linguaggio
Domenico Russo
La più potente e duttile delle facoltà umane
Facoltà della mente che permette al genere umano di formare, apprendere, usare e cambiare le diverse lingue del mondo, il linguaggio [...] si raggruppano in pochi, tre o quattro, gruppi più piccoli diversi tra loro (i gruppi più importanti sono quello delle lingueflessive, come il latino; agglutinanti, come il turco; isolanti, come il cinese). La terza: che all’interno di ogni gruppo ...
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Andrea Moro
– Gli sviluppi della linguistica formale e della ricerca in ambito neurobiologico. Bibliografia
Gli sviluppi della linguistica formale e della ricerca in ambito neurobiologico. – Lo scenario contemporaneo degli studi sul l. è caratterizzato da due tendenze spiccate. Da una parte, la maturazione ... ...
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linguaggio in termini generali, sistema di simboli e di codici attraverso il quale gli individui di un gruppo sociale si scambiano informazioni. Nell’ambito dei linguaggi verbali, espressi cioè attraverso particolari successioni di suoni o di segni scritti, appartenenti a un prefissato alfabeto, si ... ...
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Le lingue usate per la comunicazione, e soprattutto per l’insegnamento e per attività tecniche e scientifiche, tra persone di lingua materna diversa. ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della lingua rispetto a ogni altro codice semiologico derivano le ... ...
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Gianfranco Denes
Le società animali richiedono sempre un sistema di comunicazione: nella specie umana tale sistema è costituito principalmente dal linguaggio. Indipendentemente dalle teorie sulla sua natura, vi è comune accordo nel considerare il linguaggio una proprietà specie-specifica. Una caratteristica ... ...
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Linguaggio e realtà
Massimo Dell'Utri
Il ruolo centrale assunto dal linguaggio nell'analisi filosofica del 20° sec. ha posto in primo piano la questione della sua relazione con la realtà: in che modo parole, frasi, discorsi, 'riguardano' oggetti o aspetti del mondo? In quale modo, per es., la parola ... ...
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Salvatore Maria Aglioti
Luigi Pizzamiglio
La neuropsicologia studia la relazione tra fenomenologia e basi nervose delle funzioni cognitive quali il linguaggio, la memoria o la percezione; tra queste il linguaggio è forse la funzione più tipicamente umana. Storicamente, si può datare la nascita di ... ...
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Domenico Parisi
Raffaele Simone
Olga Capirci
Virginia Volterra
In senso generico, linguaggio è un termine che designa qualunque codice destinato a esprimere o comunicare significati. In senso più tecnico, il termine indica la facoltà, fondata biologicamente e tipica di talune specie animali (e in ... ...
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linguàggio [Der. di lingua] [LSF] Il mezzo con cui gli uomini si scambiano reciprocamente informazioni; tale scambio, i cui veicoli (vocaboli) sono simboli di significato noto agli interlocutori, avviene per il tramite di uno o più dei sensi. ◆ [ELT] [INF] Per estensione, il mezzo di dialogo tra persone ... ...
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Raffaele Simone
Preliminari
Quando si studiano i fenomeni del linguaggio, si resta colpiti dal fatto che la riflessione su questo tema, ben lungi dall'essere un'invenzione moderna (come accade invece per diverse altre aree delle scienze dell'uomo e della cognizione, alle quali anche la linguistica ... ...
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(XXI, p. 199)
Antonino Pagliaro
Gli sviluppi degli studî linguistici nell'ultimo decennio, dando sempre maggiore consistenza alla lingua come sistema e struttura, richiedono che il problema del linguaggio si ponga nel rapporto fra lingua e facoltà umana (linguaggio) oltreché in quello fra lingua e ... ...
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Giulio Bertoni
. La linguistica (v.) non si è sottratta, com'è naturale, al destino di tutte le scienze. In questi ultimi decenni alcuni problemi sono tramontati, altri sono sorti all'orizzonte. Si sono rivelati, ad esempio, illusorî gli sforzi fatti per risalire, con la comparazione, alle origini ... ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] merita infine la presunta riarticolazione morfologica delle classi flessive del verbo (➔ flessione), che contrappone per immobile e, nella sua relazione con l’italiano (come con altre lingue) continua a mutare forma, negli ambiti e negli usi in cui ...
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(o neerlandese) Lingua sovraregionale, denominata ufficialmente Algemeen Beschaafd Nederlands («nederlandese colto comune») o, in forma abbreviata, ABN. È lingua ufficiale dei Paesi Bassi (in n. Nederland), [...] designano i dialetti parlati in Olanda e nelle Fiandre.
Nella storia della lingua si distinguono tre fasi: l’oudnederlands (n. antico, dall’8° seguito si è avuta la graduale scomparsa di molte forme flessive e sillabe atone. Il n. medio è un insieme ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
radice
s. f. [lat. radix -īcis]. – 1. a. In botanica, uno dei tre organi caratteristici delle cormofite, che manca in generale di clorofilla e, a differenza del fusto, non porta le foglie: si forma nell’embrione dove prende il nome di radichetta,...