. Fu l'appellativo delle magistrature romane che ebbero per comune insegna la sella curūlis. Con l'espressione curules magistratus si designò l'insieme delle più alte magistrature dello stato a cominciare [...] il dittatore e il magister equitum, i decemviri e i tribuni consolari; questi ultimi sono detti curules magistratus da Livio (IV, 7, 7). L'edilità, che fu dapprima una magistratura esclusivamente plebea alle dipendenze dei tribuni della plebe, si ...
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Dal manoscritto al libro
Marino Zorzi
Produzione e commercio del libro prima della stampa
Nel primo Quattrocento Venezia è una metropoli cosmopolita, ricca, in piena espansione. Le merci vi abbondano, [...] testamento del 1372 ricorda di aver avuto a prestito da Guido da Bagnolo le Vite di Svetonio e la quarta deca di Livio De bello macedonico, e di attendere da lui la restituzione di un libro contenente le Declamationes di Seneca e quelle dello pseudo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Introduzione alla letteratura di Roma
Maurizio Bettini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La produzione letteraria romana ci si presenta [...] Virgilio non è certo solo, i suoi compagni di strada, se così si può dire, sono molti ed eccellenti. A cominciare da Livio, il primo grande storico di Roma, che vuole racchiudere tutta la vicenda della città dai suoi inizi all’impero. Neppure lui è ...
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MARTINI, Arturo
Maura Picciau
– Nacque a Treviso l’11 ag. 1889 da Antonio, di professione cuoco, e da Maria Della Valle, originaria di Brisighella presso Faenza, cameriera. Temperamenti affatto diversi, [...] . all’Università di Padova, in Padova e la sua provincia, n.s., XXVIII (1982), 2, pp. 3-7; G. Fallani, Storia inedita del «Tito Livio» padovano di A. M., ibid., XXIX (1983), 5, pp. 7 s.; R. Tassi, L’avventura e il ritorno di A. M., in Terzoocchio, IX ...
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Seneca, Lucio Anneo
Ettore Paratore
In If IV 141 D. colloca S. fra gli spiriti magni del Limbo, definendolo Seneca morale, come " moriger Seneca " egli è definito da Arrigo da Settimello (III 47). Benvenuto [...] nel famoso passo di VE II VI 7, in cui si parla dei ‛ regulati poetae ', fra quelli qui usi sunt altissimas prosas si ricordino Livio, Plinio il vecchio, Frontino, Orosio, e si taccia di Cicerone e di S., pure ben noti a Dante.
E proprio in nome del ...
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PIRANESI, Giambattista
Alfredo Petrucci
Architetto e incisore, nato il 4 ottobre 1720 a Moiano di Mestre, morto il 9 novembre 1778 a Roma. Presso lo zio materno Matteo Lucchesi, architetto del Magistrato [...] dolori atroci, ma non ha tempo per mettersi in mano ai medici e quando è costretto a stare a letto si fa dare un Tito Livio, nel quale dice di aver fiducia. La morte gli è alle spalle ed egli chiede che gli siano portati ancora i suoi rami, essendo ...
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POMERIO (pomerium)
Giuseppe Lugli
La delimitazione dei confini di una città per mezzo d'una linea sacra è uno dei riti più antichi delle popolazioni italiche, preso dagli Etruschi, e perseguito in Roma [...] all'abitato, mentre lo spazio esterno costituiva l'ager publicus. Questa linea è quella che i Romani chiamavano pomerio.
Livio (I, 44) così lo definisce: "secondo l'interpretazione stessa della parola, pomerio significa postmoerium, cioè al di là del ...
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TIMASITEO (Τιμασίϑεος, Timasitheus)
Guido LIBERTINI
Dopo la presa di Veio M. Furio Camillo inviò a Delfi dei doni per ricordare questo successo ottenuto contro gli Etruschi. L'ambasceria fu assalita [...] come sembra probabile, e quindi T. era un suo uffìciale, l'episodio può dare qualche luce sui rapporti fra i Romani e Dionisio.
Fonti: Liv., V, 28, 2-3; Val. Mass., I, 1 extr. 4; Iust., 43, 5, 8; Diod., XIV, 93; Plut., Camil., VIII, 5 segg.
Bibl.: E ...
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TIMAGENE (Τιμαγέυης, Timagĕnes)
Arnaldo MOMIGLIANO
Retore e storico ellenistico, nato in Egitto nel sec. I a. C. e trasportato prigioniero a Roma da Gabinio nel 55 a. C. Secondo tradizione diverse, ma [...] Guerre Civili di Appiano e in altri non sono per ora dimostrate.
Bibl.: Cfr., anche per la bibliografia precedente, A. Momigliano, Livio, Plutarco e Giustino su virtù e fortuna dei Romani, in Athenaeum, XII (1934), p. 45 segg.; R. Laqueur, in Pauly ...
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NERSA
Giuseppe Lugli
. Piccola città del territorio degli Equi, detta in una iscrizione: vicus Nervesiae in Aequiculis e in un'altra Montosa Nersa. Ambedue le iscrizioni sono state ritrovate nel paese [...] la sua posizione fuori delle principali vie di comunicazione. La sua sorte fu legata a quella degli Equi e specialmente ai fatti d'armi, di cui parla Livio (X, 1), nel 302 a. C.
Bibl.: H. Nissen, Italische Landeskunde, II, Berlino 1902, p. 462. ...
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liviano agg. – Che si riferisce allo storico lat. Tito Livio (59 a. C
17 d. C.), alla sua opera e al suo stile: le deche l. (v. deca); la prosa l.; il concetto l. della storia.
patavinità s. f. [dal lat. patavinĭtas -atis; v. patavino], letter. – Il colorito padovano che, per giudizio dello scrittore romano Asinio Pollione (76 a. C
5 d. C.), aveva lo stile dello storico romano, padovano di nascita, T. Livio (59 a....