Il futuro anteriore (o futuro composto) è un tempo verbale dell’➔indicativo che esprime fatti proiettati nel futuro ma avvenuti prima di altri. Nell’esempio che segue:
(1) quando Maria si sveglierà, Luca [...] finito di piangere, forse tornerà in sé»]
Nel parlato l’uso temporale del futuro anteriore è piuttosto sporadico (➔ lingueromanze e italiano). Molto spesso infatti il rapporto di anteriorità tra due eventi collocati nel futuro non è segnalato. Nell ...
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Si chiamano dimostrativi tutti quegli elementi ➔ deittici la cui interpretazione presuppone necessariamente il riferimento a componenti della situazione comunicativa (➔ contesto). Della categoria dei dimostrativi [...] costituiscano la base di processi di grammaticalizzazione: ad es., dai dimostrativi spesso si formano gli articoli definiti, come nelle lingueromanze e in particolare in italiano (ital. il, fr. le, ecc. dal dimostrativo latino ille). Ma non è questo ...
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Nella fenomenologia dell’➔interferenza linguistica un posto particolare è occupato dalle condizioni di sostrato, adstrato e superstrato. In senso ampio, tali nozioni fanno riferimento al prestigio linguistico, [...] latino e della sua ripetuta interazione con l’italiano, oltre che con tutte le principali lingue di cultura (De Mauro 2000; ➔ latino e italiano; ➔ lingueromanze e italiano).
Le premesse delle origini dell’italiano e della loro componente latina si ...
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La lessicalizzazione è il processo per cui nuove unità linguistiche che in una fase precedente non erano considerate lessicali vengono a far parte del lessico di una lingua; lessicalizzato significa perciò [...] ) sulla lessicalizzazione delle componenti dell’evento di moto (➔ movimento, verbi di): l’ipotesi è che ci sono lingue, come le lingueromanze, che lessicalizzano sia la direzione che il percorso nel lessema verbale, e altre, come l’inglese, il ...
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Gli affissi sono elementi (tecnicamente morfi legati) che si aggiungono a una radice per formare una parola morfologicamente complessa: per es., in invisibile in- e -bile sono affissi che si collegano [...] e un suffisso che stanno obbligatoriamente insieme. Si tratta di una struttura piuttosto rara nelle lingue e instabile nel tempo. In italiano, come nelle altre lingueromanze, essa è impiegata per la derivazione di verbi a partire da nomi (per es ...
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I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] eːna], cela [ˈʧɛːla], giro [ˈʤiːro]) (➔ ortografia). Per rendere velari questi ultimi suoni in italiano, unico caso tra le lingueromanze, si fa uso del digramma ch e gh. Il risultato è che, per effetto di coarticolazione con le vocali anteriori (o ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] combinazione di un prefisso e di un suffisso. Si tratta di una costruzione piuttosto rara. In italiano, e nelle altre lingueromanze, si può però considerare di tale natura il processo, abbastanza produttivo, per la derivazione di verbi a partire da ...
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Si chiama comunemente genere neutro uno dei valori che la categoria del ➔ genere assume in varie lingue del mondo, segnatamente nelle lingue indoeuropee, antiche e moderne, accanto ai due valori, più stabili [...] un genere neutro. In effetti, il sistema a tre valori del latino classico ha dato luogo perlopiù, evolvendosi nelle lingueromanze, a sistemi bipartiti, con la confluenza nelle classi del maschile e del femminile dei nomi che in latino erano neutri ...
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Per quantità fonologica si intende il tratto distintivo di carattere prosodico (➔ prosodia) che oppone i segmenti fonici, sia vocalici sia consonantici, secondo la loro lunghezza. Essendo una proprietà [...] 1984), Problemi di ricostruzione della fonologia del latino volgare, in Id. (a cura di), Latino volgare, latino medioevale, lingueromanze. Atti del Convegno della Società italiana di glottologia (Perugia, 28-29 marzo 1982), Pisa, Giardini, pp. 45-62 ...
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Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoria dei [...] dal fatto di essere gli esiti italiani di un comune capostipite latino, -arius, che troviamo, variamente adattato, in tutte le lingueromanze (Tekavčić 1980: 28-31).
Il suffisso che conserva più da vicino la forma originaria del latino è -ario, di ...
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romanzo1
romanżo1 agg. [dal fr. ant. romanz, che risale alla locuz. lat. *romanĭce loqui «parlare latino»]. – In linguistica e in filologia, sinon. di neolatino: le lingue r.; filologia r., che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo,...
romanza
romanża s. f. [dal fr. romance (femm.), che a sua volta è dallo spagn. romance (masch.) e dal provenz. romans, che risalgono all’avverbio lat. pop. *romanice «al modo dei Romani, in lingua latina»]. – 1. In letteratura, componimento...