«Se lo sapevo, non ci venivo»: con questo titolo provocatorio Marco Mazzoleni si faceva portabandiera nel 1992 della tesi linguistica circa l’infondatezza di una supposta crisi del modo congiuntivo nell’italiano, [...] nello scritto o in contesti formali senza essere censurata, la seconda, per ora, no.
Da un punto di vista linguistico non ha dunque alcun senso parlare di “crisi del congiuntivo” tout court. Allo stesso tempo non ha senso nemmeno rammaricarsi per ...
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In anni meno recenti le classi italiane apparivano quindi multilingui in rapporto ad una variabilità linguistica prevalentemente italoromanza (es. studenti aventi come L1 una varietà dialettale meridionale [...] alle classi multilingui su base italoromanza, tipiche del secolo scorso, rende la questione più spinosa, sia da un punto di vista sociale che da un punto di vista più propriamente glottodidattico, ossia in relazione all’insegnamento linguistico. ...
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Il rapporto tra lingua, società e storia, tra sincronia e diacronia, tra rigidità e mobilità delle strutture linguistiche, tra lingua scritta e lingua parlata, lo scarto tra italiano e dialetto non sono [...] solo un denso impasto di concetti astratti, spesso confinati ai testi di linguistica o di filologia. Essi individuano, invece, un inizio e una fine con soggetti ben concreti: chi parla. ...
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Gli studi sull'invecchiamento cerebrale e il declino delle competenze dell'essere umano su vari fronti, sono tuttora in grande fermento. Non fa eccezione il campo della psicolinguistica e delle scienze [...] con altre branche della scienza e ponendosi l'obiettivo di indagare i processi di invecchiamento della competence linguistica, contribuiscono ad una sempre più dettagliata comprensione del cervello umano in relazione al linguaggio. Dopotutto, come ...
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Tutti noi ci siamo prima o poi trovati a discutere sul web con persone intolleranti agli errori grammaticali e che quasi sempre non possono fare a meno di correggerli: si tratta dei cosiddetti “grammar-nazi”. [...] chiarisce che «ormai è stata accolta nell’uso»: perché di fatto i parlanti si comportano così, e l’opinione di un linguista in merito non cambierà il dinamismo insito nell’uso.
È per questo motivo che dizionari come il GRADIT, il Sabatini-Coletti ...
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«Un ladro mi ha rubato la scatoletta»: una frase normalissima, che contiene solo parole di uso comune, tanto che tutti siamo in grado di comprenderne perfettamente il significato; e non si vede perché [...] , /p/ è un fonema in quanto distingue /’pane/ da /’kane/. Un morfema si definisce come la più piccola unità linguistica portatrice di significato: ad esempio la –a di ‘bella’, che veicola l’informazione "femminile singolare".
Per un’introduzione alla ...
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La storia linguistica di un territorio è determinata dal sostrato etnico, e dunque culturale e religioso, dei popoli che, di volta in volta succedutisi, ne hanno scandito le tappe. Nel variegato universo [...] , da cui deriva l'odierno domani). Potremmo, per la discussione del problema, rivolgerci a un'altra branca della linguistica, la geografia linguistica che, pur con le opportune riserve, ci insegna che è più plausibile che un repertorio lessicale più ...
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«De Livence al Timâf» e «tra la mont e il mar» recita il detto che si sente comunemente pronunciare in Friuli riguardo ai confini del Friuli storico. Un territorio che, quindi, si estende dalla città di [...] che afferiscono a parlate venete settentrionali.
La storia della città di Pordenone, e quindi anche la storia delle vicende linguistiche che la riguardano, sono quelle di un corpus separatum all’interno della Patria del Friuli e alla città si può ...
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Due teorie per spiegare l’esistenza umana, ai confini della fisica e della filosofia
Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, in un orizzonte culturale che abbraccia insieme la fisica e la [...] il criterio dell’oggettività e della comunicabilità. Per soddisfare quella che è a tutti gli effetti una condizione linguistica, il fisico ragiona su quali schemi interpretativi e paradigmi logici possano facilitare l’apprendimento e la conoscenza ...
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linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...
linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...
Scienza del linguaggio. Secondo F. de Saussure i compiti primari della l. sono: a) descrivere il maggior numero possibile di lingue storico-naturali e famiglie di lingue sia nella loro funzionalità in un dato momento, sia nel loro divenire attraverso...
La storia dell’espressione educazione linguistica e delle riflessioni e prese di posizione che ne sono scaturite, inizia almeno nella seconda metà dell’Ottocento, esattamente dal 1873, da uno scritto del filologo Francesco d’Ovidio, che per...