NASELLI, Carmelina
Melita Leonardi
NASELLI, Carmelina. – Nacque a Catania il 4 novembre 1894, secondogenita di Gaetano Naselli e di Giuseppina Milani.
Nel 1919, si laureò in lettere sotto la guida di [...] per la sua formazione fu, tuttavia, Luigi Sorrento – allievo di Paolo Savj Lopez – professore di filologia romanza, di lingueneolatine e apprezzato critico di letteratura francese e spagnola, che le trasmise l'interesse per la materia folklorica ...
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GORRA, Egidio
Paolo Zublena
Nacque il 1° giugno 1861 a Fontanellato, presso Parma, da Fausto e da Barbara Ranza. Originaria di Piacenza, la famiglia vi fece ritorno pochi anni dopo la nascita del G., [...] di filologia romanza, VI [1893], pp. 465-597). Altri lavori di linguistica a carattere manualistico apparvero nella collana dei "Manuali Hoepli": Lingueneolatine (Milano 1894) e Morfologia italiana (ibid. 1895); quindi, più avanti, l'antologica ...
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MONTI, Pietro
Domenico Proietti
MONTI, Pietro. – Nacque il 1° febbraio 1794 a Brunate, nei pressi di Como, primo dei cinque figli di Antonio e di Domenica Pedraglio. La famiglia, di piccoli proprietari [...] R. Istituto lombardo di scienze, lettere ed arti, s. 2, XXXIX (1906), p. 481; C. Tagliavini, Le origini delle lingueneolatine, Bologna 1969, pp. 11 s., 134; M. Cortelazzo, Avviamento critico allo studio della dialettologia italiana, I, Problemi e ...
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GIANCARLI, Gigio Artemio
Laura Riccioni
Nato a Rovigo, si formò alla corte estense di Ferrara e visse a Venezia. Ne ignoriamo la data di nascita, da collocare comunque entro i primi decenni del XVI [...] , XVI (1961), pp. 90-95; G.B. Pellegrini, Gli arabismi nelle lingueneolatine, II, Brescia 1972, pp. 601-634; I. Paccagnella, Plurilinguismo letterario: lingue, dialetti, linguaggi, in Letteratura italiana (Einaudi), 2, Produzione e consumo, Torino ...
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arabismi
Giovanni Battista Pellegrini
. All'epoca di D. - e già prima, come attestano soprattutto le carte latine e volgari - in molte parlate italiane, e anche in Toscana, erano penetrati parecchi [...] ; G.B. Pellegrini, Ragazzo, in " Studi linguistici italiani " I (1960) 162-173, e soprattutto L'elemento arabo nelle lingueneolatine con particolare riguardo all'Italia, in L'occidente e l'Islam nell'alto medioevo (" Settimane di studio del Centro ...
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Vedi PALEOCRISTIANA, Arte dell'anno: 1963 - 1996
PALEOCRISTIANA, Arte
Red.
La monumentale, e prima opera scientifica, sull'arte posteriore alla caduta dell' Impero, l'Histoire de l'art depuis la décadence [...] , invece, il termine altchristlich, cristiano antico, cui subentrerà frühchristlich, early christian o il "paleocristiano" delle lingueneolatine ed ellenica, riceve il suo valore attuale. Nel monumentale Handbuch der Kunstgeschichte di F. Kugler, l ...
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LATINISMI
I latinismi (o cultismi o parole dotte) sono vocaboli della lingua latina rimasti esclusi dall’uso parlato nel processo di formazione dell’italiano e delle altre lingueneolatine. Solo in un [...] queste parole sono state riprese da modelli scritti (ovvero per via colta, dotta) e via via immesse nella nuova lingua.
Nell’italiano contemporaneo queste parole o espressioni latine sono usate a volte nella loro forma originaria
Che ti è preso ...
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oriente
Giovanni Buti-Renzo Bertagni
Come ‛ occidente ' (v.), o. per lo più è usato in senso generico, a indicare la parte dell'orizzonte dove sorge il sole, il balco d'orïente dell'Aurora (Pg IX 2), [...] grado: cronologicamente 8,3 anni (100: 12 = 8,33).
In VE I VIII 9 si parla in particolare della lingua d'oil (dopo che si è parlato delle tre lingueneolatine dell'oc, dell'oil e del sì) e se ne tracciano i confini con i quattro punti cardinali.
Da ...
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scirocco (scilocco)
Adolfo Cecilia
Vento di sud est, l'Euro (v.) delle antiche rose greche e romane, ricordato in Pg XXVIII 21, ove D. paragona l'accompagnamento al canto degli uccelli prodotto dallo [...] " (Petrocchi, ad l.). Šalūq (sălūk) o šulūq (šulūk) significa infatti in arabo " vento caldo di sud est sul Mediterraneo ".
Bibl. - G.B. Pellegrini, Gli arabismi nelle lingueneolatine con speciale riguardo all'Italia, Brescia 1972, 364, 428 nota. ...
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ragazzo
Il vocabolo è in D. nel suo significato di " mozzo di stalla ", in If XXIX 77 non vidi già mai menare stregghia / a ragazzo aspettato dal segnorso. Le altre testimonianze, per lo più nel senso [...] da Pisa LXXXVI " non dee il signore istare nella istalla col ragazzo " (G.B. Pellegrini, Ragazzo, in Gli arabismi nelle lingueneolatine con speciale riguardo all'Italia, II, Brescia 1972, 488-502). I codici antichi danno anche la variante da ragazzo ...
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neolatino
agg. [comp. di neo- e latino]. – Detto delle lingue (chiamate anche romanze) che si sono svolte da un comune fondamentale strato latino, nelle regioni più profondamente latinizzate dell’impero romano (e che sono, da occidente verso...