Patriota e scrittore lituano (Rakandžiai, Šiauliai, 1861 - Berlino 1944); tra i fondatori del giornale Aušra, di tendenze politiche socialiste, fu uno degli artefici del risorgimento nazionale della Lituania. [...] Tra le opere maggiori Lietuvių tauta šiandien ir senovėje ("La nazione lituana oggi e nel passato", 1904-06) e Senovés Lietuvių religija ("L'antica religione lituana") ...
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VITOLDO (lituano: Vytautas)
Nicola Turchi
Figlio di Keistutis e cugino di Jagellone, il sovrano che compì l'unione personale dei due stati lituano e polacco; nato nel 1350, morto a Vilna il 27 ottobre [...] di fiaccare la potenza dell'Ordine Teutonico sempre affamato di territorî lettoslavi e che in quel momento - per l'alleanza lituano-polacca e per le buone disposizioni verso la medesima sia del papa sia dell'imperatore Sigismondo - si trovava in ...
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Patriota e uomo politico polacco-lituano (Medekszach, Kaũnas, 1827 - Varsavia 1897). Nel 1863, durante l'insurrezione contro la Russia, fu eletto dittatore della Lituania, ma poco dopo preferì dividere [...] le responsabilità con altri cinque patrioti. Arrestato (1863), condannato ai lavori forzati, tornò in Lituania nel 1872. Ha lasciato importanti memorie, di cui nel 1921 sono stati pubblicati due volumi ...
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Uno dei fondatori del vasto stato lituano, che estese verso l'E e il S grazie a conquiste e a matrimonî dei suoi figli. Durante il suo governo (1316-41) sorsero i più importanti centri lituani, fra cui [...] la capitale Vilna; pur rimanendo pagano, favorì con la sua tolleranza la diffusione del cristianesimo, sia di rito cattolico sia di rito greco ortodosso. Egli trasformò la Lituania in una forte potenza ...
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Famiglia principesca russa; le sue origini risalgono al granduca lituano Gedimino (1316-1341), ma capostipite ne è considerato il pronipote Michele, che ebbe l'appannaggio di Trubčevsk. Nel sec. 16º alcuni [...] principi T. erano boiari moscoviti: sono da ricordare Dmitrij Timofeevič (m. 1625), che contribuì a liberare Mosca dai Polacchi; suo cugino Aleksej Nikitič (m. 1663), che si distinse per l'annessione dell'Ucraina ...
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(pol. Wilno; russo Vil´no; ted. Wilna) Città capitale della Lituania (fino al 1990 Vilna; 536.055 ab. nel 2018). Sorge in una regione collinare all’incrocio della grande via di comunicazione fra il bacino [...] ., poiché i Polacchi mantennero il possesso della città, mentre la Costituzione lituana del 1928 la proclamò capitale dello Stato lituano. Dopo l’occupazione sovietica della Polonia fu restituita alla Lituania (1939), con la quale fu annessa all’URSS ...
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Pseudonimo dell'uomo politico e scrittore russo Karl Sobelsohn (n. Leopoli 1885 - m. forse 1939). Membro dal 1901 del partito socialdemocratico polacco-lituano, prese parte alla rivoluzione russa del 1905; [...] internazionalista durante la prima guerra mondiale, partecipò alle conferenze di Zimmerwald e Kiental, divenendo uno stretto collaboratore di Lenin. Ritornato in Russia subito dopo la Rivoluzione di ottobre, ...
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Stato dell’Europa settentrionale, affacciato per breve tratto sul Mar Baltico (dov’è il porto di Klaipėda). Confina a N con la Lettonia, a E con la Bielorussia, a S con la Russia (oblast′ di Kaliningrad) [...] baltico a ricoprire questo ruolo. Dal 1° gennaio 2015 il Paese ha adottato l'euro come moneta nazionale.
Il lituano è una lingua indoeuropea appartenente al gruppo baltico, all’interno del quale si differenzia per il suo carattere conservativo. I ...
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lituano
litüano agg. e s. m. (f. -a). – Della Lituania, già repubblica federata sovietica, indipendente dal 1991, che si affaccia per piccola parte sul Baltico: costumi lituani; lingua l. (o il l., s. m.), lingua del ramo baltico (al pari...
lituo
lìtuo s. m. [dal lat. lituus]. – 1. Bastone arcuato all’estremità superiore, usato dagli antichi auguri etruschi per delimitare lo spazio destinato alle cerimonie religiose; in origine fu forse uno strumento di carattere magico, e poi...