Ciulei, Liviu
Daniele Dottorini
Regista, attore e scenografo teatrale e cinematografico romeno, nato a Bucarest il 7 luglio 1923. Benché abbia diretto soltanto tre film, per le innovazioni della sintassi [...] a giudicare un disertore.
Pur provenendo dal teatro, sin dal primo film si è interessato alle peculiarità del linguaggio cinematografico, alla ricerca di modalità espressive alternative alle rigide regole fissate dal regime. Nei suoi due film più ...
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MACARIO, Erminio
Alvise Sapori
Attore, nato a Torino il 27 maggio 1902, morto ivi il 26 marzo 1980. Cominciò a recitare giovanissimo in piccole formazioni teatrali, nei paesi, preferibilmente durante [...] Rizzo, un apparente burbero che gli permetteva di giocare continuamente di rimessa. M. si valeva anche di alterazioni del linguaggio: quel suo tipico aggiungere la lettera ''n'' alle sillabe iniziali (''Da Tonrino a Minlano'') che lo apparenta al più ...
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Junger Deutscher Film
Giovanni Spagnoletti
Movimento cinematografico tedesco, nato negli anni Sessanta del Novecento nella Bundesrepublik Deutschland sulla scia della Nouvelle vague francese, con l'intento [...] avevano attinto in varia e difforme misura tutti gli 'Oberhausener'. Senza sopravvalutarne l'importanza e malgrado il suo linguaggio escatologico, il Manifesto di Oberhausen non è stato solo un vuoto documento per almeno due motivi: perché identifica ...
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Svizzera
Cinematografia
Nata con notevole ritardo rispetto a quella di altri Paesi europei, la cinematografia svizzera ha offerto i suoi più importanti risultati a partire dagli anni Sessanta, quando [...] di dimensioni industriali. Quasi tutti i film realizzati erano tuttavia ingenuamente folcloristici nelle tematiche e tradizionali nel linguaggio.
Vi furono poche eccezioni di rilievo. Negli anni Quaranta spiccano un Bergfilm del tutto anomalo, Romeo ...
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Dréville, Jean
Dario Minutolo
Regista cinematografico francese, nato a Vitry-sur-Seine (Parigi) il 20 settembre 1906 e morto a Vallangoujard (Parigi) il 5 marzo 1997. Fu fotografo raffinato, fondatore [...] cinematografici non per svelare trucchi stupefacenti ma per metterne in scena le strategie narrative e la costruzione del linguaggio. Seguì un periodo di attività febbrile: collaborazioni alla fotografia, al montaggio e alla regia (tra cui quelle con ...
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Regista cinematografico statunitense, di origine ucraina, nato a Chicago il 29 agosto 1935. Le sue opere si rivelano caratterizzate da una notevole forza narrativa, espressa attraverso una messinscena [...] con i suoi sketch e lo scarno, se non assente, sviluppo narrativo rivela la confidenza del regista con il linguaggio televisivo, con The night they raided Minsky's (1968; Quella notte inventarono lo spogliarello), The birthday party (1968; Festa ...
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The Cheat
Peter von Bagh
(USA 1915, I prevaricatori, bianco e nero, 52m a 20 fps); regia: Cecil B. DeMille; produzione: Cecil B. DeMille per Jesse L. Lasky Feature Play; sceneggiatura: Hector Turnbull, [...] 'film da camera', analisi straniata e glaciale del potere del sesso e del sadismo che abita l'uomo. Il linguaggio è ellittico e insinuante, adeguato all'instabilità e all'ambiguità della vicenda: seguiranno la stessa strada, nel decennio successivo ...
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Šukšin, Vasilij Makarovič
Alessio Scarlato
Regista, attore, sceneggiatore cinematografico e scrittore russo, nato a Srostki (Altaj) il 25 luglio 1929 e morto a Kletskaja (Volgograd) il 2 ottobre 1974. [...] racconti, tra cui Sel′skie žiteli (1963, Abitanti di campagna), dove appare già evidente, nello stile vicino al linguaggio parlato, quell'attenzione agli aspetti più dimessi dell'esistenza, e in primo luogo al mondo contadino. Debuttò nella regia ...
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Ruiz, Raúl
Bruno Roberti
Sceneggiatore e regista cinematografico cileno, nato a Puerto Montt il 25 luglio 1941. Animate da un sistematico rifiuto della linearità narrativa, costruite su una pluralità [...] di metafore e sperimentazioni sonore, come in La expropriación (1972) ed El realismo socialista (1973). Decostruendo il linguaggio filmico, praticando l'allegoria e un realismo allucinato, spinto fino all'assurdo, R. contribuì, a partire da ...
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Drammaturgo inglese (Londra 1930 - ivi 2008). Scrittore tra i più complessi e originali della sua generazione, P. si formò come attore per poi esordire come autore teatrale. Le sue opere sono basate su [...] una condizione di oscura minaccia e di terrore, rappresentata attraverso un dialogo sottile e allusivo in cui il linguaggio quotidiano è usato con rara disinvoltura per creare un'atmosfera inquietante ed enigmatica. In questo «teatro della minaccia ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano i dati del linguaggio naturale...