biologia Nella classificazione zoologica e botanica, nome con cui vengono indicati nell’uso comune animali o piante, in contrapposizione al nome scientifico con cui sono designati nella classificazione [...] più diffusa di un genere (per es., Beta vulgaris, la barbabietola da orto). linguistica Latino v. Particolare varietà della lingua latina (➔ latino), contrapposta al latino letterario e detta anche latino popolare o preromanzo, che è alla base delle ...
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Rappresentazione sistematica di una lingua e dei suoi elementi costitutivi, articolata tradizionalmente in fonologia (dottrina dei suoni di cui è costituita la parola), morfologia, sintassi, lessicologia [...] classici e non dalla inquinata tradizione grammaticale. Un indirizzo puramente didattico e pratico si scorge nelle più antiche g. delle linguevolgari, nelle quali non si trattava di discutere su un uso già stabilito, ma di fissare l’uso (G.G ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] il De vulgari eloquentia e la Monarchia possono chiudere la letteratura l. medievale. Contemporaneamente infatti le linguevolgari si erano dappertutto affermate come nuovo strumento d’espressione artistica e giungevano ai più alti livelli anzitutto ...
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Disciplina storica che studia le testimonianze scritte del passato, di qualsiasi tipo ed epoca, e i contesti socioculturali del loro uso, ricostruisce la storia delle forme grafiche, le decodifica, le [...] bononiensis, bolognese. La sempre maggiore diffusione dell’uso dello scrivere, anche fra i laici e nelle linguevolgari, e la crescita della produzione documentaria, provocano contemporaneamente anche la formazione di nuove corsive che sostituiscono ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] di trascrizione porta anche i segni di una persona, di una lingua e di un ambiente che può in teoria essere identificato) diversa ma non potenzialmente meno interessante di quelle classiche e volgari. Più che gli studi di P. Zumthor, sono importanti ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] , cartillagine, orizzonte, ecc., che si allontano inevitabilmente dall’aretino di base.
Tuttavia anche in prosa le linguevolgari mostrano la primitiva abbondante polimorfia interna, con soluzioni concorrenti per la stessa forma. Per es., nel ...
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SCRITTURA
Guglielmo Cavallo e Jack R. Goody
Storia della scrittura
di Guglielmo Cavallo
Introduzione
La scrittura può essere definita un sistema organizzato di simboli figurati o astratti (pittogrammi, [...] saldamente in grado di leggere e scrivere, si diffondono nuove pratiche di scrittura anche per quanto concerne le linguevolgari, si rinnovano e si moltiplicano le maniere di scrivere. Se nei primi secoli del Medioevo gli individui scrivevano ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] non romanze in uno stesso territorio è stata indicata come fattore importante per il progressivo affrancarsi delle linguevolgari dal latino (Roncaglia 1965: 153). La prima registrazione di un idioma volgare avvenne proprio in una situazione di ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] (e da qui egli ricava infatti l’idea dell’immutabilità del latino, dovuta alla sua artificialità), mentre delle linguevolgari non esistevano testimonianze scritte antiche e quindi non si poteva sapere se erano mutate.
Dante lo afferma, presentando ...
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L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] e collaudato in letteratura. Ciò presuppone una diversa valutazione delle linguevolgari, esplicita nella celebre dichiarazione (1332) del retore padovano Antonio da Tempo: Lingua tusca magis apta est ad literam sive literaturam quam aliae linguae ...
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volgarismo
s. m. [der. di volgare1]. – Espressione, parola, forma linguistica propria della lingua volgare o dell’uso volgare: il latino medievale abbonda spesso di volgarismi; «oricla» per «auris», in latino, è un volgarismo.
volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...