Coscienza
Alberto Oliverio
Lucio Pinkus
Bruno Callieri
Gianna Gigliotti
Dal latino conscientia, derivato di conscire, "essere consapevole" (composto di cum, "con", e scire, "sapere, conoscere"), [...] che entrambe le menti hanno una loro vita interna? Anche l'emisfero destro, che non è in grado di svolgere funzioni linguistiche, come l'emisfero di sinistra, ha diritto a una coscienza? E se si accorda all'emisfero destro una coscienza, perché ...
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NEOPOSITIVISMO
Paolo FILIASI CARCANO
. Movimento contemporaneo (detto anche positivismo logico o empirismo logico) di metodologia della scienza e di critica della conoscenza, esplicantesi attraverso [...] delle proposizioni: e da questo punto di vista essa ha una funzione pregiudiziale in ordine a ogni chiarificazione linguistica e a ogni critica della conoscenza. Secondo il principio di verificazione, il significato di una proposizione è determinato ...
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logica paraconsistente
Claudio Pizzi
Termine coniato dal filosofo peruviano Francisco Mirò Quesada con cui si indica qualsiasi logica in cui non compare il cosiddetto principio di esplosione A∧←A⊦B, [...] in alcuni casi convalidano tesi non standard o impiegano nel loro linguaggio operatori inconfrontabili con quelli classici. Estensioni linguistiche di questo tipo si incontrano nella ‘logic of paradox’ di Florencio G. Asenjo (1966), ripresa da Graham ...
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VEDEL, Anders Spirensen
Giuseppe GABETTI
Storico e filosofo danese, nato a Vejle il 9 novembre 1542, morto a Ribe il 13 febbraio 1616. Cresciuto in mezzo alla ripresa di gusto umanistico, che seguì [...] , Kæmper og andre. E per questa raccolta e per la traduzione di Saxo - e per le ricerche storiche e letterarie e linguistiche che vi si accompagnarono - è considerato come il padre della filologia danese.
V. la ristampa della traduz. di Saxo a cura ...
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Logica
CChaïm Perelman
di Chaïm Perelman
Logica
sommario: 1. La concezione ‛formale' della logica: lo studio delle verità logiche: a) l'oggetto della logica e la tradizione aristotelica; b) l'antipsicologismo [...] i rapporti tra i segni utilizzati, gli oggetti a cui si riferiscono e i loro utenti, cioè coloro che producono le espressioni linguistiche e coloro ai quali sono dirette.
In altri termini, il centro di questa concezione non è più la nozione di verità ...
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scienza cognitiva L’insieme delle discipline (intelligenza artificiale, psicologia cognitiva, linguistica, psicolinguistica, filosofia della mente e del linguaggio, neuroscienze, antropologia), che hanno [...] stata largamente influenzata dalla ricerca sull’IA e dall’informatica. Si aggiunga infine l’impatto delle teorie linguistiche di N. Chomsky che, estese all’ambito psicolinguistico, avevano ipotizzato l’esistenza di autentiche capacità mentali innate ...
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Carlo Cellucci
Teologo cattolico, logico e matematico (Praga 1781 - ivi 1848). Figlio di un emigrato italiano nativo di Nesso, nel 1805 fu nominato prof. di filosofia della religione all'univ. di Praga. [...] la logica non hanno nulla a che fare con gli effettivi pensieri degli esseri umani né con le loro espressioni linguistiche. Mentre i pensieri hanno un carattere concreto, spazio-temporale, le proposizioni logiche sono pure strutture di idee in sé ...
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Vattimo, Gianni
Antonio Rainone
Vattimo, Gianni (propr. Gianteresio)
Filosofo, nato a Torino il 4 gennaio 1936. Allievo di L. Pareyson nell'università di Torino, dove si è laureato nel 1959, ha studiato [...] e dei valori, per la quale l'essere si dà soltanto come temporalità e come "trasmissione di messaggi linguistici" da un'epoca all'altra. Prospettiva, questa, codificata con la proposta - connessa all'orizzonte teoretico nietzschiano e heideggeriano ...
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Filosofia
Antonio Rainone
Negli ultimi decenni del 20° sec. sono giunte a maturazione e hanno acquistato larga diffusione idee che erano implicite o allo stato embrionale nei primi anni Sessanta. Non [...] dal linguaggio, è per Rorty - in linea con argomenti già avanzati da Goodman e da Gadamer - un insieme di descrizioni linguistiche entro cui, soltanto, si ha esperienza di ciò che chiamiamo realtà. La verità, di conseguenza, non è altro che ciò ...
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Rorty, Richard
Antonio Rainone
Filosofo statunitense, nato a New York il 4 ottobre 1931. Laureatosi nel 1956 a Yale, dal 1961 al 1981 ha insegnato alla Princeton University; dal 1982 insegna alla University [...] nell'introduzione dal titolo Metaphilosophical difficulties of linguistic philosophy (trad. it., con altri articoli, in La svolta linguistica, Milano 1994); Philosophy and the mirror of nature (1979; trad. it. Milano 1986); Consequences of pragmatism ...
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linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...
linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...