cervelletto
Christian Barbato
Il ruolo del cervelletto nell’evoluzione del cervello
La struttura del nostro cervello ha mantenuto le stesse grandi suddivisioni anatomiche degli altri Vertebrati; alla [...] dell’arborizzazione della cellula di Purkinje, somigliante al candelabro a sette braccia (menorah)
della liturgiaebraica, sono chiaramente interpretabili come un metodo ingegnoso di disporre arborizzazioni dendritiche separate (cioè che non ...
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DI SEGNI, Amadio
Nicola Balata
Nacque a Roma il 16 marzo 1837.
Iniziati gli studi musicali come autodidatta, apprese i primi elementi di armonia seguendo il metodo Fenaroli, quindi studiò più sistematicamente [...] saggio di composizione di carattere sacro: Mismor Ledavid, salmo ebraico a tre voci. Completò gli studi musicali alla scuola del 1925.
Il D. fu autore di composizioni per la liturgiaebraica. Se ne conoscono ventuno per salmi e preghiere, pubblicate ...
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(v. ebrei: Lingua, XIII, p. 356)
L'ebraico non è mai stato una lingua totalmente morta. Dopo la catastrofe degli anni 132-34 d. C. restò come lingua della teologia e della cultura in generale, raramente [...] ecclesiastico e accademico, anch'esso usato solamente nella liturgia e dai dotti.
Durante l'Illuminismo, nella seconda , e come terza l'arabo. In Israele esiste una intera letteratura ebraica moderna, in buona parte tradotta.
Bibl.: H. B. Rosén, A ...
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Toledo Città della Spagna centrale (82.291 ab. nel 2009), nella Nuova Castiglia, capoluogo dell’omonima provincia e della comunità autonoma di Castilla-La Mancha; situata a 512 m s.l.m. su un’altura granitica [...] vi si tennero, sia per la formazione della particolare liturgia nota come mozarabica. Con il dissolversi dell’unità del prosperità economica venne dall’antica e potente colonia ebraica, nonostante le dure persecuzioni. Pur conservando sempre ...
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Figlio (n. 1030 - m. Toledo 1109) di Ferdinando I, che morendo divise i dominî tra i figli, divenne re di León e delle Asturie (1065); sconfitto dal fratello maggiore Sancho II, re di Castiglia, a Plantada [...] mantenne relazioni con la Francia, il cui influsso in Spagna andò crescendo (introduzione della riforma cluniacense e della liturgia romana in luogo di quella mozarabica): Toledo riconquistata divenne il punto d'incontro delle due culture, orientale ...
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Parola ebraica (’āmēn), che significa «così sia» (I Re 1, 36; Ger. 11, 5), «in verità» (Ger. 28, 6). Nella liturgia della sinagoga è usata nei canti di lode a Dio (Neem. 8, 6) o alla fine di una dossologia [...] o di una preghiera (I Cron. 16, 36). Nel Nuovo Testamento è un’acclamazione della liturgia cristiana (I Cor. 14, 16) e celeste (Apoc. 5, 14): di solito alla fine di preghiera o di dossologia (Rom. 1, 25; 9, 25; Ebr. 13, 21; I Pietro 4, 11) come ...
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Il fondatore del cristianesimo e della Chiesa; secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi quattro concilî ecumenici, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, [...] il C. dell'annuncio ecclesiale contemporaneo, quello della liturgia, della religiosità popolare, dei dogmi, della teologia, nuovo Rembrandt cercò di dare a G. i segni della gente ebraica, da lui studiati sugli israeliti di Amsterdam. All'opposto, ...
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Forma esteriore degli oggetti corporei in quanto viene percepita attraverso il senso della vista; rappresentazione con mezzi tecnici o artistici della forma esteriore di cosa reale o fittizia.
Diritto
Diritto [...] imperiale vi siano testimonianze in contrario (per es. le catacombe ebraiche di Roma).
Nel cristianesimo, invece, la storia del culto delle Vaticano II, nella costituzione Sacrosanctum concilium sulla liturgia (1963), conferma «l’uso di esporre ...
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(fr. bible; sp. biblia; ted. Bibel; ingl. btble).
Sommario: Natura e carattere della Bibbia: Nome e divisione, autorità e ispirazione, p. 879; numero dei libri e canone, p. 882; ordine dei libri e carattere [...] a Roma era conosciuto il greco e in greco si celebrava la liturgia ancora al see. III; ma è pur vero che a Roma christ., II, 16; Ep. LXXII, 6 e LXXXII, 35) e la versione dall'ebraico non amava si facesse (Ep. LXXII, 4; LXXXII, 35) e fatta non voleva ...
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Presso i Greci la parola έκκλησία "assemblea" significava l'adunanza generale del popolo nella pubblica piazza allo scopo di prendere deliberazioni politiche (così anche in Atti, XIX, 32,39 segg.); quindi [...] essa contrastante, non era l'origine nazionale e neppure la lingua ebraica, che generalmente non era più parlata e intesa, ma un vincolo dinamiche senza che per gli edifici religiosi nessuna liturgia o sacra usanza lo imponesse; vi fu vera ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
alleluia
allelùia s. m. [dal lat. alleluia, gr. ἀλληλούια, traslitt. dell’ebr. hallĕlū Yāh, hallĕlū «lodate» e Yāh, forma breve del nome proprio della divinità Yahweh nel monoteismo ebraico], invar. – Esclamazione di gioia in inni e orazioni...