...] lo scarto narrativo è conseguito una sola volta mediante l'ellissi verbale, in If I 31 Ed ecco, quasi al cominciar de / gridando (è questo l'unico esempio in cui la locuzione avverbiale ricorre in posizione interna al verso); più spesso con ... Leggi Tutto

incontro

Enciclopedia Dantesca (1970)

incontro (incontra) Mario Medici Quanto alla forma della preposizione o avverbio, con qualche oscillazione delle diverse edizioni e vari casi di elisione, rispetto a ‛ incontra ' è più usato i. (tuttavia [...] è avverbio in If XXXI 138 ella incontro penda; non ben definibile è in altri casi, in cui costituisce o può costituire locuzione con la forma verbale, come in Cv IV XXVIII 5 li si fanno incontro li cittadini, ecc.; If XIV 45 incontra uscinci; Pg XXVI ... Leggi Tutto

guaio

Enciclopedia Dantesca (1970)

guaio Vincenzo Valente Parola, in D., di uso esclusivamente poetico; ricorre quasi sempre in rima, e sempre al plurale, tranne che nella locuzione punge a guaio. Nella Vita Nuova e nelle Rime l'uso [...] cinghia / ... tanto più dolor, che punge a guaio, la locuzione ha il valore modale-consecutivo di " tormenta sì da strappare gemiti ", che 'ntrono accoglie d'infiniti guai (IV 9). Il modulo verbale ‛ trarre g. ' per " lamentarsi ", già annunziato ... Leggi Tutto

IMPERATIVO

La grammatica italiana (2012)

IMPERATIVO L’imperativo è un modo verbale finito che esprime un comando, un ordine, una richiesta, un invito, un divieto. Si trova soltanto nelle proposizioni ➔principali (➔volitive e ➔esclamative); [...] antico, sono da considerarsi ormai arcaiche e come tali non più utilizzabili (se non in forme cristallizzate come la locuzione sostantivata va e vieni). Semplicemente scorrette, e dunque inaccettabili, sono le forme accentate stà, và, fà, dà. Usi ... Leggi Tutto
CATEGORIA: GRAMMATICA

lagrimare

Enciclopedia Dantesca (1970)

lagrimare (lacrimare) Bruno Basile Ricorre nella Vita Nuova, nella Commedia (mai nel Paradiso), una volta nelle Rime e una nel Fiore, sempre nel senso di " piangere ", " manifestare con lagrime un dolore [...] , e qual traendo guai, in cui la forma verbale è impiegata a caratterizzare drammaticamente una delle visioni preannuncianti loro compassione altrui, più tosto si muovono a lagrimare, locuzione sentenziosa nel gusto della prosa d'arte medievale. Nell' ... Leggi Tutto

toto

Enciclopedia Dantesca (1970)

toto Luigi Blasucci Latinismo presente due volte nel Paradiso, entrambe in rima ed entrambe in passi di dottrina teologica. Per determinare un'entità nella sua interezza: XX 132 quelli aspetti / che [...] è in rima, ossia nella sede naturale di tali violenze verbali (ed è indicativo che il concetto espresso da t. nel la cui presenza si giustifica però per il suo valore di locuzione tecnica. Si può ricordare che all'esempio dantesco s'ispireranno Fazio ... Leggi Tutto

botto

Enciclopedia Dantesca (1970)

botto (butto) Federigo Tollemache Deverbale, che nella locuzione avverbiale ‛ di b. ' ricorre, sempre in rima, due volte nell'Inferno e una nel Purgatorio, nel senso di " di colpo ", " d'improvviso ": [...] (Lingua 223), secondo cui D. avrebbe potuto usare ‛ butto ' per ‛ botto ' sull'analogia delle alternanze vocaliche nella coniugazione verbale, come ha fatto con ‛ agugna ' per ‛ agogna ' (If VI 28), ‛ accisma ' per ‛ accesmi ' (XXVIII 37). Lo stesso ... Leggi Tutto

oso

Enciclopedia Dantesca (1970)

oso [cfr. Parodi, Lingua 260] Aggettivo, dal latino ausus (participio passato di audeo), usato sempre come predicativo, due volte nel Convivio e tre nella Commedia (in rima). Ha funzione verbale nella [...] locuzione ‛ essere o ', " osare ": quello glorioso Catone di cui non fui... oso di parlare, Cv IV VI 10; chi sarà oso di dire [" potrebbe mai affermare "] che Gherardo da Camino fosse vile uomo?, XIV 12; così anche Pg XI 126 cotal moneta rende / a ... Leggi Tutto
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Vocabolario
locuzióne
locuzione locuzióne s. f. [dal lat. locutio -onis, der. di locutus, part. pass. di loqui «parlare»]. – 1. ant. o raro. L’atto, e anche il modo, o la facoltà, di parlare; elocuzione. 2. a. In linguistica, gruppo di parole (che non raggiunge...
mòdo
modo mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...
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