poteri, divisione dei
Il primo teorico della politica a parlare di divisione o separazione dei p. è stato Locke nel Secondo trattato sul governo (1690): qui egli separa il p. legislativo (che è eletto [...] dal popolo, ed è il p. supremo) dal p. esecutivo (detenuto dal monarca, e senz’altro subordinato al primo). Ma il teorico per eccellenza della divisione dei p. è Montesquieu, che nello Spirito delle leggi ...
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liberalismo
Stefano De Luca
La dottrina politica incentrata sulla libertà individuale
Nato nell’Inghilterra del 17° secolo, il liberalismo moderno è la teoria politica che più di ogni altra ha contribuito [...] e ha il diritto di discutere pubblicamente di ogni argomento, ferma restando l’obbedienza all’autorità (Kant, a differenza di Locke, non ammette il diritto di resistenza). Kant esalta anche la tendenza degli uomini ad affermare sé stessi entrando in ...
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opinióne pùbblica Giudizio e modo di pensare collettivo della maggioranza dei cittadini, o anche questa maggioranza stessa. Il concetto di opinione pubblica, intesa anche come sistema di credenze sulla [...] , comincia da quel momento ad assumere un ruolo centrale. Una delle prime riflessioni risale al filosofo inglese J. Locke che, nel Saggio sulla intelligenza umana, attribuì all'opinione pubblica una funzione di controllo nella società, stabilendo una ...
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Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] caso di infrazioni il popolo ha diritto di riprendere il potere e di resistere anche con la forza. Lo S. di Locke è poi tollerante: la vita religiosa come tale sfugge all’interesse dello Stato. Tuttavia questa tolleranza non è illimitata: non possono ...
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Potere
Steven Lukes
Introduzione
Il significato più generale del concetto di 'potere' si ritrova nel Sofista di Platone, in cui si afferma che il potere è "la definizione dell'essere", il tratto distintivo [...] , a una persona o a una collettività non significa ascrivere una qualità - né di tipo sensoriale (come aveva intuito Locke), né misteriosa e occulta (come affermava Molière allorché metteva in ridicolo l'idea che l'oppio possieda una virtus dormitiva ...
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Governo, forme di
Nicola Matteucci
Premessa
Sin dal suo primo manifestarsi il pensiero politico ha costruito grandi tipologie per mezzo delle quali classificare le unità politiche esistenti: dato che [...] però privilegia il governo misto nel quale il Re, i Lord e i Comuni sono compresenti nel Parlamento. A inquietare John Locke sono piuttosto le forme di non res publica.
Tuttavia Bodin era partito da una definizione assai restrittiva di république, di ...
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Democrazia
Georges Burdeau
di Georges Burdeau
Democrazia
sommario: 1. Introduzione. 2. La democrazia come valore. 3. Evoluzione dell'esigenza democratica. a) Garanzia della libertà. b) Strumento di [...] americana ha un fondamento sociologico, e risale ai primi anni dell'Unione. Per i Federalisti, permeati dalle idee di Locke e di Montesquieu, la realtà sociale non è formata da individui che dovrebbero fungere da supporto di una volontà unanime ...
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Costituzionalismo
Nicola Matteucci
Definizione
Con il termine 'costituzionalismo' generalmente si indica la riflessione intorno ad alcuni principî giuridici che consentono a una costituzione di assicurare [...] e anzi il governo, istituito con il contratto, ha come principale funzione quella di garantirli. Se scaviamo a fondo nel testo di Locke ci accorgiamo però che, con la sua teoria dei diritti, egli non fa che razionalizzare e, quindi, dare una portata ...
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Concezione filosofico-politica secondo la quale lo Stato nasce da un contratto tra i singoli individui. Il c. moderno si afferma nel 17° e 18° sec. per opera della scuola del diritto naturale. Attraverso [...] agli uomini, che sono dominati da passioni antisociali (brama di potere, ricchezza, gloria), di convivere in pace. Per J. Locke, che ha una visione meno pessimistica della natura umana, è possibile conservare quasi tutti i diritti naturali: nasce in ...
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Il liberalismo
Giuseppe Bedeschi
Nonostante l’uso estremamente ampio che ne è stato fatto e ne viene fatto nell’ambito politologico, il concetto di liberalismo è assai controverso. Non si deve dimenticare [...] etico-politico. Di qui il paradosso che alcuni di quelli che noi consideriamo tra i maggiori pensatori liberali (J. Locke, C.-L. Montesquieu, I. Kant) non hanno mai usato né il sostantivo («liberalismo») né l’aggettivo («liberale») nell’accezione ...
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lock
‹lòk› s. ingl. [propr. «blocco, chiusura», der. di (to) lock «chiudere, bloccare»], usato in ital. al masch. – In informatica, operazione automatica di bloccaggio di zone di memoria o di dischi interi (in quest’ultimo caso il comando...
lockiano
‹lokià-› (o lochiano) agg. – Che si riferisce al filosofo ingl. John Locke (1632-1704), al suo pensiero e alla sua opera: l’empirismo l.; le idee semplici e le idee complesse del pensiero lockiano.