Il primo dei tre gradi in cui si articola il sacramento dell’ordine sacro. La dottrina cattolica in materia, riconfermata dal Concilio Vaticano II, venne ordinata da Paolo VI con i motuproprio Sacrum diaconatus [...] donne anziane, per lo più vedove, alle quali era affidata la cura dei malati e dei poveri e, insieme, degli uffici liturgici: fino al 7° sec., ricevevano una benedizione speciale e un’ordinazione con l’impositio manuum dei vescovi. L’istituto è stato ...
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Per una storia dell'antisemitismo cattolico in Italia
Simon Levis Sullam
Introduzione
In Italia «il giudaismo impera signore», denunciava sulle pagine de «La Civiltà cattolica» nell’ultimo decennio [...] essere trascurati almeno alcuni episodi del percorso di papa Pio XI. Nel 1928, dinnanzi alla richiesta di riforma della liturgia pasquale da parte dell’associazione Amici di Israele, perché venisse emendata delle parti offensive per il popolo ebraico ...
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Le particolarità del Mezzogiorno cristiano e cattolico
Giuseppe Galasso
Sommario: Una premessa ▭ Le particolarità cristiane e cattoliche del Mezzogiorno ▭ La svolta tridentina ▭ L’orma duratura di Trento [...] Mezzogiorno si veda il paragrafo I santi in G. Galasso, Santi e santità, cit., pp. 101-119.
66 Cfr. W. Müller, Liturgia e pietà popolare. Nuovi Ordini religiosi, in Storia della Chiesa, diretta da H. Jedin, VII, La Chiesa nell’epoca dell’Assolutismo ...
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vigilia religione La notte (o l’intera giornata) antecedente a una festa. Essa è dedicata a preparativi rituali (o spirituali) per la celebrazione della festa; nel primo caso, e spesso anche nel secondo, [...] (Natale, Pasqua, S. Giovanni Battista, SS. Pietro e Paolo, Assunzione della Vergine al cielo) è ora considerata, nell’uso liturgico, come l’inizio della solennità stessa e gode anche di una messa vigiliare propria (a eccezione della veglia pasquale ...
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Giuseppe Melchiorre Sarto (Riese 1835 - Roma 1914). Fu eletto papa nel 1903, in una situazione generale difficile per i rapporti tesi tra Chiesa e Stato in Francia e in Italia e per i fermenti sociali. [...] fermento e l'agitazione sociale, per le richieste all'interno della Chiesa di riforme della disciplina, della cura pastorale, della liturgia e soprattutto degli studi sacri. Nei rapporti con la Francia, P. X si trovò ad affrontare una situazione di ...
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Complesso dei principi dogmatici e organizzativi della Chiesa e della Comunione anglicana.
Chiesa anglicana
La Chiesa d’Inghilterra, costituita dalle province ecclesiastiche di Canterbury e York. Suo [...] ’ del 1571, con i quali la Chiesa anglicana accoglieva principi calvinisti, pur conservando l’episcopato e parte della liturgia cattolica. Sotto Giacomo I i ‘puritani’, aderenti al calvinismo stretto, ottennero che fosse tradotta in inglese la Bibbia ...
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Prelato e scrittore (n. 1155 circa - m. Cremona 1215), di famiglia cremonese, forse dei Casalaschi. Dopo gli studî di diritto a Bologna e poi, forse, alla scuola capitolare di Magonza, tornò in patria [...] fra Salimbene da Parma; la Summa canonum, raccolta di canoni compilata a Magonza (1179-81), cui fu aggiunta una Apologia Sichardi contro i suoi detrattori, e infine il Mitrale in 9 libri, una delle più importanti opere del Medioevo sulla liturgia. ...
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Copertura del capo di forma schiacciata e bicuspidale, con due fasce (dette vitte o infule) che ricadono sulle spalle (fig.).
Araldica
Raffigurata dentro o sopra lo scudo, la m. è simbolo di dignità ecclesiastica. [...] m. si vede anche sugli stemmi dei secolari per indicare i protettori delle abbazie.
Religione
Nella liturgia cristiana, la m. è portata nelle funzioni liturgiche solenni dal papa, dai cardinali e dai vescovi (ai quali compete per diritto) e da abati ...
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vaticano II, Concilio
Ventunesimo concilio ecumenico convocato da Giovanni XXIII il 25 dic. 1961 con la costituzione Humanae salutis. Il concilio si svolse dall’autunno del 1962 all’inverno del 1965 [...] religiose (dichiarazione Dignitatis humanae del dic. 1965). Il concilio emanò quattro costituzioni, tra cui quella sulla «sacra liturgia» (4 dic. 1963) e quella sulla «divina rivelazione» (18 nov. 1965), Il tema centrale del concilio, espresso ...
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Membri della comunità cattolica del Libano che dipendono dal patriarcato di Antiochia. Traggono il nome dall’anacoreta Marone (m. inizi 5° sec.), sulla cui tomba ad Apamea, presso l’Oronte, sorse un monastero, [...] collegio per i m., ancora esistente.
I m. parlano oggi l’arabo; la loro antica lingua siriaca (aramaica), rimasta nella liturgia, è pronunciata nella forma meno genuina, detta occidentale o maronita. Il rito maronita è quello di Antiochia, comune ai ...
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liturgia
liturgìa s. f. [dal gr λειτουργία, der. di λειτουργός, comp. di λήιτον «il luogo degli affari pubblici» (der. di λαός «popolo») e ἔργον «opera»]. – 1. Nell’antica Grecia, e soprattutto in Atene, servizio di utilità pubblica imposto...
liturgico
litùrgico agg. [dal gr. λειτουργικός] (pl. m. -ci). – Che appartiene o si riferisce alla liturgia (nel
sign. odierno della parola): cerimonie l., riti l.; atti l. (la messa, i sacramenti, l’ufficio divino ora detto liturgia delle...