Uno dei maggiori rappresentanti dell'Illuminismo francese (Langres 1713 - Parigi 1784). Figlio di un artigiano, fece i primi studî in un collegio gesuitico e fu per breve tempo avviato allo stato ecclesiastico; [...] les sourds et muets D. affronta invece il problema del rapporto pensiero-linguaggi, proponendo un'originale teoria della formatività del linguaggio gestuale e dei linguaggi artistici fino ad anticipare, con la sua analisi della questione dell'unità ...
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Filosofo (Parigi 1859 - ivi 1941). Fu prof. di filosofia al Collège de France dal 1910 al 1924. Nel 1927 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura. Fu membro dell'Academie française e rappresentante [...] "durata". L'atto libero si può cogliere solo nel tempo che scorre: ogni definizione utilizzando le metafore spaziali del linguaggio comune giustificherà il determinismo. In Matière et mémoire (1896), intesa a chiarire il rapporto del corpo e dello ...
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I rappresentanti del movimento filosofico iniziato nell’età di Socrate da Antistene e perpetuatosi in tutto lo sviluppo della cultura antica. Il nome deriva dal ginnasio di Cinosarge, il luogo di riunione [...] cinica; ma è anche la prima energica esperienza del valore della libertà individuale; così anche la παρρησία, la libertà di linguaggio e di giudizio, è scuola di dura sincerità morale.
La scuola cinica ebbe una vita lunga, mantenendo una sua propria ...
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Matematico e filosofo polacco (Wolsztyn, Poznań, 1778 - Neuilly 1853). Autore di importanti studi sulle funzioni, giunse alla soluzione dei sistemi di equazioni differenziali lineari. Dette vita al movimento [...] , ma P. Ruffini dimostrò (1820) l'erroneità del metodo. Alla diffusione del pensiero di W.-H. si opposero un linguaggio oscuro, una notazione insolita, un frequente ricorso a considerazioni metafisiche. La tendenza di W.-H. a sviluppare solo il fatto ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. Scienza e cristianesimo: l'uomo e il Cosmo
Giulio Lucchetta
Scienza e cristianesimo: l'uomo e il Cosmo
Nell'affrontare i rapporti [...] pratica della dissezione.
In quest'opera l'aspetto indagativo della scienza non si limita più al Libro, che con il linguaggio scritto uniforma tutto alla salvezza; piuttosto, è la Natura che si pone quale opera divina, pronta semmai a smentire chi ...
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GRASSI, Ernesto
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Milano il 2 maggio 1902 da Giovanni Battista e da Caterina Luce. Compì gli studi nella città natale, dove fu allievo di P. Martinetti ed entrò in contatto [...] esigenze e necessità naturali che si impongono e che trovano espressione diretta nelle forme linguistiche. In quella fase il linguaggio costituisce un tutt'uno con la realtà: non ne fa un oggetto di rappresentazione distaccata, come suggerisce l ...
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TOULMIN, Stephen Edelston
Antonio Rainone
Filosofo inglese, nato a Londra il 25 marzo 1922. Laureatosi in matematica e fisica a Cambridge nel 1942, conseguì il Ph.D., sempre a Cambridge, nel 1948. Lecturer [...] utilitarismo, di minimizzare le loro sofferenze. L'interesse per le varie forme di ragionamento (etico, scientifico, del linguaggio comune) ha successivamente impegnato T. in una polemica nei confronti dei tentativi di ricondurle ai modelli deduttivi ...
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Bruno, Giordano
Anna Lisa Schino
Il frate domenicano finito sul rogo per le sue idee
Spirito ribelle e grande filosofo, Bruno fu condannato dalla Chiesa per le sue idee anticonformiste su Dio e sul [...] de la bestia trionfante nel 1584 e De gli eroici furori nel 1585). In queste opere utilizzò uno stile e un linguaggio assai particolare, a volte rozzo e dialettale, a volte complicato, ma sempre capace di esprimere con grande potenza la sua ansia ...
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Antropomorfismo
Sante Di Giorgi
Marco Aime
Marco Bussagli
Il termine antropomorfismo (dal greco ἄνθρωπος, "uomo" e μορϕή, "forma") designa, in senso lato, la tendenza a conferire aspetto umano alla [...] con il mondo quelle proprietà con le quali pensa gli oggetti di esperienza; questo antropomorfismo di fatto riguarda solo il linguaggio e non l'oggetto stesso. Ma è soprattutto L.A. Feuerbach a insistere sul tema dell'antropomorfismo, che proverebbe ...
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Complesso dei miti di un popolo, cioè delle narrazioni fantastiche tradizionali di gesta compiute da figure divine o antenati (esseri mitici), diffuse, almeno in origine, oralmente.
La spiegazione classica
Il [...] il mito non sorgerebbe che da un’alterazione del significato di certe parole, dovuta all’appercezione personificatrice (malattia del linguaggio): ciò che in origine era stato un aggettivo (per es. «luminoso», nella radice del nome Zeus, Iuppiter e ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...