Per variazione linguistica si intende l’importante carattere delle lingue di essere mutevoli e presentarsi sotto forme diverse nei comportamenti dei parlanti. La proprietà di un’entità di assumere diverse [...] è stata in seguito aggiunta (anche se la sua introduzione come dimensione autonoma non è condivisa da tutti i linguisti), una quarta dimensione, la diamesia, atta a cogliere la variazione in correlazione col mezzo fisico (canale visivo-grafico oppure ...
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La geografia linguistica (o geolinguistica o anche linguistica areale o spaziale) è una disciplina che studia l’estensione nello spazio e la distribuzione geografica dei fenomeni linguistici (fonetici, [...] fece strada il principio, maturato nell’ambito dell’onomasiologia, che i rapporti tra i referenti, i concetti e i segni linguistici che li esprimono non siano affatto fissi e costanti, ma dipendano dalla prospettiva del parlante e vadano valutati, di ...
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LINGUISTICA TESTUALE
Maria-Elisabeth Conte
La l. t. (v. App. IV, ii, p. 346), quale branca della linguistica teorica, si è espansa secondo tre linee di sviluppo. In primo luogo, si è continuato a interrogarsi [...] .
La coesione testuale (o coerenza a parte obiecti) è una proprietà intrinseca dei testi che è rintracciabile in tutti quei mezzi linguistici che connettono gli enunciati e le parti di un testo. I mezzi di coesione più studiati sono: le anafore, la ...
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LINGUISTICA TIPOLOGICA
Giuliano Bernini
La l.t. s'interessa soprattutto della ricerca di principi di organizzazione dei sistemi linguistici che rendano conto della variazione strutturale delle lingue, [...] di oggetti'', studiata in prospettiva semasiologica nell'ambito del progetto UNITYP di H. Seiler). Ne consegue che il tipo linguistico viene definito non in termini discreti, ma come punto focale costituito da nessi di tratti solidali a cui le lingue ...
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minoranza ètnico-linguìstica Gruppo di cittadini che in uno Stato si distinguono dalla maggioranza per l'etnia e la lingua. In Italia sono state riconosciute (1999) come minoranze linguistiche storiche [...] quelle albanesi, catalane, tedesche, greche, slovene e croate e le popolazioni parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel pensiero di Saussure la lingua è un sistema di segni che hanno il fine di comunicare [...] , pubblicato tra il 1916 e il 1922 a cura di Charles Bailly e Albert Séchehaye, suoi allievi ginevrini. Il Corso di linguistica generale raccoglie le lezioni dei corsi accademici dal 1906 al 1911 ed è il testo fondamentale per il Novecento non solo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Negli anni Cinquanta del Novecento furono proposti due approcci allo studio matematico [...] naturali – che si possono considerare astrattamente come insiemi di stringhe di parole – ha attirato l’attenzione dei linguisti. Nel lavoro del 1957 Chomsky offre un’esposizione chiara dell’insufficienza delle grammatiche di tipo 3 come modelli per ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] quale ragionò in modo nuovo sul rapporto tra le classi popolari e l’italiano e sulla questione della lingua. La tematica linguistica è presente nei Quaderni dal carcere, in particolare nei quaderni 21 (1934-1945) e 29 (1935), ma l’opera fu conosciuta ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] ’altra, da una ad altra epoca storica (F. Bacone, J. Locke, G.B. Vico, G.W. Leibniz ecc.); le forme linguistiche condizionano la vita intellettuale, le elaborazioni concettuali, il pensiero (T. Hobbes, G. Berkeley, D. Hume, J.G. Hamann), cosicché le ...
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sociolinguistica Settore della linguistica che studia i fenomeni linguistici in specifico rapporto con le diverse situazioni sociali.
F. de Saussure fu il primo ad attribuire un posto centrale al carattere [...] parlanti alle singole lingue. Accanto al riconoscimento comune del prestigio di certe lingue, che spinge verso l’unificazione linguistica, la fedeltà ad altre lingue e perfino a varietà sentite come socialmente inferiori è all’origine di un movimento ...
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linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...
linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...