I concetti di ansia e di angoscia sono entrati in psicopatologia tardivamente, posteriormente alle speculazioni filosofiche di S. Kierkegaard (per le quali v. angoscia, in questa App.): nel 1866 il Morel [...] adoperare un solo termine (ted. Angst; ingl. anxiety) per indicare lo stesso stato d'animo. Ma le lingueneolatine posseggono termini differenziati di uso corrente, ai quali è bene riservare significati distinti. Recentemente (Congresso Soc. It. di ...
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LETTERA (fr. lettre; sp. letra; ted. Buchstabe; ingl. letter)
Stefano La Colla
Il significato primitivo del lat. littĕra (gr. γράμμα) è quello di segno che indica uno dei suoni che compongono le parole [...] poi chiamati gli scritti di ogni genere, quindi la letteratura; e anche in questa estensione di significato le lingueneolatine seguirono l'esempio del latino. Per le lettere credenziali v. credito: Lettere di credito; diplomatica; per la lettera ...
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ROHLFS, Gerhard
Ugo Vignuzzi
(App. II, II, p. 727)
Linguista tedesco, morto a Tubinga il 12 settembre 1986. Nel 1958, dopo il ritiro dall'insegnamento, fu nominato professore onorario nell'università [...] filologico (1984) e dei Soprannomi siciliani (1984); v. anche la raccolta di studi Antroponimia e toponomastica nelle lingueneolatine. Aspetti e problemi (1985). Di grande momento inoltre i suoi studi sui dialetti greci dell'Italia meridionale, fra ...
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Nato il 21 giugno 1848 a Guia, sul confine occidentale del Trevisano col Bellunese, conseguì la laurea in lettere nell'università di Padova, dove - dopo essere stato a Bonn alla scuola del Diez, e dopo [...] morte (avvenuta a Padova il 12 giugno 1883), la cattedra di storia comparata delle letterature (poi anche delle lingue) neolatine. D'ingegno molto versatile, attese con pari competenza, e raggiungendo spesso risultati solidi e duraturi, così alla ...
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Scienza del linguaggio. Secondo F. de Saussure i compiti primari della l. sono: a) descrivere il maggior numero possibile di lingue storico-naturali e famiglie di lingue sia nella loro funzionalità in [...] 8) tenta una classificazione delle lingue europee; tentativi di l. sono le discussioni sulle origini delle lingueneolatine fiorite fra il 16° e d’indagine, che si è esteso a un arco di lingue e famiglie linguistiche superiore a quello di una volta. I ...
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Glottologo (Bologna 1903 - ivi 1982), prof. nell'univ. di Padova (1935-73). I suoi studî sono rivolti in particolare al campo delle lingue romanze, specie ad aree marginali o conservative, e anche a varî [...] (1963); Introduzione alla glottologia (7a ed., 2 voll., 1969); Panorama di storia della linguistica (3a ed., 1970); Le origini delle lingueneolatine (6a ed., 1972). Inoltre, numerosi saggi di linguistica italiana, albanese, ungherese, rumena, e su ...
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Antropologia
Rapporto socialmente riconosciuto fra individui legati da consanguineità reale o fittizia.
In quanto oggetto di analisi antropologica la p. ha complessi rapporti di continuità e di rottura [...] grado.
Linguistica
P. linguistica Il rapporto che intercorre fra due o più lingue che rappresentano diversi svolgimenti di una stessa lingua (per es., la p. delle lingueneolatine che continuano tutte, in modo diverso, il latino); la p. linguistica ...
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Lingua comprendente in senso lato i dialetti della Provenza, della Linguadoca, della Guascogna, del Périgord, del Limosino e dell’Alvernia, oggi sopraffatti dalla diffusione del francese.
Linguistica
Come [...] il 14° sec. cominciò a essere sostituito, come lingua letteraria, culturale e poi anche amministrativa, dal francese, e non sono riusciti a risollevarne le sorti.
All’interno delle lingueneolatine, e particolarmente rispetto al francese, il p. si ...
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Famiglia di lingue storiche (dette anche arie, indogermaniche, indoceltiche, arioeuropee) che presentano, specie negli stadi più antichi, un’affinità e una concordanza di caratteri fonetici, morfologici [...] con l’egemonia politica e culturale di Roma, e diffuso nei territori dell’Impero romano, in cui sorsero le odierne lingueneolatine o romanze; osco-umbro, parlato in età storica nell’Italia centro-meridionale; slavo, alla base dei gruppi dialettali ...
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Linguistica
Il p. è una diatesi, o forma, che nel sistema verbale, opponendosi all’attivo e al medio, esprime un’azione subita dal soggetto, in cui cioè il soggetto grammaticale è ‘paziente’ e non ‘agente’. [...] perifrastica formata dal participio perfetto e dal verbo esse «essere» (laudatus sum «sono stato lodato»). Le lingueneolatine, sviluppando una situazione già in atto nel latino più tardo, presentano fin dalle origini forme perifrastiche per tutta ...
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neolatino
agg. [comp. di neo- e latino]. – Detto delle lingue (chiamate anche romanze) che si sono svolte da un comune fondamentale strato latino, nelle regioni più profondamente latinizzate dell’impero romano (e che sono, da occidente verso...