SUPER-
È un ➔prefisso derivato dal latino super e indica una condizione di superiorità, eccezionalità, eccesso. Si trova in parole composte derivate dal latino (superficie, superfluo) o formate modernamente [...] separata
Un super ricchissimo spettacolo (www.piroweb.it)
L’uso è oscillante, soprattutto nel linguaggio giornalistico e parlato.
Inoltre, nel linguaggio giornalistico e parlato si può usare anche autonomamente come aggettivo
Mazzarri: Il City è ...
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NOMINALIZZAZIONE
La nominalizzazione è la trasformazione in ➔nome di un ➔predicato verbale o di un ➔aggettivo. Si tratta di un caso particolare di derivazione (➔derivate, parole).
Per quanto riguarda [...] -ismo o -ista
bipolare ▶ bipolarismo
reale ▶ realista.
Usi
La nominalizzazione è molto frequente nel linguaggio burocratico, scientifico e in generale nei linguaggi tecnici e settoriali per il carattere impersonale e astratto che l’uso del nome ...
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Tesi secondo cui il tutto è più della somma delle parti di cui è composto. Questo principio generale è stato variamente articolato in diverse discipline. Nel campo delle scienze umane si parla di o. a [...] le basi del neopositivismo e dare nuovo impulso, entro la filosofia analitica, al dibattito sul significato: in filosofia del linguaggio si parla infatti di o. a proposito di quelle teorie secondo le quali non è possibile determinare il significato ...
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Linguista italiano (n. Cuneo 1972). Conseguito un dottorato di ricerca a Royal Holloway, università di Londra, ha insegnato nelle università di Birmingham, Granada, Londra e Torino, è professore di Storia [...] del diverso nella lingua italiana e nei dialetti (2004), Razzisti a parole (per tacer dei fatti) (2011), Brevi lezioni sul linguaggio (2019), #Odio. Manuale di resistenza alla violenza delle parole (2020) e Sbiancare un etiope. La costruzione di un ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] . 3).
La Lingua dei segni italiana (LIS)
In Italia, come negli altri Paesi, le persone sorde, anche se educate al linguaggio parlato, hanno in molti casi utilizzato i segni per dialogare tra loro. Questa forma di comunicazione è stata spesso ignorata ...
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I latinismi sono elementi linguistici attinti dal latino (parole e significati di parole, elementi grafici o fonetici, costrutti sintattici) e giunti in italiano in momenti diversi della sua storia. Occorre [...] per questo che il recupero costante di latinismi sia un fatto endemico nell’italiano letterario tradizionale (per il linguaggio poetico, una panoramica in Serianni 2009). Si pensi, in sintesi, alla presenza del modello linguistico del latino classico ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] ne affiancò un’altra in cui l’area geografica dalla quale venivano tratte le diverse varietà era più ristretta e il linguaggio tendeva a identificarsi con le varianti del dialetto di quell’area. Era la linea che faceva capo all’astigiano Gian Giorgio ...
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LINGUISTICA
Elemento, di derivazione o determinazione morfologica, costituito da uno o più fonemi o sillabe, che è inserito nell’interno di una parola, per lo più nell’interno della radice stessa: per [...] opere di finitura che risultino stabilmente collegate alle murature degli edifici, come ringhiere, inferriate ecc.; ma nel linguaggio corrente entrambi i termini di i. e serramento sono impiegati indifferentemente per indicare le opere suddette nel ...
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PROSSEMICA
Amedeo De Dominicis
Il termine ''prossemica'' (dall'ingl. proxemics, neol. da prox- del lat. proximus, ed −emics come in phonemics), coniato da E. T. Hall (1963), designa una branca della [...] Handbook for proxemic research, Washington 1974; M. Argyle, Bodily communication, Londra 1975 (trad. it., Il corpo e il suo linguaggio, Bologna 1978); E. T. Hall, Beyond culture, New York 1976; P. E. Ricci Bitti, S. Cortesi, Comportamento non verbale ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] di ➔ Niccolò Tommaseo (1861-1879), dove neologia è «abito e modo dell’usar nuove voci non usitate nel comune linguaggio. Così distinguerebbesi la Neologia dal Neologismo, la voce stessa o il modo nuovo, considerato da sé ne’ singoli casi».
Se ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...