Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] genitivo esprime, di solito, il rapporto di specificazione rispetto ad altro nome. Il numero dei c. varia da lingua a lingua. Le linguecaucasiche e ugrofinniche ne contano più di quelle indoeuropee: otto i c. che attribuiamo all’indoeuropeo e che ha ...
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Linguistica
Leonardo Savoia
Alberto Mancini
M. Rita Manzini
(XXI, p. 207; App. II, ii, p. 210; IV, ii, p. 344; V, iii, p. 229)
I temi legati all'evoluzione della l. e delle discipline a essa collegate [...] rari casi riscontrati in indoeuropeo) e altaiche, che denotano una situazione analoga, al contrario delle lingue cartveliche e semitiche e nord-caucasiche (Comrie 1993, 1997³) che attestano invece un ampio uso della prefissazione.
Per l'area celtica ...
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Nella vecchia nomenclatura delle parti della linguistica, ramo della scienza linguistica che studia i suoni, o fonemi, articolati dall’apparato di fonazione umano allo scopo di significare.
La f. si distingue [...] da ricordare che conseguenza dell’allargamento dell’interesse degli studiosi ad aree prima poco conosciute (lingue africane, caucasiche, americane, sinotibetane ecc.), le trattazioni fonetiche correnti hanno guadagnato in flessibilità e ampiezza e la ...
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caucasico
caucàṡico agg. e s. m. (f. -a; pl. m. -ci). – Del Caucaso, sistema montuoso dell’Eurasia che si eleva fra il Mar Nero e il Mar Caspio; della Caucasia, regione che si estende tra il Mar Nero e il Mar Caspio: rilievi c.; popoli c.,...
cartvelico
cartvèlico agg. (pl. m. -ci). – Appartenente alla popolazione dei Cartveli, costituente il gruppo merid. (georgiano) dei popoli del Caucaso; lingue c., il complesso delle lingue caucasiche meridionali, caratterizzate da una maggiore...