Musicista inglese attivo tra il 1597 e il 1617. Virtuoso di liuto e di viola, scrisse molta musica polifonica, nella quale alcune "voci" sono destinate a tali strumenti. ...
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Musicista pugliese (n. 1525 circa - m. Trieste 1578). Celebre virtuoso di liuto, pubblicò per il suo strumento quattro libri di Intavolature (1561, 1563, 1564, 1579) e due di Napoletane a 3 voci (1570-71). ...
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Breve composizione strofica a una o più voci con accompagnamento di liuto, diffusa in Francia dalla fine del sec. 16° a tutto il 17°. Poteva essere monodica o polifonica; spesso venivano date le due versioni [...] dello stesso pezzo ...
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Liutista inglese (n. Leeds 1944). Considerato uno dei maggiori solisti di liuto del Novecento, a lui si deve la creazione del Consort of Musicke (fondato nel 1969, in collab. con James Tyler), gruppo musicale [...] caratterizzato dall'uso di strumenti antichi e specializzato nell'esecuzione filologica della musica rinascimentale e, tra l'altro, dell'opera integrale di J. Dowland ...
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Musicista (Vivonne 1610 - Parigi 1696). Virtuoso e insegnante di canto e di liuto, fu maestro della camera musicale di Luigi XIV. Compose musica vocale profana da 1 a 5 voci. ...
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sitàr Strumento a corde dell’India del Nord, simile a un grande liuto a manico lungo, dotato di una cassa armonica ricavata da una zucca, spesso variamente decorata; la tastiera, leggermente incavata, [...] è dotata di 6 o 7 corde principali (pizzicate da plettri ad anello fissati sulle dita dell’esecutore), al di sotto delle quali sono poste 11 o 13 corde di risonanza ...
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Nome generico delle notazioni praticate nei diversi paesi per vari strumenti polifonici (liuto, cembalo, organo ecc.) dal Medioevo al 17° secolo. Differiva dalla normale scrittura per l’uso di cifre o [...] di lettere, o d’ambedue, in sostituzione o in aggiunta alle note, che indicavano solo la durata. Le tecniche di i. variavano da paese a paese tanto che si parla comunemente di i. italiana, tedesca, spagnola, ...
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Strumento a corde che si suona con il plettro, della famiglia del liuto, di uso tipicamente popolare. Nato in Italia nel 18° sec. come derivazione della mandola, da cui differisce per le minori dimensioni [...] e per l'esiguità del manico, si diffuse specialmente nelle regioni meridionali. Ne esistono diversi tipi di cui i più diffusi sono il m. napoletano, con 8 corde (sol-re-la-mi a coppie unisone), e il m. ...
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Strumento popolare a corde che si pizzicano con il plettro, a forma di liuto, ma di minori dimensioni e con minor piegatura della cavicchiera. Dalla m. nel 18° sec. derivò il mandolino, differendone per [...] le minori dimensioni e l’esiguità del manico. Il mandolino napoletano ha 8 corde (a coppie unisone: sol-re-la-mi), mentre il mandolino milanese ne ha 12 (sol-si-mi-la-re-sol). Pur essendo uno strumento ...
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GORZANIS (De Gorzanis, Gorzani), Giacomo (Jacomo)
Sabina Pozzi
Nacque in una imprecisata località della Puglia, probabilmente tra il 1520 e il 1525. Dal frontespizio della prima opera pubblicata, Intabolatura [...] si descrive "io privo di lume" e "io cieco".
Nel 1561 uscì a Venezia, "appresso Antonio Gardano", la sua Intabolatura di liuto… Libro primo; ed è ancora la dedica a rendere testimonianza circa la fama e la reputazione altissima goduta dal G., lì dove ...
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liuto1
lïuto1 (ant. leuto) s. m. [dal fr. ant. leut (mod. luth), che è dal provenz. laut, a sua volta dall’arabo ’ūd «legno, liuto», con concrezione dell’articolo arabo (a)l-]. – 1. Genericam., strumento musicale costituito da una cassa armonica...
mandola
mandòla (ant. mandòra) s. f. [lat. tardo pandura, dal gr. πανδοῦρα; cfr. bandura]. – Strumento musicale cordofono a pizzico, somigliante al liuto ma di minori dimensioni, diffuso in Europa, nella sua forma più comune, a partire dalla...