(ted. Ostsee, sved. Östersjön, finnico Itämeri, russo Baltijskoe More, pol. Baltyckie Morze) Mare interno dell’Europa (420.000 km2), che si stende tra la penisola finno-scandinava e il continente, comunicando [...] venne occupata dalle società prusse dei Galindi e Sasini.
Linguistica
Le lingue baltiche, pur avendo stretta affinità con le lingueslave (gruppo baltoslavo), costituiscono un ramo autonomo della famiglia linguistica indoeuropea, rappresentato ...
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La più orientale delle tre grandi penisole mediterranee europee. La bagnano i mari: Adriatico, Ionio, Egeo, Mar di Marmara e il Mar Nero. Nella Penisola rientrano l’ex Iugoslavia, la Bulgaria, l’Albania, [...] uno Stato che raggiunse la massima estensione nel 10° secolo. Fra gli Slavi, i Croati nel 7° sec. si assestarono in un organismo statale; .
Le lingue balcaniche (greco; albanese; turco; una lingua neolatina: il romeno; tre lingueslave: il ...
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Fisica
C. ottico Si ha c. tra due superfici rifrangenti aventi uguale indice di rifrazione quando, per l’accurata lavorazione e pulizia delle superfici medesime, siano praticamente eliminate le riflessioni [...] situazione può verificarsi per motivi di ordine geografico (è il caso dei contatti tra italiano, tedesco e lingueslave nella regione triestina-istriana-dalmatica), sociopolitico, come la conquista di una popolazione da parte di un’altra parlante ...
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Slavista polacco (Cracovia 1891 - ivi 1965); prof. di filologia slava nelle univ. di Poznań, Leopoli e Cracovia. Opere principali: O prasłowiańskiej metantonii ("Sulla metatonia protoslava", 1918); Gramatika [...] (in collab. con altri); Rozprawy i szkice z dziejów kultury Słowian ("Contributi e schizzi sulla storia della cultura degli Slavi", 1954); Problem ugrupowania języków słowiańskich ("Il problema della distinzione in gruppi delle lingueslave", 1955). ...
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Slavista (Curzola, Dalmazia, 1891 - Roma 1970); prof. univ. dal 1921 al 1961, insegnò nelle univ. di Padova (1921) e Roma (dal 1929). Si è occupato di toponomastica (Einfluss der vorchristlichen Kulte [...] auf die Toponomastik Frankreichs, 1914), dell'espansione del lessico italiano nelle lingueslave meridionali e dell'influsso della letteratura italiana sulle letterature slave (Leopardi e Vrchlický, 1929; Leopardi presso i Croati e Serbi, 1929; La ...
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Linguista e filologo (Delden, Overijssel, 1880 - Leida 1941); prof. di lingueslave e baltiche nell'univ. di Leida (1913). Ha curato un rifacimento del dizionario etimologico nederlandese di J. Franck [...] (1912) e successivamente ha pubblicato studî fondamentali sul baltoslavo (Altpreussische Studien, 1918; Geschichte der altkirchenslavischen Sprache, 1931). Ha rielaborato personalmente le dottrine fonetiche ...
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Gruppo di popolazioni europee stanziate nell’Europa centrale e orientale. Secondo una delle numerose etimologie proposte, il termine S., che ricorre anche negli etnonimi Slováky «Slovacchi» e Slovenci [...] deve far loro assumere la forma iterativa.
Il gruppo linguistico indoeuropeo che partecipa, più degli altri, a queste isoglosse delle lingueslave è il baltico, e per questo la maggior parte degli studiosi accetta l’unione dei due gruppi in un’unità ...
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Modo in cui è concepito lo sviluppo dell’azione indicata da un verbo; si parla quindi di a. imperfettivo o perfettivo. In molte lingue è una categoria autonoma; in alcune coesiste con la categoria del [...] del tempo, come categoria verbale, aveva minore o minimo rilievo. Mentre alcune lingue (latino) sono passate a un’opposizione quasi esclusivamente temporale, le lingueslave hanno sviluppato in maniera considerevole la categoria dell’a., opponendo ...
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Linguista francese (Mont-Saint-Aignan 1893 - Montpellier 1954). Studioso delle lingueslave, del tedesco e del francese, scrisse tra le altre opere Éléments de syntaxe structurale (post., 1959), grande [...] e più importanti saggi di geografia linguistica per le lingueslave (le Tesi di Praga nel 1929 insisteranno sull'importanza le linee secondo cui analizzare la struttura delle frasi di una lingua - è nata e nutrita dalla pratica pedagogica. In essa T ...
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In linguistica, tempo del verbo (detto anche preterito) che indica la precedenza dell’azione o avvenimento rispetto al punto di vista di chi parla. A seconda del fatto che l’avvenimento si consideri come [...] esiste che un solo paradigma designante questo tempo; tale è il caso, per es., delle antiche lingue germaniche, come il gotico, o della maggior parte delle lingueslave.
Il p. prossimo è uno dei tempi del verbo, nel modo indicativo; si contrappone a ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
slavo
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. mediev. Slavus, adattam. della denominazione originale *slovĕn-, di etimo incerto]. – Degli Slavi, delle popolazioni e dei paesi slavi: civiltà, cultura, letteratura s.; le antiche genti s.; il fascino...