In linguistica, il caso che in alcune lingue indica lo stato in luogo e il tempo determinato. In greco esso era fuso anche formalmente col dativo; in latino è rappresentato generalmente dall’ablativo con [...] la prep. in, ma ne è tenuto distinto, riflettendo l’antica forma (impropriamente detta genitivo locativo), nei nomi di città e di piccole isole della prima e seconda declinazione (Romae «a Roma») e in alcuni sostantivi isolati. La desinenza ...
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RELATIVE, CONGIUNZIONI
Le congiunzioni relative sono gli avverbi ➔interrogativi di luogo dove, ove, donde e onde quando sono usati per introdurre proposizioni ➔subordinate con valore locativo
Benvenuto [...] il luogo dove tanta gente insieme non fa massa (G. Gaber, Benvenuto il luogo dove)
Stesse scene a Vitoria e San Sebastiano, nei Paesi Baschi, ove la polizia ha impedito che venissero assaltate le sedi ...
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ESTREMO
Dal punto di vista etimologico, estremo deriva dal latino extremus, superlativo di exter ‘che sta fuori’.
Il significato fa riferimento a ‘ciò che è o rappresenta il termine ultimo (in senso [...] locativo o temporale) di qualche cosa’
Nell’estremo versante occidentale della Grecia
L’estremo istante della sua vita
È usato di frequente anche con il significato figurato di ‘eccessivo’ o semplicemente di ‘molto grande’
Il dispotismo estremo ...
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I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. [...] ), in cui il sintagma preposizionale dal cassetto, oltre ad attirare la particella, porta a una apparente lettura concreta di tipo locativo:
(35) il coraggio di tirare fuori la verità manca (www.facebook.com)
(36) è meglio non fare troppo baccano per ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] prima persona plurale, ha preferito ci < (ec)ce hic o (hic)ce.
Sia ne sia ci sia vi hanno mantenuto il valore locativo originario; ne «da»: «e dovendone [dalla Francia] in Toscana venire» (Boccaccio, Decameron I, 1, 7); vi e ci «lì, in quel luogo ...
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Secondo la tradizione grammaticale classica, il secondo caso della declinazione greca e latina. Si è dato poi il nome di g. anche a modificazioni flessionali nominali di altre lingue, che abbiano funzioni [...] . Le desinenze -i e -ae del g. singolare possono indicare anche lo stato in luogo, perché l’antica desinenza di locativo -i (nei temi in consonante è divenuto -e, che è una desinenza di ablativo della 3ª declinazione; in quelli in -o-, attraverso ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] vari contesti ritiene il primitivo significato di «origine» ereditato dalla preposizione latina de, a volte con valore specificamente locativo (esco di casa), a volte indicante una provenienza più generale (mia nonna è di Parma; i fiori del giardino ...
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strumentale In grammatica, caso s., caso della declinazione indoeuropea che nel suo ambito funzionale comprende le indicazioni del concorso di persone, cose, o circostanze allo svolgimento dell’azione, [...] serba qualche traccia nei più antichi documenti occidentali, lo ha confuso con il dativo, che assorbì pure il locativo. Il sincretismo operante assai precocemente e la varietà della funzione strumentale spiegano la divergenza delle desinenze da una ...
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Scienza indiana: periodo vedico. L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
George Cardona
L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
'Śikṣā' ('fonetica')
Ai Veda sono [...] sarebbe seguito da una desinenza della settima terna (locativo), in base a 2.3.36 (saptamy adhikaraṇe Ṛgveda, X.27.13 è interpretato (Nirukta, 6.6) come un locativo singolare di upás-, 'grembo, regione centrale', equivalente a upastha- letteralmente ...
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Caso della declinazione latina, collocato dai grammatici antichi al sesto posto nell’ordine dei paradigmi flessionali. In età moderna la denominazione è stata applicata dai linguisti occidentali anche [...] latino si è esteso l’uso dell’a. utilizzando, oltre che antiche desinenze di a., anche desinenze di strumentale e locativo. La vicenda morfologica è da porre in relazione con l’ampliata funzionalità del caso, che si riflette anche nella molteplicità ...
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locativo1
locativo1 agg. e s. m. [der. del lat. locus «luogo», sul modello di accusativo, dativo, ecc.]. – 1. In linguistica, caso l., o assol. locativo s. m., il caso che in alcune lingue indica lo stato in luogo (lat. domi «in casa»), o...
locativo2
locativo2 agg. [der. del lat. locare «dare in affitto»]. – Propr., che concerne la locazione: valore l., il reddito effettivo o presunto di una casa d’abitazione locata o abitata direttamente dal proprietario; imposta sul valore...