Il genere maschile è una delle due classi di genere presenti in italiano (l’altra è il ➔ femminile; ➔ genere) ed è uno dei cardini attorno a cui ruotano i sistemi di genere della quasi totalità delle lingue [...] sesso maschile ed esemplare di sesso femminile non è codificata dalla lingua con mezzi morfologici. È il caso, ad es., di nomi , quasi senza eccezioni, alle tre principali classi flessive dell’italiano. Nello specifico, afferiscono alla terza ...
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La reggenza è il fenomeno per cui la presenza di una determinata parola in un sintagma (➔ sintagma, tipi di) impone ad altre parole di quel sintagma di prendere una forma determinata: un modo del verbo, [...] dovresti fermarti ancora un momento
La reggenza di categorie flessive, inoltre, è visibile in modo occasionale nell’ambito appunto regolata da vincoli di reggenza. In latino, come in molte lingue moderne (fra le più vicine a noi, il tedesco e il ...
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Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] dato che gli aggettivi e i nomi appartengono alle stesse classi flessive; nella conversione in nomi è comunque necessaria l’assegnazione di la direzione della derivazione può avere conseguenze sull’uso della lingua: ad es., se un nome di azione è ...
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Un paradigma è l’insieme delle forme di una parola (tecnicamente, un lessema). Sono esempi di paradigma le forme che prende un verbo nella coniugazione, un pronome, un aggettivo e un nome nella declinazione.
I [...] a seconda del contesto in cui viene impiegato. Le variazioni di forma dipendono normalmente dal numero delle categorie flessive esistenti nella lingua (per es., tempo, modo, persona, numero, genere) e dal numero dei valori che ciascuna di esse può ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] al tipo morfologico fusivo (o flessivo; ➔ morfologia; ➔ lingue romanze e italiano) i suoi morfemi flessivi tendono a svolgere ➔ accordo quando una parola assume alcune caratteristiche flessive condividendole con quella da cui dipende nel sintagma ...
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Si chiamano dimostrativi tutti quegli elementi ➔ deittici la cui interpretazione presuppone necessariamente il riferimento a componenti della situazione comunicativa (➔ contesto). Della categoria dei dimostrativi [...] ho portato anche questo) sia aggettivo (ho letto anche questo libro). Non tutte le lingue si comportano in questo modo: molte hanno basi o caratteristiche flessive diverse per pronomi e aggettivi. In francese, ad es., pronomi e aggettivi dimostrativi ...
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L’adattamento è un fenomeno per cui le parole di origine straniera che entrano a far parte del lessico di un’altra lingua possono subire cambiamenti della loro forma fonologica o di proprietà morfologiche, [...] di genere, il ➔ maschile o il ➔ femminile. Le classi flessive raggruppano i nomi in base alla vocale della desinenza che essi parlanti che usano prestiti non ne conoscono il genere nella lingua d’origine. In questi casi l’attribuzione del genere ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] dei prefissi, per esprimere i valori anche delle categorie flessive; ➔ flessione).
I suffissi servono per lo più alla di una costruzione piuttosto rara. In italiano, e nelle altre lingue romanze, si può però considerare di tale natura il processo, ...
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BIONDELLI, Bernardino
Tullio De Mauro
Nacque a Verona il 14 marzo 1804. Dopo avere insegnato matematica, storia e geografia nelle scuole di Verona e di altre città del Veneto, si stabilì nel 1839 a [...] acquisite dalla glottologia europea, ripete tra l'altro la tesi della tripartizione degli idiomi umani in lingue isolanti, agglutinanti e flessive. La classificazione, già sostenuta dai fratelli Schlegel (Über die Sprache..., p. 4; A. W. Schlegel ...
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Da non confondere né con parola né con lessema, il lemma (dal lat. lemma, «argomento, tema», a sua volta dal gr. lē ̂mma, «premessa») è una «unità grafica che costituisce l’intestazione di un articolo [...] forma di citazione o a un unico esponente.
Il criterio della lemmatizzazione può variare da lingua a lingua e da dizionario a dizionario: le lingue altamente flessive come latino, greco, arabo, ceco, russo, ad es., hanno paradigmi molto estesi da ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
radice
s. f. [lat. radix -īcis]. – 1. a. In botanica, uno dei tre organi caratteristici delle cormofite, che manca in generale di clorofilla e, a differenza del fusto, non porta le foglie: si forma nell’embrione dove prende il nome di radichetta,...