Forma nominale del verbo, così chiamata dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo numero, genere e caso, e dall’altro della categoria [...] questo duplice valore, nominale e verbale, si presenta vivo e funzionale, mentre in italiano, e in generale nelle lingueneolatine, non è restato che un p. presente, o attivo, che raramente ha valore verbale (soprattutto nel linguaggio giuridico ...
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Storico della letteratura italiano (Intra 1867 - Torino 1948); prof. di lingueneolatine all'univ. di Innsbruck (1896-1904), poi di letteratura tedesca in quella di Torino (1907-37); accademico d'Italia [...] dal 1929. Dedicò molti scritti ai rapporti fra le letterature europee, e promosse con ogni mezzo gli studî di germanistica in Italia, allora appena sul nascere. Temperamento romantico, dallo stile infervorato ...
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Scrittore e filosofo (Killiney, Dublino, 1894 - Madrid 1976). Buon conoscitore delle lingueneolatine, fu prof. di lingua e letteratura spagnola e lettore di letteratura italiana all'univ. di Dublino (1926-47), [...] uno dei direttori dell'Abbey Theatre di Dublino (1927-42), direttore del British institute di Madrid e rappresentante del British council in Spagna (1940-54), lettore di letteratura inglese all'univ. di ...
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Storico e filologo (Saint-Yrieix-la-Montagne, Creuse, 1857 - Parigi 1935), prof. di provenzale a Tolosa (1881-89), poi di lingueneolatine e francese medievale a Parigi (nel 1889); socio straniero dei [...] Lincei (1903). È autore di numerosi studî d'argomento francese e provenzale, tra i quali si ricorda Francesco da Barberino et la littérature provençale en Italie au moyen âge (1883). Fu condirettore (1903-06) ...
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Filologo svedese (Holm, Ångermanland, 1855 - Göteborg 1942); prof. di lingueneolatine a Göteborg (1890-1922), eminente linguista e storico, è stato uno dei fondatori degli studî di filologia romanza in [...] Svezia. Ricordiamo: Dante (1896); Spanien och Portugal (1911); Anglo-Norman language and literature (1923). Contribuì alla diffusione della conoscenza della letteratura italiana in Svezia ...
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Linguista, nato a Trento il 2 aprile 1888. Compiuti gli studî universitarî a Vienna, Parigi e Firenze, ottenne nel 1924 la libera docenza a Roma e nel 1928 a Bonn. Insegnò dal 1925 al 1931 all'università [...] 1935 a quella di Nimega. Titolare negli anni 1931-34 a Cagliari della cattedra di storia comparata delle lingue classiche e neolatine, insegna dal 1934 glottologia presso l'università di Napoli.
I suoi primi studî sono di carattere onomasiologico (Un ...
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FROLLO, Giovanni
Alessandro Marcu
Filologo di origine italiana, ma vissuto in Romania: nato a Venezia nel 1832, morto a Bucarest nel 1899. Il F. è uno degli antesignani dell'italianismo in Romania, [...] dove svolse la sua attività come professore di lingueneolatine all'università di Bucarest, e come glottologo, segnalandosi fra i seguaci di Haşdeu, Pubblicò grammatiche, dizionarî, saggi filologici e intraprese ricerche negli archivî veneziani per ...
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INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe [...] figlie e nepoti, ma pur dinanzi a quelle che con esse non avevano alcuna parentela, le dravidiche", stanno come le lingueneolatine al latino (cfr. lat. audire, aurum con it. udire, oro, e fr. or; lat. lactuca con it. lattuga). Ma, a differenza ...
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PROVERBIO (dal lat., secondo alcuni, probatum verbum, secondo āltri pro e verbum; ted. Sprichwort)
Raffaele CORSO
Camillo CESSI
Sotto questo nome si comprendono comunemente detti di varia forma e origine, [...] dell'assonanza, in cui spesso si estrinseca la tendenza alla rima. I proverbî assonanti sono comunissimi nei paesi di lingueneolatine ma anche in quelli germanici. Accompagna l'assonanza, o la sostituisce, l'allitterazione, cioè l'uso di ripetere ...
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SETTIMANA (dal lat. septimāna, aggettivo sostantivo; in lat. anche hebdomada, dal gr. ἑβϑομάς "gruppo di sette" fr. semaine; sp. semana; ted. Woche; ingl. week)
Alberto Pincherle
È il periodo di sette [...] suddivisione del mese - si sono avute e si hanno suddivisioni, e si parla talvolta, impropriamente (almeno nelle lingueneolatine) di "settimana di tre (Indiani dell'America Meridionale), cinque (Negri; Messico), nove (India; Celti: forse in origine ...
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neolatino
agg. [comp. di neo- e latino]. – Detto delle lingue (chiamate anche romanze) che si sono svolte da un comune fondamentale strato latino, nelle regioni più profondamente latinizzate dell’impero romano (e che sono, da occidente verso...