Centro sperimentale di cinematografia
Caterina D'Amico
Scuola di formazione superiore in campo cinematografico, fondata a Roma nel 1932. Comprende anche la Cineteca nazionale e la maggiore biblioteca [...] a un'industria, bisognava contribuire alla crescita dell'industria stessa, promuovendo una nuova estetica e un nuovo linguaggio. Chiarini si propose quindi di creare un istituto di ricerca viva, che formasse negli allievi innanzitutto una ...
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Ray, Satyajit
Sergio Di Giorgi
Regista cinematografico bengalese, nato a Calcutta il 2 maggio 1921 e morto ivi il 23 aprile 1992. Figura tra le più autorevoli della cinematografia mondiale, è il nome [...] un autodidatta in campo cinematografico, la sua formazione culturale gli permise una precoce consapevolezza della complessità del linguaggio filmico e della sua affinità, in particolare, con la pittura e la musica, argomento cui avrebbe dedicato ...
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Turchia
Roberto Silvestri
Cinematografia
Singolare e contraddittorio è stato lo sviluppo storico del cinema turco, pesantemente condizionato da gravi e antichi problemi sociali, economici, etnici (il [...] film turco a colori, Halıcı Kız (1953, La tessitrice di tappeti). Dopo la Seconda guerra mondiale, il linguaggio cinematografico iniziò a sprovincializzarsi, migliorarono le tecniche di ripresa, si aprì al 'realismo critico' la cosiddetta generazione ...
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Regista cinematografico greco, nato il 27 aprile 1936 ad Atene. La sua opera rappresenta il trionfale riemergere di una cultura nazionale che le vicende storiche interne avevano oscurato dallo scenario [...] greco' (NEK, Neos Ellenikos Kinematografos), espressione con cui venne designato quel fermento culturale che allontanava il linguaggio cinematografico dagli schemi della produzione commerciale. A. ebbe il controllo sul film, girato a bassissimo costo ...
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Vivre sa vie
Sandro Toni
(Francia 1962, Questa è la mia vita, bianco e nero, 85m); regia: Jean-Luc Godard; produzione: Pierre Braunberger per Les Films de la Pléiade; soggetto: dall'inchiesta Où en [...] l'oggetto e il mezzo del pensare, costituiscono il senso profondo. Sono in gioco qui il mondo e il linguaggio che dice il mondo, o meglio i linguaggi che dicono il mondo: il cinema e la parola.
Il film inizia con tre primi piani di Nana (profilo ...
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Pontecorvo, Gillo (propr. Gilberto)
Federica Pescatori
Regista cinematografico, nato a Pisa il 19 novembre 1919. Erede dell'approccio diretto alla realtà del Neorealismo e dell'intensità poetica e corale [...] compare un primo accenno narrativo, Porta Portese, entrambi del 1954, e Pane e zolfo (1956), vicini al Neorealismo per il linguaggio e per la scelta dei temi. Esordì nella regia con Giovanna (1956), episodio di Die Windrose, film collettivo curato da ...
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Broken Blossoms
Leopoldo Santovincenzo
(USA, 1918, 1919, Giglio infranto, colorato, 91m a 22 fps); regia: David Wark Griffith; produzione: David Wark Griffith; soggetto: dal racconto The Chink and the [...] di una storia d'amore interrazziale resterà ancora a lungo un tabù del cinema americano. La maggiore attenzione è dedicata al linguaggio dei corpi. Come ha osservato Martin Scorsese "i loro corpi, come le loro anime, sono piegati o come bloccati ...
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D'Annunzio, Gabriele
Valentina Valentini
Poeta e scrittore, nato a Pescara il 12 marzo 1863 e morto a Gardone Riviera (Brescia) il 1° marzo 1938. La sua influenza sul cinema fu intensa e determinata [...] gli attori e presieduto all'intero processo produttivo, quando in realtà si era limitato a riscrivere le didascalie in un linguaggio aulico e metaforico, a cambiare il nome ad alcuni personaggi e a scrivere un testo di presentazione per l'uscita ...
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Un chant d'amour
Eric De Kuyper
(Francia 1950, bianco e nero, 26m), regia: Jean Genet; produzione: Nikos Papatakis; sceneggiatura: Jean Genet; fotografia: Jacques Natteau; montaggio: Jean Genet.
In [...] l'omosessualità maschile e più precisamente i suoi fantasmi masturbatori, affrontato direttamente e con straordinaria padronanza del linguaggio cinematografico. Lo spettatore che conosce Genet resta colpito dal fatto che il suo universo letterario si ...
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Jakubowska, Wanda
Alessandro Loppi
Riccardo Martelli
Regista cinematografica polacca, di origine ebraica, nata a Varsavia il 10 novembre 1907 e morta ivi il 25 febbraio 1998. Prima donna regista del [...] , a indossare le divise delle guardiane del campo; non erano attrici professioniste, per cui fu usato spesso un linguaggio vicino al parlato, o addirittura dialettale. Il tono della narrazione è quindi di tipo quasi documentaristico, fortemente ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...