Linguistica
Fenomeno articolatorio in cui due parti mobili (o una mobile e una fissa) dell’apparato di fonazione vengono a contatto provocando un’ostruzione perfetta alla corrente d’aria che passa per [...] il condotto fonatorio, così che possa crearsi un salto di pressione tra l’aria esterna e l’aria contenuta all’interno dell’apparato di fonazione a partire dal punto in cui si è verificata la chiusura. ...
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Linguistica
Sesta lettera dell’alfabeto latino. La sua forma, uguale a quella dell’Ϝ maiuscola latina, deriva dal segno Ϝ (digamma) dell’alfabeto greco primitivo, segno che era usato per indicare la semivocale [...] u̯; anche in etrusco la lettera, scritta ó, ebbe valore di u̯. In latino il segno Ϝ fu dapprima usato per indicare la semivocale u̯, poi la labiodentale spirante sorda ‹f› e tale valore gli è rimasto, ...
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Linguistica
Il p. è una diatesi, o forma, che nel sistema verbale, opponendosi all’attivo e al medio, esprime un’azione subita dal soggetto, in cui cioè il soggetto grammaticale è ‘paziente’ e non ‘agente’. [...] Nelle lingue indoeuropee il p. sembra essere secondario, derivato morfologicamente dal medio in epoca relativamente recente: nel greco coincide con il medio nel presente e nel perfetto, mentre assume forme ...
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Linguistica
Morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile, dis-armare): costituisce, con l’infisso e il [...] l’elemento che si prefigge ha una propria autonomia semantica, si parla più propriamente di prefissoide, termine introdotto in linguistica da B. Migliorini: per es., auto- nel significato di ‘automobile’ in autorimessa, autostrada e simili; moto- nel ...
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Linguistica
In fonetica, la fine della frase fonetica (che quindi non coincide necessariamente con la fine della frase sintattica), cioè l’arresto dell’attività fonatoria che intercorre tra sequenza e [...] sequenza di fonemi; consonante, vocale in p., quella seguita da cessazione dell’attività fonatoria.
In metrica è detta p. primaria quella che caratterizza la fine del verso e p. secondaria quella che corrisponde ...
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linguistica Raddoppiamento, inteso come fatto fonetico anziché grafico, cioè come trasformazione di un’articolazione semplice in intensa. Per es., la consonante iniziale di casa subisce un r. nel sintagma [...] a casa (➔ raddoppiamento). Consonante rafforzata Consonante che ha subito in un processo storico, o subisce in una combinazione sintattica, un r. (per es., -mm- di femmina rispetto a -m- del lat. femina; ...
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Linguistica
In grammatica, il verbo che esprime un’azione la quale non passa dal soggetto a un complemento oggetto; sono i., per es., dormire, andare, venire, partire ecc. (quando vi sia un complemento [...] diretto, come nella frase dormire sonni tranquilli, si dà a esso il nome di complemento dell’oggetto interno). Il verbo i. può avere solo la forma attiva e assume forma passiva unicamente per esprimere ...
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Linguistica
In grammatica, verbi i., quelli che sono adoperati soltanto nella terza forma del singolare e sono privi di un soggetto determinato, come sono in genere i verbi indicanti fenomeni meteorologici [...] (piove, tuona, nevica, e albeggia, annotta e simili). Analogamente, si dice forma o costruzione i. di un verbo quella in cui non c’è l’espressione di un soggetto personale e determinato (anche se questo ...
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Linguistica
Elemento grammaticale o lessicale sorto per sovrapposizione o incontro di due elementi della stessa lingua o di lingue diverse (detto anche contaminazione). Coincide spesso con l’etimologia [...] popolare ed è un fenomeno vivo e operante della creazione linguistica.
Trasporti
Il punto dove si intersecano due strade. Gli i. stradali, a seconda dell’importanza delle strade che si intersecano, possono essere a T, a Y, a X o multipli; in ogni ...
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linguistica Il livello, il posto che un elemento linguistico occupa in una determinata serie gerarchica.
In statistica linguistica, il posto che un’unità lessicale occupa in una lista di frequenza, ordinata [...] secondo frequenze decrescenti, e il numero intero (da 1 a n) che denota tale posto. Secondo la relazione fondamentale di Zipf, il r. cresce proporzionalmente al decrescere delle frequenze, sicché indicando ...
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linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...
linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...