Filosofo (Edimburgo 1711 - ivi 1776). Rimasto orfano di padre a tre anni, trascorse l'infanzia a Ninewells con la madre. Successivamente fu di nuovo a Edimburgo e studiò in quella università. Nel 1734 [...] quello di applicare il metodo sperimentale all'intero ambito della vita spirituale, riallacciandosi alla recente tradizione inglese, da Locke a Butler. Tale metodo implica la rinuncia a ricerche di principî ultimi e di qualità originarie delle cose ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Fausto Socini e i sociniani
Mario Biagioni
Nel corso del Cinquecento le controversie teologiche costituirono spesso il terreno di incontro tra le idee: un caso emblematico è quello di Fausto Socini, [...] piano politico, sono visibili le tracce lasciate dalle Vindiciae. Al di là dell’annosa (e mal posta) questione su Locke sociniano oppure no, l’influsso esercitato da questa tradizione su alcuni aspetti del suo pensiero è significativo e non generico ...
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DE GIULIANI, Antonio
Giorgio Negrelli
Nacque a Trieste il 27 luglio 1755. Il padre Francesco e la madre Teresa Bonomo appartenevano al più alto patriziato locale: un corpo ormai in rapidissima decadenza, [...] austriaco. E vi portava pure alcune letture che si staccavano nettamente dalla tradizione locale: Pope, e perciò Newton, e soprattutto Locke. Ma è a Vienna che il D. compì la sua formazione culturale, in un'università che solo da poco si era ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] trattato dagli stoici, ritorna sia in T. Hobbes sia, più tardi, in C. Wolff, mentre la filosofia empiristica di J. Locke (cui si deve, nel suo Saggio sull’intelletto umano, l’introduzione del termine ‘semiotica’ per indicare la teoria dei s.) mira ...
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La Rivoluzione scientifica: modelli di conoscenza. Prospettive storiche: l'aristotelismo e le nuove filosofie
Daniel Garber
Prospettive storiche: l'aristotelismo e le nuove filosofie
Il XVII sec. fu [...] di Charleton e Gassendi trovò la sua piena espressione alla fine del secolo nell'Essay concerning humane understanding (1690) di John Locke, in cui si legge:
Perciò sono tentato di dubitare che, per quanto avanti l'umana industria possa spingere la ...
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(o eguaglianza) Condizione di cose o persone che siano tra loro identiche, o abbiano le stesse qualità, gli stessi attributi in ordine a determinate relazioni. In particolare, condizione per cui più persone [...] contrattualistiche. Sul concetto di u. sono basati, per es., tanto il contrattualismo di T. Hobbes quanto quello di J. Locke; e se in Hobbes la naturale u. tra gli uomini costituisce il presupposto di un ordinamento politico autoritario in grado di ...
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Filosofia
Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, [...] il realismo della tradizione aristotelica tendeva a mettere in ombra. L’empirismo posteriore in generale, sia pure su basi diverse (Locke, Berkeley, Hume, J.S. Mill), tenne fermo il punto di vista del c. come segno, sviluppando contemporaneamente l ...
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Fenomenologia
Herman L. Van Breda
di Herman L. Van Breda
Fenomenologia
sommario: 1. Introduzione. 2. Itinerario fenomenologioo di Husserl. 3. La fenomenologia pura di Husserl. 4. La fenomenologia filosofica [...] costruita come ‛una scienza rigorosa' (v. Husserl, 1911). Inoltre, Brentano gli instillò una grande stima per i classici inglesi (Locke, Hume), come anche una certa avversione per le tesi e i metodi filosofici di Kant e dei grandi idealisti tedeschi ...
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scienza Insieme delle discipline fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e che si avvalgono di linguaggi formalizzati.
In [...] alla distinzione tra storia (s. dei fatti) e filosofia (s. delle conseguenze); tale impronta viene poi accentuata da J. Locke e da G.W. Leibniz, che distinguono la fisica (del corpo e dello spirito) dalla pratica (storia ed etica), aggiungendovi ...
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VICO, Giambattista
Fausto Nicolini
Filosofo, storico, giureconsulto e critico letterario.
1. Primi anni (1668-1686). - Terzultimo degli otto figliuoli di Antonio, figlio d'un contadino maddalonese e [...] stoici ed epicurei dell'antichità, ma anche contro stoici ed epicurei dei tempi moderni (Hobbes, Spinoza, Bayle e Locke) il principio della provvidenzialità della storia, spiegava la genesi dei costumi umani mercé una cronologia ragionata del tempo ...
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lock
‹lòk› s. ingl. [propr. «blocco, chiusura», der. di (to) lock «chiudere, bloccare»], usato in ital. al masch. – In informatica, operazione automatica di bloccaggio di zone di memoria o di dischi interi (in quest’ultimo caso il comando...
lockiano
‹lokià-› (o lochiano) agg. – Che si riferisce al filosofo ingl. John Locke (1632-1704), al suo pensiero e alla sua opera: l’empirismo l.; le idee semplici e le idee complesse del pensiero lockiano.