Scrittore inglese, nato a Oxford il 25 agosto 1949, figlio di Kingsley A., uno dei padri della letteratura 'arrabbiata' degli anni Cinquanta. Critico letterario presso il settimanale The Observer (1971), [...] dello stile paterno. Non ha seguito tuttavia le orme del padre, restando fondamentalmente legato alla tradizione. La vitalità linguistica, i frequenti contatti con gli Stati Uniti, la tematica (il disagio e il vuoto della società contemporanea), ne ...
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QUINDICI
Alessandra Briganti
. Rivista mensile, fondata a Roma da alcuni dei componenti del Gruppo 63 (direttori responsabili A. Giuliani, E. Pagliarani, N. Balestrini, E. Sanguineti, A. Guglielmi, [...] di partenza per affrontare nella maniera più lucida possibile tutti gli aspetti - culturali e politici - della 'conservazione linguistica'". Infatti, sin dal primo numero, la riflessione e l'analisi della situazione della letteratura trova al livello ...
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BEMBO, Pietro
Carlo Dionisotti
Nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da Bernardo e da Elena Marcello. La personalità del padre, uno degli uomini di maggior rilievo nella storia veneziana di quell'età, [...] a favore del Bembo. Questo successo dipese in parte dal fatto che l'attacco più aspro fu mosso alla fama e alla dottrina linguistica dei B. da L. Castelvetro (Giunta al ragionamento degli articoli e de' verbi di M. P. Bembo, Modena 1563), il maggiore ...
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KERBAKER, Michele
Giuliano Boccali
Nacque a Torino il 10 sett. 1835. Con la morte precoce della madre e le seconde nozze del padre il ragazzo fu affidato a uno zio sacerdote; grazie a una borsa di studio [...] di filologia comparata e di sanscrito tenute da G. Lignana e di integrare così, da autodidatta, lo studio della linguistica, del sanscrito, dell'iranico, dell'ebraico come pure delle principali lingue europee moderne. Dopo che, nel 1870, il Lignana ...
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Scrittore e critico italiano (Genova 1930 - ivi 2010); prof. di letteratura italiana nelle univ. di Torino e Salerno, dal 1974 al 2000 ha insegnato nell'univ. di Genova di cui è stato prof. emerito; deputato [...] S. si impegnò a rintracciare i precedenti primonovecenteschi della neoavanguardia e a rivendicare il valore politico dell'eversione linguistica e letteraria (Tra liberty e crepuscolarismo, 1961; Ideologia e linguaggio, 1965; Guido Gozzano. Indagini e ...
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Letterato (Firenze 1539 - ivi 1589); fu uno dei promotori dell'accademia della Crusca (ebbe come nome accademico l'Infarinato) e dell'impresa del Vocabolario. Compose rime, due commedie (Il granchio, 1566; [...] accusati di malevolenza, di miopia, anche di malvagità: in verità difendevano, legittimamente anche se antistoricamente, l'egemonia linguistica di Firenze che Tasso non rispettava, e gli ideali di armonia e sobrietà rinascimentali a quella congiunti ...
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PETRONIO, Giuseppe
Nicolò Mineo
Critico letterario, nato a Marano (Napoli) il 1° settembre 1909. Dopo aver studiato a Reggio Calabria, Napoli e Roma, avendo come maestri F. Torraca e G. Gabetti, fu [...] 'estero, prima a Graz come lettore, poi a Iassi, in Romania (come professore incaricato), ove si accostò alla linguistica. Ne ricavò suggestioni che, affiancandosi a un più maturo ripensamento del De Sanctis soprattutto della Storia della letteratura ...
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CIELO d'Alcamo
Niccolò Mineo
La prima notizia di un poeta di nome "Cielo" proviene dall'umanista Angelo Colocci, che, non sappiamo' in base a quali testimonianze, a lui assegna la paternità del famoso [...] . ital., IV (1884), pp. 389-97; C. Avolio, La questione delle rime nei poeti siciliani del secolo XIII, in Miscell. di filol. e linguistica in memoria di V. Caix e U. A. Canello, Firenze 1886, pp. 237-241; F. D'Ovidio, rec. all'ediz. diplomatica di G ...
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Daniela Padoan
Scrittori italiani d’altrove: verso una cittadinanza letteraria
Da Ornela Vorpsi a Bijan Zarmandili, la nostra letteratura si arricchisce di nuove voci. Che chiedono lo ius soli. Nell’epoca [...] , foss’anche da madre italiana – sono collocati sugli scaffali della letteratura straniera. L’attribuzione di una piena cittadinanza linguistica – una sorta di ius soli per chi abbia avuto nascita alla scrittura nella nostra lingua – sembra l’ultimo ...
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Letterato (Mantova 1718 - ivi 1808). Gesuita dal 1738, insegnò a Brescia, Bologna, Venezia, poi a Modena, viaggiò in Italia e fuori, e in Francia conobbe il Voltaire, di cui restò amico. Sotto Napoleone [...] nelle Lettere inglesi (1766). Indipendentemente dalla validità dei giudizî, influenzati dal gusto tipicamente settecentesco della lindura linguistica e letteraria, l'opera del B. va intesa come ribellione al passato ed esigenza di nuovi orizzonti ...
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linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...
linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...