flessiva, lìngua Secondo una classificazione morfologica, la lingua in cui derivazione e flessione avvengono per mutamento di tema o di radice, o per addizione e fusione al tema di suffissi, che di solito [...] danno più indicazioni (per es., negli aggettivi it., numero e genere). Le l.f. (per es. quelle indoeuropee e semitiche) si differenziano così dalle lingue isolanti e da quelle agglutinanti. ...
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Anatomia e medicina
La porzione d’impianto di un organo in accrescimento (r. del pelo, r. dell’unghia), oppure l’elemento morfologico che dà fissità a un organo (r. del dente, della lingua) o che ne costituisce [...] , cfr. sanscr. àsmi, lat. esse). Le r. sono individuabili in tutte le lingueflessive e anche in quelle agglutinanti, sebbene meno propriamente, ma non nelle lingue monosillabiche, in cui ogni parola è isolata e autonoma dalle altre.
Matematica
R. n ...
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Anatomia
Movimento di un’articolazione per il quale l’estremità distale di un segmento corporeo si avvicina a quella prossimale del segmento corporeo contiguo. Muscolo flessore è il muscolo che ha per [...] ), o la destinazione a uno o più organi (comune delle dita; proprio del pollice).
Linguistica
Processo per cui, nelle lingueflessive, come le indoeuropee e le semitiche, una parola, per mutamento del tema e della radice (➔ apofonia) ovvero per ...
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Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] a livello delle particelle subatomiche.
Linguistica
Il termine c. indica la forma particolare che il nome assume, in lingueflessive o agglutinanti, per esprimere un determinato rapporto sintattico: per es., in latino il c. genitivo esprime, di ...
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inclusività Termine con cui si designano in senso generale orientamenti e strategie finalizzati a promuovere la coesistenza e la valorizzazione delle differenze attraverso una revisione critica delle categorie [...] la comprensione delle differenze, come nel caso della sovraestensione a gruppi misti dell’uso del maschile plurale nelle lingueflessive, di cui è stata proposta la sostituzione – sebbene ostacolata dall’assenza di corrispondenza fonica – con simboli ...
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scevà Nella terminologia della scuola masoretica di Tiberiade, nome (dall’ebraico shĕwā, der. di shaw «niente») di un simbolo grafico ebraico che viene sottoscritto a un grafema consonantico e ha diverse [...] riduzione di dittonghi (eǝ1, eǝ2, eǝ3), i cui secondi elementi avrebbero colorato di sé il primo.
In anni recenti, il simbolo grafico viene talora impiegato nelle lingueflessive come suffisso neutro in sostituzione del maschile plurale sovraesteso. ...
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In grammatica e in linguistica, caso della declinazione latina e greca, e anche di altre lingueflessive, antiche e moderne, che esprime il chiamare, il richiamare o l’invocare, persone, divinità e altri [...] esseri animati, o anche cose (manca generalmente di un morfema specifico e la sua funzione è spesso esplicata, specie nel plurale, dal nominativo); o vocativo è la particella che, in italiano e in altre lingue, esprime la funzione vocativa. ...
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segnacaso Elemento grammaticale (in genere una preposizione) che, premesso ai nomi e ai pronomi, ne specifica la funzione logico-sintattica, assolvendo quel compito che nelle lingue classiche e nelle altre [...] lingueflessive è svolto dalle desinenze dei casi. ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] essere specifiche della modalità visivo-gestuale o acustico-vocale. Anche nelle lingue vocali avviene qualcosa di simile, ma nella dimensione fonico-acustica: le lingueflessive come il latino presentano ordini sintattici più liberi di quelle come l ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] *Luisa inizierà la lezione Øsoggetto trattando Øoggetto
Il soggetto può essere marcato morfologicamente: dal caso nominativo nelle lingueflessive (per es., lat. Petrus Iuliam exspectat / Iulia Petrum exspectat) o da particelle contigue al ➔ sintagma ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
radice
s. f. [lat. radix -īcis]. – 1. a. In botanica, uno dei tre organi caratteristici delle cormofite, che manca in generale di clorofilla e, a differenza del fusto, non porta le foglie: si forma nell’embrione dove prende il nome di radichetta,...