La ridondanza pronominale (del tipo a me mi pare) è caratteristica della produzione linguistica orale informale (➔ colloquiale, lingua) e risponde a un’esigenza pragmatica di intensificazione dell’informazione, [...] attestabile già, di là dalle diverse tipologie, nell’italiano dei secoli scorsi (per il Decameron di Boccaccio, cfr. Stussi 1995 e Vitale 2002).
Nell’italiano contemporaneo, di là dalla dislocazione (alla ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] del loro s., definendo l’uso a sua volta nei termini delle regole e delle convenzioni linguistiche di una comunità. L’orientamento pragmatico non è peraltro tipico del solo Wittgenstein, ma è comune ai rappresentanti della cosiddetta filosofia del ...
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Settore della linguistica che tratta della didattica della lingua, sia essa prima (materna) o seconda, e in particolare dell’apprendimento e dello sviluppo delle abilità linguistiche principali (comprensione, [...] così come questo è analizzato e documentato negli studi relativi alla pragmatica, alla sociolinguistica, alla linguistica testuale e all’analisi del discorso. Oggetto di apprendimento diventa il testo e al centro dell’interesse pedagogico si ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] ., per i nuovi contatti politico-economici e culturali, e quindi linguistici, che i Latini avevano con popoli preindoeuropei e indoeuropei dell’Italia politica tutta in atto, razionale e pragmatica, anche spietata.
Fondamentalmente diverso da Cesare ...
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SINTASSI (XXX, p. 859; App. II, 11, p. 834)
Ugo Vignuzzi
Nel panorama della linguistica dello scorcio del secolo 19° e del principio del 20° non si può certo affermare che gli studi sintattici godessero [...] "dietro" all'atto locutivo stesso (la componente pragmatica o performativa, in pratica il collegamento dell'atto , in Language, XXXIX (1963), pp. 170-210 (trad. it. in La linguistica: aspetti e problemi, a cura di L. Heilmann, E. Rigotti, Bologna 1975 ...
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Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] quanto piuttosto segna la legittimazione di caratteri e di usi linguistici già esistenti, ma considerati fino a poco tempo fa del un discorso più articolato, esteso alla testualità e alla pragmatica, ci limiteremo a segnalare la diffusione in molti ...
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PROSSEMICA
Amedeo De Dominicis
Il termine ''prossemica'' (dall'ingl. proxemics, neol. da prox- del lat. proximus, ed −emics come in phonemics), coniato da E. T. Hall (1963), designa una branca della [...] sviluppa a più stretto contatto con le discipline linguistiche e cerca di mutuarne anche le tecniche Jackson, Pragmatics of human communication, New York 1967 (trad. it., Pragmatica della comunicazione umana, Roma 1971); R. L. Birdwhistell, Kinesics ...
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UNIVERSALI LINGUISTICI
Raffaele Simone
Il termine universali linguistici indica l'insieme di proprietà che risultano comuni a tutte le lingue del mondo o perlomeno a un alto numero di esse. Alcuni u. [...] la risposta a questo interrogativo è diventata una delle preoccupazioni principali della ricerca linguistica. Questa domanda ha ricevuto tre tipi di risposte: una biologica, una pragmatica e una storico-genetica.
La prima sostiene che le lingue hanno ...
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LINGUAGGI SETTORIALI
Claudio Giovanardi
Con l. s. s'intende una varietà funzionale della lingua comune utilizzata da determinati gruppi socioprofessionali per esprimere e comunicare contenuti, nozioni, [...] . Non va infine sottaciuta la prospettiva pragmatica che guida sovente la produzione di un 55; T. De Mauro, Linguaggi scientifici e lingue storiche, in L'educazione linguistica e i linguaggi delle scienze, a cura di A.R. Guerriero, Firenze 1988 ...
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PIDGIN E CREOLE, LINGUE
Maurizio Gnerre
(v. pidgin-english, XXVII, p. 164; creole, lingue, XI, p. 833)
Le lingue p. e c. parlate attualmente sono forse più di 200, presenti in tutti i continenti, con [...] parte del lessico di quel determinato p. o creolo. Fra i primi linguisti che si sono occupati di p. e c. è doveroso citare l' anche sabir), oppure ad alcune tendenze universali presenti nella pragmatica e nell'uso delle lingue (o addirittura, come ...
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pragmatico
pragmàtico (non com. prammàtico) agg. [dal lat. pragmatĭcus, gr. πραγματικός «attinente ai fatti», der. di πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda prevalentemente l’attività pratica, l’azione; caratterizzato...
pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle ricerche aventi per oggetto la relazione...