Corrente linguistica che identifica e classifica gli elementi della lingua in base alla loro distribuzione, cioè l’insieme dei contesti in cui un elemento può comparire, eliminando dalla descrizione dei [...] r − s −R. Quando uno stimolo esterno (S) induce qualcuno a parlare (r), questa risposta linguistica del parlante costituisce per l’ascoltatore uno stimolo linguistico (s) che provoca una risposta pratica (R); S e R sono dunque eventi che appartengono ...
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Corrente e metodologia linguistica, chiamata anche linguistica spaziale, fondata in Italia da M. Bartoli. Sulla base delle esperienze e dei risultati della geografia linguistica di J. Gilliéron, rifiutava [...] norme areali, è ormai un episodio della storia della glottologia, anche se gli insegnamenti migliori della linguistica spaziale, coincidenti del resto con constatazioni correnti nella linguistica storico-comparativa, sono divenuti di dominio comune. ...
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Scienza linguistica volta a studiare gli elementi che più lingue, di elevata cultura o di uso internazionale, hanno in comune o per parentela genetica o per contatto. Più in particolare, si occupa del [...] regolanti il contatto fonologico (R. Jakobson, E. Polivanov, N.S. Trubeckoj) e le pagine di L. Bloomfield sul prestito linguistico (Language, 1933), l’i. guadagna lo status di disciplina autonoma con il saggio Languages in contact di U. Weinreich ...
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Ramo della linguistica e della psicologia che studia i fenomeni del linguaggio in rapporto ai processi psicologici che li determinano.
La storia della p. riflette l’evoluzione dello studio della mente [...] collegata all’impostazione data da Chomsky, sostiene l’autonomia del linguaggio dalla cognizione, la seconda, detta del ‘minimalismo linguistico’ (M.K. Tanenhaus, 1988), afferma che non vi è un ‘modulo’ mentale separato per il linguaggio né una ...
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tonema In linguistica, l’unità minima d’intonazione nelle lingue in cui il tono, cioè l’accento musicale, ha funzione distintiva. Linguistica tonematica Settore della linguistica che studia il sistema [...] e le classi delle variazioni prosodiche che hanno funzione distintiva ...
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Settore della linguistica che tratta della didattica della lingua, sia essa prima (materna) o seconda, e in particolare dell’apprendimento e dello sviluppo delle abilità linguistiche principali (comprensione, [...] il valore della comparazione interlinguistica (C.-C. Du Marsais). La g. è stata rivoluzionata nel corso del 20° sec. da linguisti e metodologi (H. Sweet, J.O.H. Jespersen, H.E. Palmer), dall’apporto delle scienze della comunicazione e dalle nuove ...
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In linguistica, elemento formativo che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica. I m. possono essere isolati, come le [...] dic- si uniscono i morfemi di- prefisso, -era- infisso temporale, -m desinenza di prima pers. sing.).
Nella terminologia della linguistica statunitense morpheme è qualunque segmento di enunciato dotato di significato. Morfemica è il settore della ...
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substandard In linguistica, si dice di ciò che non è conforme alla lingua standard, che contravviene alla norma assunta come modello in una comunità linguistica: tratti s. sono rappresentati per es. da [...] per flebite, tranquillizzanti per tranquillanti); varietà s., per es., sono l’italiano popolare, i gerghi, i linguaggi giovanili; lingua s. è l’insieme degli usi linguistici devianti rispetto alla norma riconosciuta e codificata dalla comunità ...
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sincronia In linguistica, termine introdotto da F. de Saussure per indicare, in opposizione a diacronia, il tipo di rapporto che corre tra gli elementi costitutivi di una lingua quando si prescinda dalla [...] hanno portato a questa differenziazione del plurale dal singolare. Nella definizione di de Saussure, linguistica sincronica (opposta a linguistica diacronica) è dunque quella che studia gli elementi costitutivi e i principi fondamentali del sistema ...
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superstrato In linguistica, in relazione a una determinata area, lo strato linguistico che, per motivi di conquista o di prestigio culturale o politico, si è in un certo periodo storico sovrapposto alla [...] ricerca diacronica in genere, per l’evidente apporto recato da fenomeni di questo tipo al fenomeno più ampio della mescolanza linguistica. Esempi di azioni di s. sono: il s. normanno in Inghilterra, quello franco in Francia e in Italia, quello gotico ...
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linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...
linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...