romanze, lìngue Famiglia linguistica indoeuropea, originatasi in ampie aree europee (denominate Romània dai linguisti) dallo strato latino impiantato durante la dominazione romana. Le l.r. (dette anche [...] neolatine) si possono suddividere su base geografica in cinque gruppi: iberoromanzo (dialetti portoghesi, spagnoli, catalani); galloromanzo (dialetti francesi, occitanici, franco-provenzali); romanzo alpino (dialetti ladini); italoromanzo (dialetti ...
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Le lingue e i dialetti che si sono svolti da un comune fondamentale strato latino nelle regioni più profondamente latinizzate e in cui la latinità non fu sopraffatta (come invece avvenne nella Rezia settentrionale, [...] nel Norico, nella Pannonia, nell’Africa e in parte in Albania) dal sostrato prelatino o da altre lingue affermatesi per motivi politici o culturali. L’area neolatina o romanza comprende dunque la Penisola Iberica, la Francia, l’Italia, il Ticino e i ...
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Linguista (Neuhaus 1887 - Gottinga 1971); prof. di lingueneolatine a Innsbruck (1916), a Berlino (1925) e a Tubinga (1947), è autore, fra l'altro, dell'Etymologisches Wörterbuch der französischen Sprache [...] (1926-29; 2a ed. 1966 segg.), dell'indagine sugli elementi germanici nelle lingueneolatine Romania Germanica (3 voll., 1934-36) e di una Historische französische Syntax (1957-58). ...
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Linguista e filologo (Hohenheim, Stoccarda, 1872 - Monaco di Baviera 1949), prof. nelle università di Heidelberg (1902), Würzburg (1909), Monaco (1911). Seguace della filosofia idealistica, specie crociana, [...] Spitzer, E. Lerch). Numerosi e sempre acuti studî critici V. ha inoltre dedicato a scrittori di quasi tutte le lingueneolatine; basti ricordare quelli su Cellini, Leopardi, La Fontaine, Racine, Lope de Vega; e, tra i maggiori, Die göttliche Komödie ...
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Linguista (Cencenighe 1921 - Padova 2007). Prof. univ. dal 1957, dal 1964 insegnò glottologia nell'università di Padova. Socio corrispondente dell'Accademia della Crusca (1990). Tra i suoi principali temi [...] di dialettologia e filologia veneta, 1977, ecc.) e la toponomastica (Toponomastica italiana, 1990). Notevoli anche i saggi Gli arabismi nelle lingueneolatine con particolare riguardo all'Italia (2 voll., 1972); Studi di etimologia, onomasiologia e ...
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Il nome A. ricorda quello del navigatore fiorentino Amerigo Vespucci, che esplorò le coste dell’A. Meridionale; proposto dal cosmografo M. Waldseemüller, apparve per la prima volta nel 1507 in un opuscolo [...] bene individuata area geografico-culturale, universalmente nota come A. Latina per la presenza pressoché ubiquitaria di lingueneolatine importate e diffuse dalla colonizzazione spagnola e portoghese. In questa sede si tratterà dapprima dei caratteri ...
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sintesi In generale, composizione, integrazione di parti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tutto unitario (in contrapposizione ad analisi).
Chimica
Il complesso di reazioni mediante [...] per mezzo di desinenze, affissi e variazioni tematiche. Il latino, per es., è una lingua sintetica, specialmente rispetto alle lingueneolatine essenzialmente analitiche (cfr. amaverat, contro aveva amato, laudari contro esser lodato, populi contro ...
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Chimica
Si dice di sostanza che non presenta reazione acida o basica; così, per es., è n. un sale che, sciolto in acqua, produce ioni che, essendo acidi e basi di Brönsted debolissimi, non mostrano tendenza [...] germaniche e slave, benché in alcune, come nell’inglese, sia ormai limitato ai pronomi; tra le lingueneolatine ne è restata qualche traccia nella flessione pronominale e, in italiano antico e in romeno, anche nella flessione di pochi sostantivi ...
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Decima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta l’occlusiva velare sorda (il suono proprio di c in casa, fuoco, acuto).
Linguistica
Nell’alfabeto fenicio portava il nome di kap e con la forma
rappresentava [...] e nella scrittura di determinate parole (per es., Karthago = Carthago, e K. abbreviazione di Kalendae = Calendae). Nella scrittura delle lingueneolatine il k fu talvolta sostituito al c, nel Medioevo, per esprimerne il suono velare davanti a e o i ...
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In grammatica, il modo c. del verbo (o c.) indica ciò che si desidera o si può fare se si avverano certe condizioni. Un c. con paradigma proprio si è sviluppato nelle lingueneolatine. Le lingue germaniche [...] hanno un c. perifrastico (ingl. I would say «direi»). In italiano il c. ha due soli tempi, il presente e il passato, e indica che l’azione espressa dal verbo dipende da determinate condizioni («verrei ...
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neolatino
agg. [comp. di neo- e latino]. – Detto delle lingue (chiamate anche romanze) che si sono svolte da un comune fondamentale strato latino, nelle regioni più profondamente latinizzate dell’impero romano (e che sono, da occidente verso...