Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] caso di infrazioni il popolo ha diritto di riprendere il potere e di resistere anche con la forza. Lo S. di Locke è poi tollerante: la vita religiosa come tale sfugge all’interesse dello Stato. Tuttavia questa tolleranza non è illimitata: non possono ...
Leggi Tutto
GENOVESI, Antonio
Maria Luisa Perna
Nacque il 1° nov. 1713 a Castiglione (ora Castiglione del Genovesi), piccolo paese dell'Appennino campano a pochi chilometri da Salerno, primogenito dei quattro figli [...] di sviluppo borghese, in Nuovi Quaderni del Meridione, XXI (1983), pp. 29-50; M.T. Marcialis, G. tra Wolff e Locke. Metafisica ed empirismo nella "Ontosophia" genovesiana, Cagliari 1984; E. Pii, A. G.: dalla politica economica alla politica "civile ...
Leggi Tutto
autorità Fondamento di legittimità del potere in generale. Nel Digesto (533) di Giustiniano, fonte di autentica a. è solo Dio, garante della giustizia. L’elaborazione del concetto moderno e laico di a., [...] leggi universalmente valide (auctoritas, non veritas facit legem). Contro l’assolutismo hobbesiano, il pensiero liberale di J. Locke pone le basi della visione costituzionale dell’a.: libertà e uguaglianza formali, in quanto diritti originari e ...
Leggi Tutto
Filosofia
Rapporto per il quale una conclusione deriva da una o più premesse. Nella storia della filosofia si distinguono tre principali interpretazioni di tale rapporto. Secondo la prima, esso è fondato [...] deduttivo è il fatto sensibile, cioè l’evidenza della rappresentazione catalettica; su questa linea, in epoca moderna, J. Locke fonda la d. sul rapporto di concordanza o discordanza fra le idee, immediatamente percepito nell’esperienza, e J. Stuart ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Paolo Mattia Doria
Giulia Belgioioso
Paolo Mattia Doria ha inteso la filosofia come un sapere dal quale attingere i precetti utili a formare il principe virtuoso e a edificare la ‘perfetta repubblica’. [...] », p. 306), per correre dietro «solamente alla perniciosa filosofia di Locke e di Newton», praticando la «politica mercantile» (p. 306). Esempi nel suo empio libro della Cometa ed il signor Locke nel suo libro dei Saggi di filosofia sull’intelletto ...
Leggi Tutto
proprietà
Stefano De Luca
Maria Grazia Galimberti
Un diritto di possesso esclusivo
Tutte le società umane in ogni epoca storica hanno riconosciuto l’importanza della proprietà sui beni e sulle risorse [...] naturali, mentre per altri (David Hume e Benjamin Constant) nasce da una convenzione sociale. La teoria più innovativa è quella di Locke, il quale per la prima volta fonda la proprietà sul lavoro. È vero, osserva il pensatore inglese, che Dio ha dato ...
Leggi Tutto
Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] fede, il cui scopo è l’obbedienza e la pietà, e non la verità, che è l’unico scopo della filosofia.
Con J. Locke la f. assume come suo compito essenziale l’esame della validità e dei limiti del sapere, diventando così f. critica. Prima di procedere ...
Leggi Tutto
Teologo e filosofo irlandese (Redcastle, Londonderry, 1670 - Putney 1722). Spirito inquieto, oggi maggiormente stimato che un tempo, dal punto di vista scientifico, per certe sue intuizioni critiche e [...] a Oxford. Trasferitosi a Londra, nel 1696 pubblicò Christianity not mysterious in cui, richiamandosi alle concezioni gnoseologiche di Locke, sosteneva la tesi che nessuna dottrina cristiana può essere considerata un mistero, sia perché, come di ogni ...
Leggi Tutto
In filosofia, rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto; questo rapporto può essere poi inteso come semplice presenza dell’oggetto alla mente o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. [...] della percezione immediata di alcuni singoli contenuti assolutamente certi (l’io, Dio ecc.); mentre nel caso di J. Locke si riconosce nell’i. la via privilegiata per percepire immediatamente e con sicurezza la concordanza e la discordanza tra ...
Leggi Tutto
La Rivoluzione scientifica: i protagonisti. Gottfried Wilhelm Leibniz
Massimo Mugnai
Gottfried Wilhelm Leibniz
Gli anni giovanili
Gottfried Wilhelm Leibniz nasce a Lipsia il 1° luglio 1646, da famiglia [...] assume forma di dialogo tra due personaggi chiamati Filalete e Teofilo: il primo si esprime con frasi tratte dall'Essay di Locke, mentre il secondo è il portavoce di Leibniz. Il dialogo assumerà il titolo di Nouveaux essais sur l'entendement humain ...
Leggi Tutto
lock
‹lòk› s. ingl. [propr. «blocco, chiusura», der. di (to) lock «chiudere, bloccare»], usato in ital. al masch. – In informatica, operazione automatica di bloccaggio di zone di memoria o di dischi interi (in quest’ultimo caso il comando...
lockiano
‹lokià-› (o lochiano) agg. – Che si riferisce al filosofo ingl. John Locke (1632-1704), al suo pensiero e alla sua opera: l’empirismo l.; le idee semplici e le idee complesse del pensiero lockiano.