Per politica linguistica si intende ogni iniziativa o insieme di misure attraverso cui le istituzioni esercitano un influsso sugli equilibri linguistici esistenti in un Paese; tale etichetta ricopre in [...] di credibilità presso un ampio pubblico (Alfieri 2006: 171-172).
Il linguaggio delle istituzioni e della pubblica amministrazione (➔ giuridico-amministrativo, linguaggio; ➔ burocratese) è sempre stato caratterizzato in Italia da oscurità e riluttanza ...
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Le frasi oggettive (dette anche semplicemente oggettive) sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ sintassi, ➔ subordinate, frasi) corrispondenti al complemento oggetto (1) del verbo della frase reggente [...] che è successo.
Più in generale la lingua letteraria e formale (per es., il linguaggio giuridico e amministrativo; ➔ giuridico-amministrativo, linguaggio) ammette l’espressione del soggetto nell’infinitiva oggettiva (54), che è comunque sentita come ...
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BATTISTI, Carlo
Giovanni Battista Pellegrini
Nacque a Trento il Io ott. 1882 in una famiglia originaria della Vai di Non, da Giuseppe, preside di scuola media, e da Teresa Bentivoglio, insegnante elementare. [...] lodata dalla critica. Il B. trasse da questa esperienza l'interesse per studiare negli anni seguenti alcuni aspetti del linguaggio cinematografico (La lingua e il cinema: impressioni, in Lingua nostra, XIII [1952], pp. 29-34, e Come divenni Umberto ...
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In linguistica, il termine collocazione indica la combinazione (tecnicamente co-occorrenza) di due o più parole, che tendono a presentarsi insieme (contigue o a distanza) più spesso di quanto si potrebbe [...] che determinate collocazioni si trovano in particolare in alcune varietà e registri della lingua, ad es., nei ➔ linguaggi settoriali.
È il caso dei cosiddetti tecnicismi collaterali (o pseudotecnicismi; Serianni 1989: 103), che si presentano come ...
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Il bisticcio è la figura formata dall’accostamento (immediato o a breve distanza, nello stesso verso o nello stesso periodo) di due o più parole fortemente rassomiglianti dal punto di vista fonico.
Bisticcio [...] Ecco l’unico esercito di cui abbiamo bisogno, «La Repubblica», edizione di Napoli, 2 novembre 2006)
Quando è usata nel linguaggio comune, l’etichetta di bisticcio è meno circostanziata e più generica; si usa quasi soltanto per scusarsi di un incontro ...
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Lionardo Salviati (1539-1589) fu uno dei protagonisti della ➔ questione della lingua del Cinquecento. Appartenente a un’illustre famiglia fiorentina le cui vicende si intrecciano con quelle dei Medici [...] e pratica: considerazioni su Leonardo Salviati e la sua polemica tassesca, in Prospettive di storia della linguistica. Lingua linguaggio comunicazione sociale, a cura di L. Formigari & F. Lo Piparo, Roma, Editori Riuniti, pp. 97-112.
Gargiulo ...
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I verbi riflessivi sono verbi pronominali (➔ pronominali, verbi) a cui è saldato un pronome riflessivo enclitico (➔ riflessivi, pronomi), il quale ha molteplici funzioni: da quella riflessiva in senso [...] del verbo ma segnala il coinvolgimento del soggetto nell’azione (questa struttura, denominata anche ➔ dativo etico, è frequente nel linguaggio informale: Salvi 1988: 64-65; Serianni 1989: VII, 40; XI, 21-22; Jezek 2003: 132-133):
(5) mi sono ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] l’effetto spiacevole di quel concetto si riduca: amplesso, coito, pederasta. Stesso risultato si ottiene col ricorso al linguaggio infantile in luogo dei termini ritenuti troppo audaci in certi contesti: parlando a tavola, o anche nella lingua della ...
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(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] Ṣ. ‛Abd al-Ṣabūr, che confessa la propria vulnerabilità e quella del mondo intorno a lui, utilizzando un linguaggio scarno, prossimo all’arabo della prosa, e lontano da qualsiasi classicismo.
Filosofia
Si suole denominare filosofia araba quella che ...
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Il complesso dei vocaboli e delle locuzioni che costituiscono una lingua, o una parte di essa, o la lingua di uno scrittore, di una scuola, o di un qualsiasi parlante. Anche, l’insieme dei vocaboli comuni [...] i participi divenuti aggettivi o sostantivi, come dilettante, tangente, stretto, dipinto ecc.; i gerundi sostantivati del linguaggio musicale, crescendo, diminuendo ecc.; le forme verbali sostantivate, il credo, un pagherò (vaglia cambiario) e altre ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...