(v. ebrei: Lingua, XIII, p. 356)
L'ebraico non è mai stato una lingua totalmente morta. Dopo la catastrofe degli anni 132-34 d. C. restò come lingua della teologia e della cultura in generale, raramente [...] reazione allo jiddiš, sentito come lingua incolta del ghetto; ma essa non ebbe carattere generale, essendovi anche chi sosteneva la necessità dell'assimilazione linguistica nei paesi di residenza (per es. J. L. Gordon, 1830-1892). La vera rinascita ...
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Archeologo, nato a Roma il 2 gennaio 1941, morto ivi il 25 agosto 1997. Dal 1967 funzionario delle Soprintendenze archeologiche in Calabria e poi in Toscana, dove diresse il Centro di restauro della Soprintendenza [...] ha perseguito in primo luogo il rigore dell'indagine lessicale al fine di una sicura fondazione della più generale ricostruzione linguistica. Dotato di vivi interessi storici, che muovono dagli aspetti formali a quelli della cultura, dell'economia e ...
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. Tribù indigena incontrata dai Francesi nel Canadà al tempo dei primi insediamenti. Il nome (ingl. Aigonquin) fu esteso poi alle tribù affini e, modernamente, a tutta una famiglia linguistica (ingl. Algonquian), [...] , intelligenti, attivi, al pari degl'Irochesi, gli Algonchini non possedevano se non tenui capacità di organizzazione. Sopra la generale divisione in clan, ogni forma di unione era labile e incostante. Fra le poche eccezioni è da ricordare la ...
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Sono i Romeni sparsi nella penisola balcanica, a S. del Danubio, detti anche Valacchi (in serbo: Vlasi), e, dai Greci, Cutzovalacchi ("Valacchi zoppi"). Sono stati talvolta considerati come i resti della [...] penisola, ma in ogni caso, come dimostra l'affinità linguistica, le loro prime sedi devono essere state prossime a tipo omogeneo, differiscono alquanto dagli Slavi meridionali, essendo, in generale, meno alti di statura e meno bruni: di carattere sono ...
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Filosofo inglese, nato a Lancaster il 26 marzo 1911, morto a Oxford l'8 febbraio 1960, uno tra i maggiori esponenti di quella corrente contemporanea della filosofia analitica comunemente nota sotto il [...] corretto uso. La dicotomia performativo-constativo viene successivamente rielaborata e precisata all'interno di una teoria generale degli atti linguistici, la quale presuppone il riconoscimento che dire qualcosa è sempre, in ogni caso, fare qualcosa ...
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Linguista statunitense, nato a St. Paul (Minnesota) il 9 agosto 1929. Ha studiato alle università del Minnesota e del Michigan, dove ha conseguito il PhD nel 1961. Docente prima alla Ohio State University [...] altri, come ''locativo'' (a volte usato come termine generale suddiviso nei quattro sotto-casi di locazione, per una caratterizzazione , alla pragmatica, e ai rapporti fra organizzazione linguistica ed esperienze del mondo reale. In questo contesto ...
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GUNDOLF, Friedrich
Vittorio Santoli
Pseudonimo di F. Gundelfinger, critico e storico tedesco, nato a Darmstadt il 20 giugno 1880, morto a Heidelberg il 12 luglio 1931 professore di quell'università. [...] poesie (raccolte nel vol. Gedichte, 1930); e in generale della sua opera si può dire che sia rivolta alla rappresentazione dell'eroico in quanto ha preso forma nell'espressione linguistica. Ebbe del compito dello storico (che concepiva custode della ...
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Scrittore e semiologo, nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932. Professore di Semiotica all'università di Bologna (dal 1975), ha iniziato come studioso di estetica con una tesi di laurea su Il problema estetico [...] indica il superamento di presupposti ontologici e totalizzanti e l'accostamento alla linguistica strutturale (Hjelmslev, Chomsky). Col Trattato di semiotica generale (1975) rielabora in modo sistematico le sue teorie, distinguendo in particolare una ...
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SCHMIDT, Johannes
Vittore Pisani
Indoeuropeista, nato a Prenzlau (Ukkermark) il 29 luglio 1843. Rimasto orfano in tenera età, fu allevato dallo zio, il filologo classico K. E. A. Schmidt di Stettino, [...] alieno dallo stabilire qualsiasi principio o sistema d'ordine generale, se si esclude la teoria delle onde con la femminili, questo volume ha dato e dà innumerevoli impulsi alla linguistica indoeuropea per la quantità di problemi che vi sono posti, ...
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Filologo inglese, nato a East Sheen (Londra) il 21 maggio 1920, morto a Cambridge il 24 novembre 1998. Dal 1952 fu professore nell'università di Oxford, dove tra il 1946 e il 1952 collaborò alla redazione [...] come quelle di Atene, Bruxelles, Dublino. Segretario generale del Comitato permanente per gli studi micenei, nel conferì nel 1997 il premio internazionale Antonio Feltrinelli per la linguistica.
Insieme con M. Ventris avviò nel 1952 la decifrazione ...
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linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...
modello linguistico di grandi dimensioni (LLM, Llm) loc. s.le m. Algoritmo di intelligenza artificiale che, processando massivamente una grande quantità di dati, utilizza tecniche di deep learning in vari àmbiti dell’elaborazione del linguaggio...