Il termine suppletivismo designa il fenomeno morfologico (➔ morfologia) per il quale in uno stesso paradigma flessivo (➔ paradigmi) entrano a far parte due (o più) morfemi lessicali diversi. Il risultato [...] (1992 e 2004) ha mostrato che le forme suppletive non sono distribuite a caso nei paradigmi verbali delle lingueromanze, ma occorrono in schemi ricorrenti anche se arbitrari. Ciò rende i paradigmi verbali irregolari molto meno imprevedibili di ...
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L’epentesi (dal tardo lat. epenthĕsis, a sua volta dal gr. epénthesis «inserzione») è un fenomeno fonetico che consiste nell’inserimento di un suono non etimologico in una parola o una sequenza fonica. [...] -vocale). Nel caso di un’inserzione di vocale, il fenomeno (come già detto) è indicato come anaptissi. Molte lingueromanze inseriscono nel parlato un suono vocalico centrale, indistinto e neutro chiamato ➔ scevà (o anche schwa, pepet o, alla ...
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L’accento melodico (o accento musicale) è un accento di parola (➔ accento) in grado di dare rilievo alla sillaba prominente per mezzo di una particolare configurazione melodica, cioè una variazione di [...] come grave, acuto, tonico, ossitono, ecc.: ➔ accento grave e acuto; cfr. Lepschy 1962, Marotta 2006). Si ritiene che nelle lingueromanze (ma già nel latino di epoca tarda) quest’accento abbia lasciato il posto a un accento dinamico, cioè un accento ...
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L’ipercorrettismo (meno spesso ipercorrezione) consiste nella sostituzione di una forma linguistica che sarebbe esatta, ma che viene erroneamente ritenuta scorretta per somiglianza con una forma effettivamente [...] . 2° (Scritto e parlato), pp. 41-79.
D’Achille, Paolo (2008), Le varietà diastratiche e diafasiche delle lingueromanze dal punto di vista storico: italiano, in Romanische Sprachgeschichte. Ein internationales Handbuch zur Geschichte der romanischen ...
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Gli infissi sono un particolare tipo di ➔ affissi, cioè di elementi morfologici che non possono essere utilizzati da soli nel discorso, ma soltanto in combinazione con radici o temi lessicali, per formare [...] , Lavinia (1989), Interfissi e non interfissi antesuffissali nell’italiano, spagnolo e inglese, in L’italiano tra le lingueromanze. Atti del XX congresso internazionale della Società di Linguistica Italiana (Bologna, 25-27 settembre 1986), a cura di ...
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L’epitesi (dal lat. tardo epithĕsis, a sua volta dal gr. epíthesis «sovrapposizione, aggiunta»; il termine originario si basa sul tema di epitíthēmi dal significato di «porre sopra o accanto») consiste [...] sia diacronico che fonetico. Nella sua accezione diacronica è stata produttiva nel passaggio dal latino alle lingueromanze e ha generato forme della lingua standard e in particolare di quella scritta.
I casi più frequenti di epitesi di questo primo ...
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Ottava lettera dell’➔alfabeto, la ‹h› in italiano, diversamente da quel che accade in altre lingue (come inglese e tedesco), è ‘muta’, cioè non si pronuncia. Soltanto in alcune interiezioni (➔ interiezione; [...] latine: habeo, habes, habet, habent, come è accaduto del resto in altre lingueromanze (lo spagnolo e il portoghese, non il francese; ➔ latino e italiano; ➔ lingueromanze e italiano).
Va ricordato che l’omissione dell’h nei contesti dovuti ...
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L’alternanza tra le sequenze -iglia- e -ilia- (con seconda i atona) è legata alla formazione, nelle lingueromanze, della consonante laterale palatale [ʎ] per palatalizzazione di [l] del nesso -lj- intervocalico: [...] , la forma famigliare è piuttosto diffusa al Nord, la forma familiare nel resto d’Italia. Nella lingua scritta (anche accurata) questa distinzione viene normalmente rispecchiata. La serie capigliatura, accapigliarsi, scapigliatura, ecc., è formata ...
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L’➔imperativo con negazione si esprime, in italiano moderno (a differenza che in altre lingueromanze; ➔ lingueromanze e italiano), con due forme diverse per persona: per la seconda persona singolare, [...] , non farlo), osteggiato dai puristi ottocenteschi ma presente, sia pure in misura minoritaria rispetto alla soluzione proclitica, in alcuni romanzi coevi (ad es., in quelli di Francesco Domenico Guerrazzi: Mauroni 2006: 248-252).
I due tipi sono del ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Linguistica e lessicografia
Michael G. Carter
Linguistica e lessicografia
La questione del posto riservato alle scienze del linguaggio nell'Islam [...] differiscono dall'arabo classico tanto quanto alcune lingueromanze differiscono dal latino e ‒ come accade più tardo, seguono lo stesso ordine vanno compresi il Lisān al-῾Arab (La lingua degli Arabi) di Ibn Manẓūr (m. 711/1311), il Qāmūs al-muḥīṭ ...
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romanzo1
romanżo1 agg. [dal fr. ant. romanz, che risale alla locuz. lat. *romanĭce loqui «parlare latino»]. – In linguistica e in filologia, sinon. di neolatino: le lingue r.; filologia r., che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo,...
romanza
romanża s. f. [dal fr. romance (femm.), che a sua volta è dallo spagn. romance (masch.) e dal provenz. romans, che risalgono all’avverbio lat. pop. *romanice «al modo dei Romani, in lingua latina»]. – 1. In letteratura, componimento...