Non si possono definire gli argomenti senza partire dal predicato, cioè da «quell’elemento linguistico il cui significato descrive una situazione, uno stato di cose, un evento, qualcosa che è, accade o [...] o postverbale e al dativo (mi dai le chiavi?, dammi le chiavi);
(d) pronomi clitici in posizione preverbale e in caso locativo (ci vai?) o partitivo-genitivo (non me ne pento);
(e) sintagmi interrogativi in posizione preverbale introdotti o meno da ...
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L’espressione lingua colloquiale indica il complesso di usi linguistici che si manifestano primariamente, ma non esclusivamente, quando si parla in situazioni naturali e spontanee e in contesti informali; [...] dei verbi sintagmaparatetici, costruzioni verbali formate da un verbo (più spesso di moto) seguito da un avverbio con significato locativo-direzionale (Simone 1997; Iacobini & Masini 2009): mettere su il caffè, mettere su famiglia, stare su («non ...
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Le parole polirematiche (dette anche semplicemente polirematiche) sono elementi lessicali (o lessemi; ➔ lemma, tipi di; ➔ locuzioni), formati da più di una parola, che hanno una particolare coesione strutturale [...] (di solito un avverbio): mettere via, portare avanti, buttare giù, tirare su. La particella è normalmente un avverbio locativo, ma si possono avere anche avverbi temporali (fare prima, venire dopo, fare tardi, fare presto), ➔ deittici (essere lì ...
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ZINGARI
Walter HIRSCHBERG
Angelo PERNICE
Carlo TAGLIAVINI
Egon Wellesz
. Gruppo etnico migrante che s'incontra disperso in numerosi paesi d'Europa, nella Turchia asiatica, in Persia, Turkestan, Afghānistān, [...] declinazione del sostantivo ha otto casi, ma solo il nom. acc. e voc. singolare e plurale e in alcuni casi il locativo singolare (cristallizzato in alcune formule) risalgono al medio e antico indiano. Gli altri casi sono anche qui, come nelle lingue ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] (almeno) a due casi valido in genere per i nomi con referente personale (Zamboni 2000: 106-115).
Relitti di genitivo, locativo, ablativo si evidenziano soprattutto nell’onomastica: aquil. e romanesco ant. P(i)etri «Pietro», R(i)enzi «Renzo», Firenze ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] un verbo richiede per completare il suo significato.
Per es., il verbo abitare ha due argomenti (il soggetto e il locativo: Luca abita è una frase incompleta in italiano), mentre correre ne richiede lessicalmente soltanto uno (il soggetto: Luca sta ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] , per cui la stessa sequenza fonica può riferirsi a entità completamente diverse (ci è pronome personale e avverbio locativo, come vi; gli è articolo e pronome; le è articolo femminile, accusativo plurale femminile e dativo singolare femminile ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] più numerosi in italiano che in altre lingue romanze (per es., lo spagnolo non ha corrispondenti di ne e ci locativo) e presentano alternanze vocaliche ad esse sconosciute. Inoltre, l’italiano adopera clitici più spesso delle altre lingue romanze, il ...
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Scienza indiana: periodo classico. La tradizione del vyakarana (grammatica')
George Cardona
La tradizione del vyākaraṇa (grammatica')
L''Aṣṭādhyāyī' di Pāṇini
L'Aṣṭādhyāyī (Trattato in otto capitoli) [...] termina in X. Kātyāyana, invece, propone (vārttika 29 a 1.1.72: yasmin vidhis tadādāv algrahaṇe) che X, che è una forma al locativo e va interpretata in base ad Aṣṭādhyāyī 1.166 (v. cap. VIII, par. 2), stia per un'unità Y che inizia per X, qualora ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] & Frasnedi 2004: 49-75, che tratta pure del caso, diverso, e ancora substandard, di gli invece del femminile le), di ci locativo invece di vi.
Tra le altre innovazioni si possono indicare l’espansione (da Roma in su) di te anche come forma di ...
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locativo1
locativo1 agg. e s. m. [der. del lat. locus «luogo», sul modello di accusativo, dativo, ecc.]. – 1. In linguistica, caso l., o assol. locativo s. m., il caso che in alcune lingue indica lo stato in luogo (lat. domi «in casa»), o...
locativo2
locativo2 agg. [der. del lat. locare «dare in affitto»]. – Propr., che concerne la locazione: valore l., il reddito effettivo o presunto di una casa d’abitazione locata o abitata direttamente dal proprietario; imposta sul valore...