Regista francese (n. Bailleul 1958). Insegnante di filosofia, iniziò la sua carriera da regista all’età di 38 anni. I suoi film sono mossi dal filo comune di un realismo lucido, crudo e consapevole, supportato [...] da un linguaggio oggettivo e distaccato. Il suo primo film, girato con attori non professionisti nella sua città natale, è La vie de Jésus (L’età inquieta, 1997) che vede come protagonista la provincia profonda del Nord della Francia, con la sua noia ...
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ROCHA, Glauber
Gian Luigi Rondi
Regista e teorico del cinema brasiliano, nato a Vitória da Conquista (Bahía) il 14 marzo 1938. Dopo alcuni documentari sperimentali, realizza nel 1961 un primo lungometraggio, [...] , è Claro (Chiaro), 1975, di produzione italo-panamense, una sorta di happening sui mali politici di oggi risolto con un linguaggio quasi informale e una struttura narrativa liberissima e aperta.
Bibl.: J. Bernardet, Brasil em tempo de cinema, Rio de ...
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L'âge d'or Film (1930) surrealista, diretto dal regista cinematografico L. Buñuel (1900-1983), ideato e scritto da Buñuel e S. Dalí (1904-1989), violenta polemica contro i valori consacrati. La dissacrazione [...] si attua a livello dello stesso linguaggio e l'immagine gioca un ruolo libidico reificandosi in forme simboliche che irrompono violentemente. L'iconoclastia antiborghese e l'irreligiosità divengono pretesto per una messinscena frantumata con ...
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TORRE NILSSON, Leopoldo
Gian Luigi Rondi
Regista del cinema argentino, nato a Buenos Aires il 5 maggio 1924 e morto ivi il 12 settembre 1978. Figlio di un noto regista cinematografico, L. Torre Ríos, [...] , attento ai problemi di coscienza, vigile nella polemica sociale, fervido nello studio e nel rinnovamento di un linguaggio che, specie dal punto di vista delle tecniche, gli deve non poche felici sperimentazioni, particolarmente apprezzate anche ...
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RECITAZIONE
Mino Argentieri
(XXVIII, p. 958)
Cinematografia. - Inconfondibilmente diversa da quella teatrale, la r. cinematografica implica l'uso di risorse espressive consone alle potenzialità della [...] , che trae linfa dalla scuola naturalista, mira a una scavata compostezza, alla verosimiglianza dei comportamenti, privilegia il linguaggio degli sguardi, la mimica adatta a favorire scandagli nell'interiorità e a tradurre stati d'animo e psicologie ...
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Regista cinematografica neozelandese, discendente da una famiglia di coloni inglesi, nata a Wellington il 30 aprile 1954. Si è laureata in lettere e antropologia (1975) nella locale Victoria University. [...] in tre parti, premiato alla Mostra di Venezia, è una testimonianza dell'accorta intelligenza e del fluido linguaggio con cui l'autrice ha ricostruito gli inquietanti percorsi mentali ed esistenziali d'una scrittrice sensibile e psicologicamente ...
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Blier, Bertrand
Riccardo Martelli
Scrittore, regista e sceneggiatore cinematografico francese, nato a Boulogne-Billancourt (Seine) il 13 marzo 1939. Ha offerto nel tempo una produzione di diseguale [...] qualità, ma segnata da una continuità di temi e di linguaggio: incentrata con profondo pessimismo sul rapporto tra i sessi, presenta forme espressive caratterizzate da una vena provocatoria e da un cinico umorismo. Sceneggiatore dei propri film, B. ...
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Regista cinematografico, assurto, negli anni Sessanta, a una vastissima fama internazionale ed esponente oggi fra i maggiori del cinema di fantasia; il suo autobiografismo presente, in una cifra corale, [...] vita a tutt'oggi, con La strada (1955), al suo film più intensamente ispirato e poetico, sostenuto da un linguaggio cinematografico prodigo d'invenzioni narrative e visive. Meno terso, invece, nel 1965, Giulietta degli spiriti, una versione di Otto ...
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Regista cinematografico nato a Niort il 20 novembre 1907; giornalista, dopo avere esordito nel cinema come adattatore e dialoghista, ha diretto L'assassin habite au 21 (1942); Le corbeau (1943) dall'allucinante [...] verismo e dal preciso linguaggio cinematografico che sarà poi una sua particolare qualità; Quai des Orfèvres (Legittima difesa, 1947); Manon (1949); Miquette et sa mère (Un marito per mia madre, 1950); Le salaire de la peur (Vite vendute, 1952), dal ...
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Mamet, David
Patrick McGilligan
Scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, regista teatrale e cinematografico statunitense, nato a Chicago il 30 novembre 1947. Intrecci foschi, talvolta kafkiani, un umorismo [...] graffiante e una forte carica drammatica, personaggi segnati dal destino e un linguaggio realistico, spesso crudo (per il quale i critici hanno coniato il termine mametspeak) sono i tratti distintivi dei testi scritti da M., sia per il cinema sia per ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...