di Sergio Bozzola
La sinalefe (gr. synaliphé, comp. di syn- «insieme» e aléiphein «ungere, rendere scorrevole») è il fenomeno metrico (➔ metrica e lingua) per cui la ➔ sillaba finale a uscita vocalica [...] , ma si risolvono senza soluzione di continuità l’una nell’altra.
La sinalefe non è incompatibile con la pausa linguistica, può cioè verificarsi anche a cavallo di punti di passaggio sintattico che nella grafia moderna sono marcati da segni di ...
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Lingue, regno d'Arles
AAlberto Varvaro
Nel Duecento, la linea di separazione tra lingue germaniche e lingue romanze non corrispondeva in nessun caso al confine tra Regno di Germania e Impero, a est, [...] il Delfinato e tutta la riva sinistra del Rodano, non senza qualche testa di ponte sulla riva destra. La frontiera linguistica romanzo-germanica, attorno al 1200, si era probabilmente assestata su una linea non troppo differente da quella moderna, ma ...
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In ambito critico-letterario il termine d. denota una strategia di lettura che, diversamente dalle metodologie tradizionali, non si propone di stabilire quale sia il significato (o i significati) di un'opera [...] − Se la genesi di numerosi concetti su cui si basa il d. può essere rintracciata prima di tutto nella linguistica strutturale e poi nella filosofia di Nietzsche e di Heidegger, iniziatore del discorso decostruzionista può dirsi senz'altro il filosofo ...
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POLYLÃS, Giacomo ('Ιάκωβος Πολυλᾶς)
Angelo Nosei
Scrittore neogreco, nato a Corfù il 10 settembre 1825, morto ivi il 25 luglio 1896. Compì gli studî di filologia classica a Napoli, poi tornato a Corfù, [...] specialmente i racconti: Tre fiorini (Τρία ϕλωρία) e Il Perdono (‛Η συχώρεσις). Il P. partecipò attivamente alla questione linguistica neogreca, scrivendo in una lingua personale dapprima ondeggiante fra la demotica e la mista, poi più tendente alla ...
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Filosofia
L’originario significato del termine i., dissimulazione e insieme anche interrogazione, si conserva solo nell’espressione i. socratica. Il carattere dell’i. contraddistingue anzitutto il procedere [...] di essa, l’uomo si distacca dal mondo in cui è immerso l’esteta e si avvia verso lo stadio etico.
Linguistica
Figura retorica, detta anche antifrasi, che consiste nell’esprimere il contrario di ciò che in realtà si vuole significare; suo scopo ...
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Pittore e poeta (Firenze 1606 - ivi 1664). Allievo di M. Rosselli, si distinse per un sottile verismo e un accurato studio della luce, raggiungendo felici risultati, più che nelle pale d'altare, in opere [...] riconquisterà sconfiggendo l'usurpatrice. Il poema, ricco di motti e proverbî fiorentini e della vivacità, comicità, malizia del parlar popolare, è corredato di note di Puccio Lamoni (anagramma di P. Minucci) d'erudizione linguistica e folcloristica. ...
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Poeta greco, nato ad Agrínion (Etolia) nel 1868, morto in navigazione verso l'Italia nel luglio 1920. Studiò a Missolungi, poi ad Atene e pubblicò, con lo pseudonimo di Pietro Basilikós, due raccolte poetiche: [...] la rivista Τέχνη, organo dei giovani scrittori, che visse solo un anno ma contribuì efficacemente allo sviluppo delle correnti linguistiche e letterarie dell'epoca. Dopo il 1905 fu a Monaco, Lipsia, Berlino. Intanto tradusse, dal teatro tedesco, la ...
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Ugo Foscolo nacque a Zante nel 1778, da madre greca e padre veneziano. Si trasferì nel 1793 a Venezia. Dal 1797 al 1815 fu ufficiale del contingente italiano dell’esercito napoleonico e si dedicò prevalentemente [...] da giochi di parole e di citazioni che arrivano fino al pastiche, è per Foscolo un banco di prova delle possibilità linguistiche della prosa italiana (Lavezzi, in Foscolo, 1994-1995). Egli persegue il risultato attraverso l’esame e lo studio di testi ...
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GIUFFREDI (Giuffrè), Argisto
Bernardo Piciché
Nacque a Palermo, da Giovanni, banchiere, di famiglia originaria di Pisa; il nome della madre è ignoto. La data di nascita non è documentata, ma non dovrebbe [...] in Toscana. Ciò aiuterebbe a spiegare la sua amicizia con B. Varchi oltre che il tenace attaccamento alla tradizione linguistica del Petrarca e del Boccaccio. Durante un soggiorno spagnolo, a Valenza, il G. ebbe modo di apprendere il castigliano ...
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Patriota e letterato (Napoli 1840 - ivi 1886). Allievo del De Sanctis a Zurigo e suo collaboratore (1863-67) sulle pagine dell'Italia e della Patria, arricchì la propria cultura a contatto col Romanticismo [...] 1883), rivalutata negli ultimi decenni, si distingue nel panorama letterario del tempo per un'estrosa inventiva linguistica, non aliena da arcaismi e da contaminazioni dialettali, che corrisponde a un atteggiamento programmaticamente anticonformista ...
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linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...
linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...