significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] del loro s., definendo l’uso a sua volta nei termini delle regole e delle convenzioni linguistiche di una comunità. L’orientamento pragmatico non è peraltro tipico del solo Wittgenstein, ma è comune ai rappresentanti della cosiddetta filosofia del ...
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Settore della linguistica che tratta della didattica della lingua, sia essa prima (materna) o seconda, e in particolare dell’apprendimento e dello sviluppo delle abilità linguistiche principali (comprensione, [...] così come questo è analizzato e documentato negli studi relativi alla pragmatica, alla sociolinguistica, alla linguistica testuale e all’analisi del discorso. Oggetto di apprendimento diventa il testo e al centro dell’interesse pedagogico si ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] ., per i nuovi contatti politico-economici e culturali, e quindi linguistici, che i Latini avevano con popoli preindoeuropei e indoeuropei dell’Italia politica tutta in atto, razionale e pragmatica, anche spietata.
Fondamentalmente diverso da Cesare ...
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verità Conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva.
Filosofia
Definizione e criterio di verità
Nella storia della filosofia il concetto di v. è stato concepito in almeno due diverse [...] pressoché immutata l’epoca moderna e, in una veste logico-linguistica, sarà riproposta, nella filosofia contemporanea, da B. Russell Affine alla teoria ridondantistica della v. è la concezione pragmatica sostenuta da F.P. Strawson, nota come teoria ...
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Secondo la definizione di R. Carnap, il compito di rendere più esatto un concetto vago o non sufficientemente esatto usato nel linguaggio comune o in un precedente stadio dello sviluppo scientifico o logico. [...] V.O. Quine ha dato di questo procedimento un’interpretazione pragmatica, secondo cui «l’esplicazione è l’eliminazione»; ciò corrente e problematica espressione (logica, matematica, linguistica) mediante mezzi ed espressioni diversi, eliminando quelli ...
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NEOPOSITIVISMO (App. III, 11, p. 235)
Paolo Filiasi Carcano
R. Carnap e l'eredità del positivismo logico. - Il n. nel senso stretto della parola (come, cioè, quel movimento di logica e filosofia della [...] o forse, più esattamente, la forma assunta dal n. per effetto della reazione della pragmatica sulla sintassi), e come reintegri i problemi ontologici che la "svolta linguistica" aveva voluto espungere. Sennonché, una volta in quest'ordine d'idee, non ...
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STORIOGRAFIA
Maria Casini
Domenico Musti
Ovidio Capitani
Giuseppe Giarrizzo
(v. storia, XXXII, p. 771; App. III, II, p. 846; storiografia, App. IV, III, p. 492)
Preistoria. - La paletnologia (v. [...] e su come lo sta facendo. La prima minaccia viene dalla linguistica, quale si costruisce da Saussure a Derrida, che sbocca nella 'decostruzione decisionismo come valore, la storia come scelta pragmatica. Ma il revisionismo è invero un rivoltare il ...
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Musicologia
Mario Baroni
Giovanni Giuriati
Antonio Serravezza
Franca Trinchieri Camiz
Definizione, origini e sviluppi istituzionali
di Mario Baroni
In prima approssimazione la m. può essere definita [...] aspetti emotivi di natura psicologica o ad aspetti pragmatici riguardanti gli usi sociali del linguaggio, ma si attiene a una definizione rigorosamente condotta in termini di teoria linguistica.
La preoccupazione di mantenere la semiologia musicale ...
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POSTMODERNO
Giorgio Patrizi
Maria Anita Stefanelli
Stefano Chiodi
Ada Francesca Marcianò
Letteratura. - L'uso del termine p. è già rinvenibile negli anni Trenta, allorché il compilatore di una Antologia [...] e tuttavia essa non rinuncia a dare risposte pragmatiche, individuali, contingenti e non sistematiche, ai problemi si esprime nello smembramento di immagini e forme, di codici linguistici, di generi letterari, che si ricompongono entro un linguaggio ...
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SINTASSI (XXX, p. 859; App. II, 11, p. 834)
Ugo Vignuzzi
Nel panorama della linguistica dello scorcio del secolo 19° e del principio del 20° non si può certo affermare che gli studi sintattici godessero [...] "dietro" all'atto locutivo stesso (la componente pragmatica o performativa, in pratica il collegamento dell'atto , in Language, XXXIX (1963), pp. 170-210 (trad. it. in La linguistica: aspetti e problemi, a cura di L. Heilmann, E. Rigotti, Bologna 1975 ...
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pragmatico
pragmàtico (non com. prammàtico) agg. [dal lat. pragmatĭcus, gr. πραγματικός «attinente ai fatti», der. di πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda prevalentemente l’attività pratica, l’azione; caratterizzato...
pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle ricerche aventi per oggetto la relazione...