Modo di parlare burlesco consistente nella sostituzione d’una parola con altra che inizi con le stesse lettere (per es., fagiani per «fagioli», arciconigli per «arciconsoli»). La tendenza a questi bizzarri [...] travestimenti è frequente nella lingua popolare di vari paesi. Come linguaggio artificiale fu inventato a Firenze sulla fine del 16° sec. (quando vennero in uso la lingua fidenziana e la maccheronica), divenendo poi quasi un gergo, passatempo di ...
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-PATIA
-patìa è un ➔suffissoide (derivato dal tema pat- del verbo greco pàtein ‘soffrire’) usato in molte parole composte derivate soprattutto dal greco.
A seconda dei casi, può assumere diversi significati:
– [...] comunemente indica sentimenti e passioni
simpatia
antipatia
apatia
– nel linguaggio medico indica affezioni diverse che fanno riferimento a un organo o a un apparato
angiopatia (‘malattia del sistema vascolare’)
cardiopatia (‘malattia del cuore’)
...
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Filologo e teorico della letteratura russo (Gavrilovka, Romny, 1835 - Char´kov 1891); prof. di letteratura russa all'univ. di Char´kov (dal 1875). Autore dapprima di studî linguistici (semantici, etimologici [...] e fonetici), si dedicò in un secondo tempo allo studio del linguaggio poetico e del folclore, gettando le prime basi di quella "poetica" che sfocerà nel formalismo russo. Tra le sue opere: Mysl´ i jazyk ("Pensiero e lingua", 1862); Iz zapisok po ...
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Espressione sovrabbondante, che consiste in una o più parole grammaticalmente o concettualmente non necessarie: come in a me mi piace, dove a me e mi indicano lo stesso rapporto. Il p., che non implica [...] una violazione di regole grammaticali, è frequente nel linguaggio familiare e non è raro nella lingua letteraria. ...
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Linguista, glottologo, filosofo e psicologo (Gröbzig, Anhalt, 1823 - Berlino 1899). Studiò linguistica a Berlino, dove ebbe maestri, tra gli altri, F. Bopp e W. Grimm. Dal 1862 insegnò linguistica a Berlino. [...] S'interessò in modo particolare degli aspetti psicologico-filosofici del linguaggio, rifacendosi da un lato all'impostazione di W. von Humboldt, dall'altro alla psicologia di Herbart. Fondò con M. Lazarus (1860) la Zeitschrift für Völkerpsychologie ...
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Strutturalismo
GGiulio C. Lepschy
di Giulio C. Lepschy
Strutturalismo
SOMMARIO:
1. Introduzione. 2. Saussure: a) sincronia e diacronia; b) lingua e parole; c) sintagmatica e paradigmatica; d) significante [...] e Roman Jakobson. Se non mancarono gli sviluppi di grande interesse anche sul piano delle ricerche grammaticali, della filosofia del linguaggio, e della metodologia critica, il campo nel quale il Circolo di Praga lasciò la sua impronta più notevole è ...
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Per lingua inventata si intende una lingua artificiale, provvista di proprie regole sintattiche (descritte o meno) e proprio lessico (inventariato o meno). Sono state inventate lingue artificiali per motivi [...] (per es., in rapporto al mito di Babele), ma il primo pensatore a porsi l’obiettivo di elaborare effettivamente un linguaggio capace di un rapporto diretto con i concetti, e comprensibile anche al di là delle differenze linguistiche fra gli uomini ...
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La definizione di lingua pedantesca si basa sul fatto che proprio la lingua presiede alla costituzione della figura del Pedante in diverse commedie (e di differente area regionale) del Cinquecento (➔ Umanesimo [...] quasi dei ‘protopedanti’ – hanno sì la sentenziosità e i vizi che avrebbero poi connotato il personaggio ma non ancora il linguaggio ibrido di latino e volgare (Stäuble 1991: 9). Già in quella che è probabilmente la prima macaronea (databile al 1484 ...
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Filologo, linguista e critico letterario russo (Mosca 1896 - Boston 1982). Iniziatore del metodo formalista in critica letteraria, è da considerarsi anche fra i fondatori, con N. Trubeckoj, nel Circolo [...] , ha aperto numerose direzioni di ricerca, talora genialmente, come negli studî sul linguaggio infantile e sui disturbi afasici, sulla semiologia, il linguaggio poetico, la slavistica. Tra le sue pubblicazioni più importanti apparse in lingua ...
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Il plurale maiestatis (espressione lat.: «plurale di maestà») indica l’uso della prima persona del plurale (anziché del singolare) del verbo e dei corrispondenti aggettivi e pronomi personali e possessivi, [...] , edited by T.A. Sebeok, Cambridge (Mass.), The MIT Press, pp. 253-276 (trad. it. Pronomi del potere e della solidarietà, in Linguaggio e contesto sociale, a cura di P.P. Giglioli & G. Fele, Bologna, il Mulino, 2000, pp. 255-284).
Serianni, Luca ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...