Ogni parlante di una determinata lingua può essere considerato, a suo modo, un linguista dilettante: tutti, almeno una volta, ci siamo chiesti l’origine di un nome o il significato di un’espressione proverbiale. [...] per il greco era stato ipotizzato dal grammatico alessandrino Filosseno nel I sec a. C. In tempi più recenti, fu il linguista August Schleicher ad applicare in maniera più precisa e rielaborata lo stesso concetto per l’indoeuropeo e per le sue figlie ...
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Nell’ambito pubblico, le due varietà più interessanti da osservare per i loro risvolti collettivi sono il journalese e il burocratese.Il journalese è, abbastanza intuitivamente, la lingua dei giornali. [...] dall’analizzare più in profondità questo fenomeno. Ci limitiamo qui a sottolineare i punti di contatto tra un’educazione linguistica consapevole e la responsabilità civile e politica di un’informazione chiara e comprensibile per tutti.L’altra grande ...
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Il dibattito accademico sul rapporto tra significato e significante è da sempre oscurato da un’ombra di contraddizione, una tensione che riflette la complessità intrinseca del linguaggio umano: la comunicazione [...] svizzero Ferdinand De Saussure è stato tra i primi a soddisfare il bisogno di dare una configurazione al fenomeno linguistico: all’inizio del Novecento, proponeva la teoria della biplanarità, ossia la compresenza di due aspetti diversi in una parola ...
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È diventata una realtà con la quale rapportarsi, anche su documenti ufficiali, quella consuetudine, consolidatasi in pochi anni, che prevede il ricorso a un nuovo segno grafico, lo schwa, finora quasi [...] un linguaggio. Il linguaggio, già secondo Rousseau, è un fatto sociale, e non esiste linguaggio presociale. Ciò significa che l’atto linguistico non esiste se non in società e che il significato che viene connesso a un insieme di segni è puramente ...
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Tommaso Giartosio è tante cose diverse: conduttore radiofonico, saggista, poeta, attivista, scrittore. Ha scritto recentemente Autobiogrammatica (2024, minimum fax), che per ora gli è valso il seguente [...] ci sono tanti percorsi all'interno del libro: c'è il percorso della formazione di identità sessuale, il percorso politico, il percorso linguistico, il percorso, se vogliamo, sociologico e così via.Ed è anche il motivo per cui il libro è molto denso e ...
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Finito pranzo, mi siedo alla scrivania e apro il manuale, pronto per studiare: “È il momento della non-costruzione, che svela l'assenza di attualità del concetto anche attraverso l'invito a sottolineare, [...] puoi fare che tu, per te qualcosa da poter fare dovrebbe esserci”. In lingua corrente: “Magari anche meno”. Il segno è in linguistica l’associazione di un significante e di un significato. Nella sua forma più semplificata, è l’unione di un insieme di ...
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La Cina – formalmente Repubblica Popolare Cinese (RPC) – è un paese di cui si discute in Occidente quasi esclusivamente in termini politici o economici per via della sua rilevanza globale e dell’immagine [...] e alle lingue minoritarie, così come ai numerosi dialetti parlati nella RPC. Nel corso della storia, data l’enorme diversità linguistica presente nel paese, la Cina ha sempre attribuito grande importanza all’utilizzo di una lingua franca ai fini del ...
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«Ιn mezzo a tanta letteratura dell' arbitrario il piacere della lettura resta per me fondato sul seguire le motivazioni d'un insieme di segni»Italo Calvino, LettereAll’interno dell’opera calviniana è stata [...] Calvino a riguardo: nel Trattato di semiotica generale, Eco parla di “teoria della menzogna”, secondo la quale il segno linguistico è «ogni cosa che possa essere assunta come un sostituto significante di qualcos’altro. E quel qualcosa d’altro non ...
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IntroduzioneNel 1981 una task force composta da esperti provenienti da diversi settori disciplinari, tra cui ingegneri, fisici, scienziati comportamentali e filosofi, venne riunita per discutere della [...] segni sulla base del tipo di rapporto esistente tra significante e significato riportata dai manuali di linguistica (si veda ad esempio La linguistica. Un corso introduttivo. Seconda edizione, di Berruto e Cerruti) sicuramente esso è un simbolo, in ...
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«Dio Pierpaolo (...) Pasolini!» sentenziava ai limiti del nuovo millennio una gioviale signora mantovana, notando la macchia fatta dalla nipote sul divano (Turino 2000: 172). Qualche tempo fa, una simile [...] parlante, la forza di una parolaccia aumenta quanto più essa viene percepita come tabù. E la bestemmia è forse il tabù linguistico più forte in molte fasce della lingua italiana: da un punto di vista retorico si avvicina all’ossimoro, il procedimento ...
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linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...
linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...
Scienza del linguaggio. Secondo F. de Saussure i compiti primari della l. sono: a) descrivere il maggior numero possibile di lingue storico-naturali e famiglie di lingue sia nella loro funzionalità in un dato momento, sia nel loro divenire attraverso...
La storia dell’espressione educazione linguistica e delle riflessioni e prese di posizione che ne sono scaturite, inizia almeno nella seconda metà dell’Ottocento, esattamente dal 1873, da uno scritto del filologo Francesco d’Ovidio, che per...