SEMI-
È un ➔prefissoide derivato dal latino semi-, che significa ‘a metà, parzialmente’ o ‘quasi’.
Si trova in parole composte derivate direttamente dal latino (semiacerbo, semicircolo) o formate modernamente [...] ▶ semiserio
freddo ▶ semifreddo
Lo stesso valore ha anche il prefissoide emi-, dal greco hèmi-, usato soprattutto nel linguaggio tecnico e scientifico
emiciclo (‘spazio semicircolare’), emiembrione (‘embrione parziale’), emisfero (‘mezza sfera’). ...
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Comunicazione
Raffaele Simone e Lucio D'Amelia
Derivato dal latino communis, "comune a molti o a tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del comunicare: esso si applica a ogni [...] es., i mimi e i clown), a quelli propri di alcune categorie di portatori di handicap (per es., il linguaggio dei segni dei sordomuti). Scendendo, poi, nella scala della codificazione formale verso modalità più libere e spontanee di espressione non ...
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Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] di vita comuni.
Beccaria (1973) e Berruto (1987: 154-168) hanno messo in luce le differenze tra gergo e ➔ linguaggi settoriali: questi ultimi sono dotati di un lessico tecnico, gergale in senso lato soltanto perché non comprensibile ai non addetti ai ...
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Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896 da famiglia borghese e trascorse l’infanzia e l’adolescenza tra la città natale e Monterosso (nelle Cinque Terre). Non fece studi classici a scuola, ma fu sostanzialmente [...] alle Occasioni: compaiono molti più luoghi, anche esotici, le figure femminili si atteggiano per opposizione l’una all’altra, il linguaggio prende man mano movenze più aggressive e più vicine al parlato, anche in rapporto ai temi che nei testi ultimi ...
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CANE / CAGNA
La femmina del cane è la cagna, parola che rappresenta l’evoluzione regolare di una base latina *caniam, probabilmente usata nel latino parlato come femminile di canis ‘cane’.
È da questa [...] forma femminile che provengono molti ➔derivati di cane, come cagnaccio, cagnetto, cagnone, cagnesco.
Usi
Il femminile cana è usato solo nel linguaggio infantile, o con intento scherzoso
Io, lui e la cana femmina (C. Baglioni). ...
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Il termine allotropi indica due o più parole che, pur essendo diverse sul piano formale e semantico, hanno il medesimo etimo, come per es. vizio e vezzo, riconducibili entrambe al lat. vĭtium.
Il termine, [...] gioco / giuoco, maraviglia / meraviglia, sacrificio / sagrifizio, ecc.), si parla piuttosto di polimorfia o polimorfismo (altro termine del linguaggio scientifico, citato dallo stesso Canello). Va precisato però, da un lato, che c’è chi ricorre anche ...
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Gioco di parole è un’espressione comune di significato non univoco che viene impiegata anche in contesti tecnici.
In senso generico, per gioco di parole si intende l’attività verbale (e il suo risultato) [...] ), ma si fonda sulla consonanza moderata cielo / culo e certamente sullo scarto di registro tra un termine tipico del linguaggio poetico midcult e uno dei termini di turpiloquio più frequenti nella lingua e nel gergo italiani.
La sostituzione in ...
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Orientalista e glottologo italiano (Mistretta 1898 - ivi 1973). L'attività di P. si è spiegata nell'interpretazione storica di fatti linguistici nel campo indoeuropeo e nel romanzo (il digamma in Omero, [...] con Chr. Bartolomae. Prof. univ. dal 1927, ha insegnato glottologia, iranistica e, dal 1956 al 1961, filosofia del linguaggio a Roma; primo redattore-capo dell'Enciclopedia Italiana (1925-29), fu poi direttore del Dizionario di politica (pubblicato ...
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Filologo (Locarno 1923 - Lugano 2002), minore cappuccino; allievo di G. Billanovich e G. Contini all'univ. di Friburgo, dove insegnò letteratura italiana dal 1960 al 1988. Oltre a saggi di storiografia [...] sacra nel Seicento, 1954; La rosa in mano al professore, 1974) e a studî su aspetti poco esplorati del linguaggio poetico (La parola dipinta, 1981; Poesia per gioco: prontuario di figure artificiose, 1984), si devono al suo magistero filologico ...
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formatività In linguistica, la capacità del segno di riferirsi a qualcosa di materiale e di formarlo, sul piano dell’espressione e su quello del contenuto; si può così parlare sia di una ‘forma dell’espressione’ [...] ’, cioè del significato come condizione della significazione.
Un’altra accezione del termine f. si ha nella teoria della cosiddetta onniformatività del linguaggio verbale, secondo cui le lingue possono esprimere qualsiasi esperienza conoscitiva. ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...