Teologo (sec. 12º), della cui vita non si hanno notizie (egli stesso volle coprire il suo nome col silenzio); monaco a Ratisbona, poi a Canterbury (ove subì l'influenza delle idee di Anselmo d'Aosta); [...] (Sacramentarium e Gemma animae de divinis officiis, che è una spiegazione simbolica della liturgia). Grande infine la produzione più propriamente teologica: Elucidarium sive dialogus de summa totius christianae religionis; Inevitabile seu de libero ...
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Costantino fra divinizzazione e santificazione
Una sepoltura contestata
Giorgio Bonamente
Gli imperatori romani erano, per tradizione secolare, assimilati sotto più aspetti alla divinità, sia in vita, [...] 19; 13,4; ep. Const. 3. In una prima fase, attestata inizialmente da Ambrogio, Rufino e Paolino di Nola, anche la commemorazione liturgica di Elena rimase legata alla festa per il rinvenimento della croce, il 3 o il 7 maggio; cfr. A. Linder, The Myth ...
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simmoria Nell’Atene del 5° sec. a.C., ognuno dei gruppi in cui furono divisi i contribuenti. Successivamente (378-77 a.C.), in una riforma del tributo di guerra (εἰσϕορά), il termine fu applicato a raggruppamenti [...] altri due: i tre, che erano i più ricchi della s., dovevano anticipare il tributo (προεισϕορά), salvo poi rivalersi. Nel 357-56 il sistema fu esteso alla trierarchia, dividendo l’onere della liturgia tra 20 s. che riunivano i cittadini più facoltosi. ...
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Nobile romano (m. Roma 891), fu eletto successore di Adriano III (885), con l'opposizione dell'imperatore Carlo il Grosso, che aveva forse in animo un'altra candidatura. Sotto il suo pontificato avvenne [...] l'atteggiamento più intransigente, negando la canonicità della sua elevazione al patriarcato. In rapporto con Svatopluk, principe dei Moravi, riuscì a imporre alla Chiesa morava la liturgia in lingua latina, condannando così l'opera di Metodio. ...
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Re di Northumbria (n. 612 circa - m. 670), figlio di Etelfredo di Northumbria; successe (643) al fratello Osvaldo, ma ebbe solo la Bernicia. Solo nel 651, sconfitto e ucciso Osvino, che si era insediato [...] contro Pitti e Scotti. Nel 655 batté il re pagano della Mercia, Penda; promosse allora la diffusione del cristianesimo e fece fondare monasteri e chiese, adoperandosi per la sostituzione nel culto e nella liturgia dell'uso romano a quello celtico. ...
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«Su questa pietra edificherò la mia Chiesa»
Organizzazione ecclesiastica fra III e IV secolo
Angelo Di Berardino
Per avere una panoramica complessiva di come fosse articolata la Chiesa a ridosso del [...] : il suo potere si accresce, in quanto è maestro che insegna (il suo simbolo è la cattedra); è liturgo, perché celebra la liturgia; istruisce inoltre i fedeli con l’insegnamento e la predicazione omiletica; funge infine da giudice nella comunità. Può ...
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newar
Popolazione stanziatasi alla fine dell’era pre-cristiana nella valle di Kathmandu (Nepal), e in seguito diffusasi sulle alture circostanti e nel Terai. Noti con questo nome, etimologicamente affine [...] e meridionale. I n. sono divisi in caste indù e buddhiste secondo un complesso sistema gerarchico e una liturgia che accosta officianti brahmani a vajracharya tantrici. Al gruppo appartennero le principali dinastie nepalesi fino all’unificazione ...
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Denominazione con cui si indica solitamente l’Impero Romano d’Oriente, da Bisanzio antico nome della capitale Costantinopoli.
Storia
L’antagonismo fra Occidente latino e Oriente ellenistico prese corpo [...] la figura perse la sua materialità, inserita in uno spazio sempre più astratto. Ben presto norme d’intento dogmatico e liturgico fissarono il programma di decorazione delle chiese: nella cupola il Pantocrator, nell’abside la Vergine e, nelle volte e ...
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In origine espressione di un desiderio che, con il proprio voto, accompagna o invoca, o anche vuole eccitare, l’azione divina. Nell’antica Roma aveva carattere ufficiale l’a. (acclamatio) delle truppe [...] cui confluirono tradizioni bibliche (per es., III Re 1, 25) e romane, bensì nell’elezione dei vescovi e nella liturgia (nelle litanie, in varie risposte della Messa ecc.). Le formule cristiane più comuni sono: hosanna, benedictus, amen, Alleluia ecc ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] in Giappone e in Cina): i successi furono assai limitati, non solo per la pretesa dei missionari di imporre le regole liturgiche della Chiesa cattolica, ma anche per la forza della tradizione e per l'inscindibile legame tra la religione indigena e la ...
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liturgia
liturgìa s. f. [dal gr λειτουργία, der. di λειτουργός, comp. di λήιτον «il luogo degli affari pubblici» (der. di λαός «popolo») e ἔργον «opera»]. – 1. Nell’antica Grecia, e soprattutto in Atene, servizio di utilità pubblica imposto...
liturgico
litùrgico agg. [dal gr. λειτουργικός] (pl. m. -ci). – Che appartiene o si riferisce alla liturgia (nel
sign. odierno della parola): cerimonie l., riti l.; atti l. (la messa, i sacramenti, l’ufficio divino ora detto liturgia delle...