PORTA, Antonio (pseud. di Paolazzi, Leo)
Alessandra Briganti
Poeta e narratore, nato a Milano il 9 novembre 1935, morto a Roma il 12 aprile 1989. Laureatosi con una tesi sui rapporti tra D'Annunzio e [...] , in Il morbo di Basedow, ivi 1975; W. Siti, in Il realismo dell'avanguardia, Torino 1975; E. Sanguineti, in Ideologia e linguaggio, Milano 1975; A. Giuliani, in Le droghe di Marsiglia, ivi 1977; M. Corti, in Il viaggio testuale, Torino 1978; G ...
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GARCIA LORCA, Federico
Ettore De Zuani
Poeta spagnolo, nato a puentevaqueros (Granata) il 5 giugno 1899, fucilato a Granata dai soldati di Franco, probabilmente per un tragico errore, nei primi tempi [...] e orgiastico, fastoso e funereo di gitani, toreri e cantastorie di cui egli conobbe e interpretò, con acceso e ispirato linguaggio, le passioni violente e istintive e il senso misterioso del dolore. G. L. diede una nuova espressione lirico-musicale ...
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Scrittore cubano, nato a Gibara il 22 aprile 1929. All'inizio alterna l'attività di scrittore con quella di giornalista, in particolare di critico cinematografico (raccoglierà più tardi i saggi più notevoli [...] Bustrófedon si orchestra una vera rivoluzione, sia per quanto attiene alle tecniche narrative sia per quanto si riferisce al linguaggio, generando una suggestiva polifonia attinta alla realtà viva dell'Avana che si crea e si disfa in continuazione ...
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Poeta austriaco, nato a Cernăuţ (Bucovina) il 23 novembre 1920. Compiuti gli studî liceali si recò a Parigi, seguendovi per qualche tempo corsi di medicina; sorpreso dallo scoppio della guerra in Bucovina, [...] ) a quelli di Von Schwelle zu Schwelle (ivi 1955) fino al recentissimo Sprachgitter (Francoforte sul Meno 1959) il suo linguaggio si è andato sempre più volgendo a un audace sperimentalismo di marca surrealista, a una strumentazione ogni volta più ...
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VENIER, Maffeo
Manlio Torquato Dazzi
Letterato, nato a Venezia il 6 giugno 1550, nominato, ancor giovane, arcivescovo di Corfù; morto a 36 anni. Egli passa dalla grazia e delicatezza del sonetto Per [...] argomento e a parodia insieme di modi così solenni, che egli mescola spregiudicatamente al più vivo e schietto realismo di linguaggio o di rappresentazione; e ne esce calda e cantante di voluttà La strazzosa, la più bella canzone del '500 veneziano ...
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KEYES, Sidney
Salvatore Rosati
Poeta inglese, nato a Dartford (Kent) il 27 maggio 1922; caduto in Tunisia durante la seconda Guerra mondiale il 29 aprile 1943.
La sua opera, raccolta in due volumi postumi, [...] umana individuale, come un problema d'intelletto e di coscienza che spontaneamente trova la sua espressione in forme e in linguaggio di piena modernità.
Bibl.: M. Meyer, introduzione al cit. vol. di Collected Poems; D. Stanford, The freedom of Poetry ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] invisibile e effabile l’ineffabile. Così, daccapo nel quadro di una concezione analogica, la metafora adombra la trasformazione del linguaggio in immagine mentale e ha un fondamento iconico, in forza del quale il risultato è una sorta di ‘sesto senso ...
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Astruc, Alexandre
Giorgio De Vincenti
Regista, romanziere, critico cinematografico e letterario francese, nato a Parigi il 13 luglio 1923. Raffinato autore di film spesso di ispirazione letteraria, [...] Bresson, L'espoir ‒ Sierra de Teruel (1945) di André Malraux, i film di Orson Welles. La duttilità di questo linguaggio, ormai interamente padrone di sé stesso, e la sua accessibilità, grazie al 16 mm e alla televisione, permettono di abbandonare un ...
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Aristofane
Massimo Di Marco
L'arte della comicità
Denunciare ogni genere di male di Atene divertendo: è ciò che Aristofane, nello scorcio fra 5° e 4° secolo a.C., persegue e attua con arte impareggiabile [...] che per risolvere i loro problemi elaborano un piano fantastico, dagli effetti esilaranti e quasi sempre paradossali. Il linguaggio è scintillante e ricco di immagini, l'inventiva è straordinaria.
Sotto forma di situazioni comiche, Aristofane porta ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] sec., si compie nel 13° sec.: la grammatica è via via assorbita dalla logica in vista di una filosofia del linguaggio che abbandona completamente lo studio dell’ornatus, come testimoniano i numerosi trattati De modis significandi scritti nel 13° e 14 ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...