Pittore italiano (Assisi 1886 - Roma 1965). Autodidatta, cominciò a esporre nelle mostre del "Novecento", facendosi notare per l'accento poetico sommesso e "primitivistico" dei suoi paesaggi e delle sue [...] nature morte, che risentono del tono sospeso della pittura metafisica; la sua arte si è svolta da allora con coerenza e particolare sensibilità lirica soprattutto nella visione di Assisi (Panorama di Assisi, 1964, Roma, coll. priv.). ...
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Poeta tedesco (n. Hannover 1890 - m. in Francia, in un ospedale militare inglese, 1918). Autodidatta, influenzato da W. Whitman e da R. Dehmel, aderì al clima e ai modi dell'espressionismo, fondendo i [...] temi della città e del lavoro in un fervore cosmico-umanitario di radicale rinnovamento. La sua non vasta produzione lirica fu raccolta postuma: Rhythmus des neuen Europa (1921); Gesang der Welt (1927). ...
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Pseudonimo del poeta ceco J. Ohrenstein (Kutná Hora 1919 - Praga 1941). Limitata a quattro raccolte (Čítanka jaro "Il sussidiario primavera", 1939; Cesta k mrazu "Il viaggio verso il gelo", 1940; Jeremiášův [...] pláč "Il pianto di Geremia", 1941; Ohnice "La mala erba", 1941) cui si aggiunsero postume le Elegie (1946), la produzione lirica di O. si sviluppò nell'arco di tre anni, prima che il poeta morisse in un incidente. I suoi versi, segnati dal senso ...
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Scrittrice tedesca (Tressow, Meclemburgo, 1805 - Magonza 1880). Di antica famiglia aristocratica, sposò nel 1826 un suo parente appartenente a un diverso ramo dello stesso ceppo. Divorziata già nel 1829, [...] convertì al cattolicesimo ed entrò in un convento di Magonza, ove rimase sino alla morte. Si dedicò prima alla lirica (Gedichte, 1835; Neuere Gedichte, 1836; Venetianische Nächte, 1836; Lieder und Gedichte, 1837), in seguito alla narrativa, con una ...
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Scrittore svedese (Skattlövsberg, Kopparberg, 1888 - Stoccolma 1920). Cresciuto in grande indigenza, fece varî mestieri. Autodidatta, narrò in brevi schizzi romantico-realistici (Kolarhistorier, "Storie [...] "I tre senzatetto", 1918) la povertà e la solitudine dei carbonai nelle grandi foreste del Nord. La sua lirica (Kolvaktarens visor "Le canzoni del carbonaio", 1915; Svarta ballader "Ballate nere", 1917) fonde insieme in cadenze popolareggianti ...
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Poeta svedese (Wivalla, Närke, 1605 - Stoccolma 1669). Spirito irrequieto e vagabondo, viaggiò per tutta Europa sotto falsi nomi e titoli, giungendo in tal modo fino a un matrimonio; smascherato, fu perseguitato [...] , che ottenne nel 1634 la sua deportazione in Finlandia. Tornato a Stoccolma, fu insegnante e piccolo avvocato. La sua lirica, scritta in gran parte in carcere, è la prima affermazione originale di un poeta svedese. Essa è di carattere occasionale ...
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Scrittrice italiana (Torino 1931 - Livorno 2009); ha esordito con successo come poetessa di non comune cultura (Orizzonte anche tu, 1956; Le ciminiere di Casale, 1962; L'ipotesi di Agar, 1968), ottenendo [...] raccolta Bestiario d'amore (1974). Ha poi trasferito la medesima ambizione, più che la stessa ispirazione lirica, in una narrativa felicemente equilibrata tra le accensioni fantastiche e il nitore architettonico: Principessa Giacinta (1970); Memorie ...
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Scrittore (Linz 1925 - Vienna 1986). Legato, in polemica col "modernismo", alla tradizione letteraria sviluppatasi in Austria negli ultimi due secoli, concepì il compito dello scrittore come supporto per [...] del proprio essere: disegno ambizioso, cui E. ha cercato di adeguarsi, con esiti diseguali, nel campo della lirica (Verlorene Funde, 1976), della narrativa (Sozusagen Liebesgeschichten, 1965; Ein schöner Sieg und andere Missverständnisse, 1973; Die ...
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Poeta lettone (Cēsis, Vidzeme, 1867 - Liepa 1892), collaboratore del giornale Jaunā strāva ("Corrente nuova"), traduttore di Orazio e autore di versi rivoluzionarî che circolarono manoscritti fino al 1900, [...] quando furono stampati per la prima volta a Londra. Spirito pieno di contraddizioni, pessimista ed epicureo, dalla salute minata (morì di tubercolosi), V. eccelse nella poesia lirica, influenzando le generazioni di poeti successivi. ...
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Poeta svedese (Malmö 1898 - Stoccolma 1961). Muovendo da una duplice esperienza letteraria, classica e cristiana (I en främmande stad "In una città straniera", 1927; Sonat "Sonata", 1929; Andliga övningar [...] 1932; Fem kornbröd och två fiskar "Cinque pani e due pesci", 1942), ha piegato i metri e i ritmi della grande lirica ottocentesca al suo proposito ironico-patetico di accostare e fondere il realistico e il visionario, la scepsi moderna e la mistica ...
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lirica
lìrica s. f. [dall’agg. lirico, sottint. poesia]. – 1. Lo stesso che poesia lirica, nei due distinti sign.: quello originario, di poesia che, presso i Greci, veniva cantata con l’accompagnamento del suono della lira, e quello più moderno,...
liricita
liricità s. f. [der. di lirico]. – L’insieme delle qualità proprie della poesia lirica; carattere, intonazione, ispirazione lirica di un componimento poetico, di un brano di prosa, o anche di una composizione musicale e, per estens.,...