Utopia
VValerio Verra
di Valerio Verra
Utopia
sommario: 1. Introduzione: utopia e utopismo. 2. Utopia ed escatologia. 3. Utopia, ideologia, immaginazione sociale. 4. Marxismo e utopia. 5. Utopia, staticità [...] dell'utopia, e cioè quella di viaggio immaginario oppure di progetto politico ideale, e si avvale di una pluralità di linguaggi (politico, filosofico, pedagogico, architettonico, ecc.) in un contesto e in un senso che li modifica e li qualifica in un ...
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Tra immaginarioe descrizione anatomica
Riccardo de Sanctis
Su una parete di roccia della grotta di Gargas, in Francia, è tracciato il profilo di una mano, e il disegno in ocra rossa si ripete centinaia [...] del visibile e dell'invisibile, necessario a ogni sapere concreto, ha cambiato struttura e ha fatto apparire sotto lo sguardo e nel linguaggio ciò che era al di qua e al di là del loro dominio" (Foucault 1963, trad. it., p. 108). La medicina cambia ...
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identità Termine filosofico indicante in generale l’eguaglianza di un oggetto rispetto a sé stesso.
Filosofia
Principio di i. Viene così chiamato il principio che, insieme a quelli di non-contraddizione [...] non è esprimibile il concetto «per ogni proprietà»; in tal caso perciò il simbolo dell’i. deve essere introdotto nel linguaggio come primitivo, con opportuni assiomi che lo definiscano, e che assicurino che la relazione denotata dal simbolo sia di ...
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Capacità di porsi nella situazione di un’altra persona o, più esattamente, di comprendere immediatamente i processi psichici dell’altro. Con questo termine si suole rendere in italiano quello tedesco di [...] di R.G. Collingwood in Gran Bretagna), il rinnovato dibattito ha preso le mosse da alcuni sviluppi della filosofia analitica del linguaggio e della mente, in particolare da una celebre tesi di W.V. Quine secondo la quale l’attribuzione dei cosiddetti ...
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Filosofo e scienziato cognitivo statunitense (New York 1935 - ivi 2017), è tra i maggiori esponenti della filosofia della mente e della scienza cognitiva.
Pensiero
Prof. alla Rutgers University (New Brunswick), [...] mentali" o simboli, anch'essi definiti in termini di ruoli causali, manipolabili attraverso le regole di un "linguaggio del pensiero". Particolare interesse hanno inoltre suscitato le sue tesi sulla "modularità" della mente.
Opere
Sue opere ...
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Storico della filosofia e linguista, nato a Vicenza il 28 novembre 1913. Riconosciuto universalmente come il pioniere dell'informatica linguistica, ha dedicato la sua formazione filosofica e teologica [...] sulle opere di Tommaso d'Aquino, gli aveva indicato l'importanza di uno studio sistematico delle strutture del linguaggio tomistico e delle caratteristiche del suo lessico, sollecitandogli l'intuizione di applicare a quello studio i nuovi strumenti ...
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PLESSNER, Helmuth
Valerio Verra
Filosofo, nato il 4 settembre 1892 a Wiesbaden; studiò zoologia e filosofia nelle università di Friburgo, Heidelberg, Gottinga ed Erlangen. Laureatosi in filosofia a [...] rispetto ad esso una certa distanza utilizzandolo come uno strumento per dominare le cose. Sua dimensione essenziale è il linguaggio in base al quale si spiegano pure atteggiamenti tipicamente umani - e non presenti nell'animale - come il riso e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Niccolò Machiavelli
Giulio Ferroni
Il pensiero di Machiavelli scaturisce dal seno stesso dell’orizzonte pubblico fiorentino, dai principi istituzionali e morali e dai modelli di comportamento in esso [...] nelle Consulte e Pratiche, i pareri formulati dai cittadini influenti su richiesta della Signoria. Si tratta di un linguaggio politico che si proietta strettamente entro un orizzonte ‘morale’, si colloca entro una visione globale della natura umana ...
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Politica e mito
Dino Cofrancesco
di Dino Cofrancesco
Politica e mito
Il mito politico e la filosofia politica moderna
In prima approssimazione il mito politico è una forma di legittimazione del potere [...] e dei sentimenti primordiali che uniscono i membri di un gruppo, il mito politico è portato a far ricorso a un linguaggio complice, allusivo, iniziatico e sfuggente per gli 'altri', ossia per quelli che stanno 'fuori', ma di semplice e pronta ...
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Filosofo statunitense (n. Newark, NJ, 1924 - m. 2021), professore alla Temple University di Filadelfia. Pur formatosi nella tradizione analitica, M. se ne è progressivamente allontanato sotto l'influenza [...] con la partecipazione alla dimensione culturale tipica di ciò che è umano (dimensione già presente nell'uso del linguaggio). Opere d'arte ed esseri umani sarebbero oggetti fondamentalmente culturali e, come tali, "testi" soggetti a interpretazione ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...