Scienza indiana. La scienza nella cultura indiana
Frits Staal
La scienza nella cultura indiana
Il concetto di scienza e la classificazione delle scienze
Per designare le conoscenze sistematiche indiane [...] 1997), definiremo 'tipo A' e 'tipo B': il primo è costituito da elenchi esaustivi di esempi che espongono modelli di strutture linguistiche, ma non regole generali, e coincide con la prima fase, mentre il tipo B contiene regole generali, così come le ...
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RELATIVITÀ
Christian Moller
Tullio Regge
Eugenio Garin
Relatività di Christian Møller
sommario: 1. Introduzione e panorama storico: a) il principio di relatività speciale. Sistemi inerziali; b) relatività [...] grandi problemi filosofici, morali e teoretici, anche se in molti casi in forme non adeguatamente mediate, come del resto traspare dalle stesse espressioni linguistiche di cui spesso fa uso: ‟io c r e d o fermamente"; ‟atteggiamento i s t i n t i v o ...
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Filosofia pratica
Franco Volpi
sommario: 1. Che cos'è la ‛filosofia pratica'? 2. La ‛riabilitazione della filosofia pratica' in Germania. 3. Temi, problemi ed esponenti dell'odierno neoaristotelismo [...] di una più generale presenza di Aristotele nel pensiero del Novecento e va inoltre differenziato a seconda delle aree linguistiche in cui si è sviluppato (v. Berti, 1992).
Ciò che può essere indicato con sufficiente precisione sono le origini ...
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scienza Insieme delle discipline fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e che si avvalgono di linguaggi formalizzati.
In [...] Poincaré, con il suo accento sulla natura convenzionale degli assiomi geometrici e sul ruolo determinante delle formulazioni ‘linguistiche’ delle teorie.
La serrata critica alle concezioni ‘induttivistiche’ della s. da parte di K. Popper rappresenta ...
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Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, [...] di Locke: l’origine empirica delle idee, l’analisi dei processi associativi, la critica delle illusioni linguistiche come fonte di falsi dilemmi metafisici fornirono una soddisfacente giustificazione del metodo sperimentale, confluendo in Inghilterra ...
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scolastica Complesso dei metodi e dei contenuti dell’insegnamento nelle scuole medievali, dalla fine del mondo antico al 14° secolo.
Caratteri generali
Il termine, derivato dal latino medievale scholasticus [...] che i Latini ricevono e conoscono non è l’originale greco, ma il risultato di una serie di mediazioni linguistiche e culturali derivanti dalla trasmissione attraverso il pensiero arabo e, in parte, ebraico. In secondo luogo, la filosofia aristotelica ...
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Il Rinascimento. Il metodo e l'ordine del sapere
Cesare Vasoli
Il metodo e l'ordine del sapere
Prodromi di un dibattito
La ricostruzione del lungo dibattito cinquecentesco sui criteri fondamentali [...] i suoi seguaci di Basilea. Qui si dovrà, invece, insistere piuttosto sui suoi forti interessi di carattere filologico, linguistico e pedagogico che, del resto, non gli impedivano di possedere una notevole cultura di carattere scientifico (specie nell ...
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La Rivoluzione scientifica: i protagonisti. Rene Descartes
Jean-Robert Armogathe
René Descartes
Una filosofia del soggetto
Una commedia di Pierre Corneille, Le menteur, rappresentata per la prima [...] Discours de la méthode invece è caratterizzato da un nuovo stile: Descartes crea la sua lingua forgiando parole e costruzioni linguistiche. Inaugura quello stile di cui il suo pensiero ha bisogno. Guez de Balzac ammira il latino di Descartes: chiaro ...
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GRASSI, Ernesto
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Milano il 2 maggio 1902 da Giovanni Battista e da Caterina Luce. Compì gli studi nella città natale, dove fu allievo di P. Martinetti ed entrò in contatto [...] parola, infatti, è frutto delle esigenze e necessità naturali che si impongono e che trovano espressione diretta nelle forme linguistiche. In quella fase il linguaggio costituisce un tutt'uno con la realtà: non ne fa un oggetto di rappresentazione ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] esempio, una conclusione vera" (Sperber, Wilson 2004, p. 608).
Rilevanti sono le conseguenze di tutto ciò sia per la teoria linguistica, sia per la filosofia della mente. Per un verso, infatti, la c. non sarebbe che un campo di applicazione fra altri ...
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linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...
linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...