Silverio Novelli
Neologismi arte, lingua e letteratura
abbandonologo
s. m. Chi perlustra il territorio alla ricerca di borghi abbandonati, edifici pubblici e privati in rovina, strutture e attività dismesse [...] -ista. Già attestato nella repubblica.it del 15 luglio 2013, ‘Palermo’ (cit. Raoul Russo).
renzese
s. m. (iron.) Il linguaggio tipico dell’uomo politico Matteo Renzi.
• Innanzitutto l’inglese, o quello che a spizzichi e bocconi assomiglia all’inglese ...
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Antonomasia (dal gr. antí «al posto di» e ónoma «nome») è un termine tecnico della retorica, che indica sia una figura discorsiva sia un insieme di tropi, attraverso cui un nome proprio o un nome comune [...] e per terra batti l’ali,
e per lo ’nferno tuo nome si spande!
(Inf. XXVI, 1-3)
Saldamente penetrata nel nostro linguaggio poetico sin da Petrarca (celebre la sua definizione del sonetto 114 «il bel Paese che Appennin parte, il mar circonda e l’Alpe ...
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Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Le parole dell’anno
Parole ed espressioni hanno la capacità di fotografare la vita sociale di coloro che parlano la stessa lingua, evocando vicende e stili di vita [...] Corriere.it, 11 febbraio 2011).
Dall’espressione (stare con la) schiena dritta con l’aggiunta del suffisso -ismo.
Linguaggio e politica
Sul finire del 2010 sono stati pubblicati due testi significativi sullo stato della lingua italiana, vista quale ...
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CH O K?
La lettera k è estranea all’alfabeto italiano, ma ormai presente in un certo numero di ➔prestiti da diverse lingue (nel Grande Dizionario della Lingua italiana dell’uso diretto da Tullio De Mauro [...] negli scritti di propaganda, nei volantini e nelle scritte sui muri (il cosiddetto kappa politico)
Fascio, okkio al kranio
Poi, passando attraverso il linguaggio pubblicitario, è giunto fino al linguaggio giovanile degli anni Ottanta e Novanta. ...
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La lingua italiana dei segni (o lingua dei segni italiana), spesso chiamata con la sigla LIS, è la lingua adottata nella comunicazione dalle persone italiane sorde che si riconoscono membri di una comunità [...] in base al luogo d’uso, proprio perché nessuna di esse è veramente rappresentativa (cfr. Dizionario regionale del linguaggio mimico gestuale marchigiano 1996).
Una città nota per la presenza di una varietà strutturalmente diversa da tutte le altre ...
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L’espressione discorso riportato viene usata per indicare il procedimento di riproduzione o rappresentazione di un discorso pronunciato in una situazione comunicativa diversa da quella in atto, ma anche [...] almeno abbozzata nello spirito la nozione di ogni scienza, spiega, ci mancherebbe la motivazione ad apprenderla (Lia Formigari, Il linguaggio. Storia delle teorie, Roma - Bari, Laterza, 2001, p. 67)
(12) Vedere la mia infanzia? Più di dieci lustri me ...
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I fenomeni paralinguistici sono tratti concomitanti o simultanei (da qui il suffisso para- «accanto») alla comunicazione verbale, che veicolano informazioni aggiuntive sostenendo, rafforzando o anche contraddicendo [...] in Italia, in La cultura italiana, diretta da L.L. Cavalli Sforza, Torino, UTET, 12 voll., vol. 2º (Lingue e linguaggi, a cura di G.L. Beccaria), pp. 589-648.
Vineis, Edoardo (1995), Paralinguistica, in Dizionario di linguistica e di filologia ...
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Attributo di disciplina che utilizza nell’indagine teorica l’elaboratore elettronico come sistematico strumento di lavoro, per es. la meccanica c., la linguistica c.; si dice c. anche il procedimento che [...]
La linguistica c. è un settore di recente sviluppo, che ha come oggetto di studio gli aspetti quantificabili del linguaggio e delle lingue: frequenza e quantità di informazione di ciascun elemento, restrizioni e regole di tipo morfologico e ...
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Linguistica
A. vocalica Fenomeno di alcune lingue, come le ugro-finniche e le turche, per cui il vocalismo suffissale (o postonico) ha un timbro simile a quello della radice (o della sillaba accentata) [...] del Novecento le teorie armoniche si preoccupano, da un parte, di cercare un fondamento razionale all’ampliamento del linguaggio musicale, dall’altra, di mettere in evidenza il divario tra la teoria armonica tradizionale e la prassi dei compositori ...
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(v. ebrei: Lingua, XIII, p. 356)
L'ebraico non è mai stato una lingua totalmente morta. Dopo la catastrofe degli anni 132-34 d. C. restò come lingua della teologia e della cultura in generale, raramente [...] l'ebraico finì per imporsi, anche perché era l'unica opzione disponibile.
Nacque così una lingua basata essenzialmente sul linguaggio della mišnāh, integrata da un lato da quella biblica, dall'altro da quella dei filosofi e dei grammatici medievali ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...